
Un episodio di violenza giovanile ha scosso la serata chiantigiana di ieri, 29 ottobre alle 20:30 circa, quando 7 ragazzi, 2 grevigiani e 5 minori albanesi ospiti del Centro d’Accoglienza sito in località Il Ferrone, hanno dato vita ad una accesa rissa, scaturita per futili motivi, all’interno del pullman della “Busitalia”, con un vicendevole scambio di schiaffi e pugni.
L’autista del mezzo pubblico, compresa la gravità di quanto stesse accadendo, ha chiamato il 112, ha poi fermato la corsa in località La Martellina, cosicché una volta aperte le porte del pullman i giovani stranieri si sono immediatamente dileguati. I due ragazzi italiani (di 18 e 21 anni), però, non paghi della scazzottata, hanno raccontato l’episodio ai propri familiari e questi, alcuni dei quali armati di bastoni di legno (padre 58enne e fratello 25enne di uno dei coinvolti nella rissa), si sono presentati al Centro d’Accoglienza per aspettare “al varco” i rientranti minori. Per fortuna, la segnalazione dell’autista al 112 ha evitato il peggio e l’intervento degli equipaggi dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Figline Valdarno e della Stazione Carabinieri di Strada in Chianti ha consentito ai 5 ragazzi di rientrare senza ulteriori conseguenze nella struttura ricettiva. Il bilancio della movimentata serata riporta, oltre a 7 persone denunciate per rissa e 2 per porto di armi od oggetti atti ad offendere (con contestuale sequestro di 2 bastoni), diversi giorni di prognosi per lievi lesioni, tra i 4 ed i 5 giorni, per tutti i giovani coinvolti, eccetto che per un albanese a cui è stata riscontrata una “frattura della testa del quinto metacarpo della mano destra” giudicata guaribile in 21 giorni dai sanitari del Pronto Soccorso dell’Ospedale “San Giovanni di Dio” di Scandicci (FI) e SS Maria Annunziata di Ponte a Niccheri, Bagno a Ripoli .
La cooperativa Cenacolo: “Fatto gravissimo. I ragazzi coinvolti saranno allontanati dalla struttura. Si rischia di vanificare il lavoro di mesi”
“Un fatto gravissimo, siamo molto dispiaciuti per quanto accaduto, un brutto episodio che rischia di vanificare tutto il lavoro fatto in questi mesi. Il progetto e' nato per creare i presupposti di una vera integrazione e ha permesso di aiutare tanti ragazzi in difficoltà. Il nostro codice di condotta e' chiaro e rigido e non abbiamo mezze misure per chi viola i valori dell'accoglienza. Abbiamo già attivato tutte le procedure interne per il trasferimento dei ragazzi coinvolti in un'altra struttura e cercheremo di ricostruire la dinamica di un episodio sicuramente da condannare. Abbiamo poi incrementato da subito, come assicurato al Comune, il sistema di controllo e presidio per i ragazzi rimasti ospiti della struttura perché episodi del genere non si verifichino più. Restiamo comunque convinti della bontà di un progetto che in questi mesi non ha mai fatto registrate problematiche di questa gravità. Ai ragazzi rimasti feriti il nostro più sincero augurio di pronta guarigione.” Così la cooperativa sociale Il Cenacolo, promotore del progetto 'SPRINT', in merito alla rissa avvenuta a bordo di un autobus a Greve in Chianti, che ha coinvolto alcuni ragazzi della struttura di accoglienza gestita dalla cooperativa al Ferrone e alcuni ragazzi grevigiani.
Parole di biasimo e condanna da parte del sindaco di Greve in Chianti
Oltre alla ferma condanna verso il gesto incivile e ingiustificabile, c’è la richiesta chiara e irremovibile di azioni concrete per la tutela dei cittadini, residenti nella frazione del Ferrone. Sono parole di dissenso, contrarietà e forte biasimo quelle espresse dall’amministrazione comunale di Greve in Chianti all’indomani dell’increscioso episodio che ha visto protagonisti alcuni giovani di nazionalità italiana e straniera, ospiti questi ultimi del centro di accoglienza nell’ambito del progetto Sprint, esplosi in una rissa a bordo di una linea di Busitalia, di ritorno da Firenze.
“Non possiamo accettare che accadano fatti del genere – dice il sindaco Paolo Sottani - un gesto grave che condanniamo senza alcuna riserva; la lite, di cui sono in corso le indagini per l’individuazione dei responsabili, ha determinato alcuni rischi per la salute dei ragazzi mettendo in subbuglio un intero paese anche per le conseguenze che ne sono derivate e i forti risentimenti che hanno, comprensibilmente, provocato nei familiari dei ragazzi. I giovani hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere, considerata l’emergenza dell’episodio. Adesso stanno bene e questo è ciò che più importa ma non intendiamo attendere un giorno di più sull’intervento immediato che abbiamo richiesto alla presidenza del Cenacolo, la cooperativa che gestisce l’accoglienza nella nostra frazione”.
Il sindaco Paolo Sottani, insieme al vicesindaco Stefano Romiti, intervenuto tempestivamente ieri sul posto, e l’assessore alle Politiche per l’Integrazione Maria Grazia Esposito hanno chiesto alla cooperativa di allontanare immediatamente i cinque ragazzi dalla frazione. “Siamo in contatto diretto con la cooperativa che ci ha assicurato – aggiunge il sindaco – il percorso di trasferimento dei ragazzi già nelle prossime ore”. La giunta Sottani ha inoltro espresso la necessità di avere una copertura h24 attraverso la presenza di operatori qualificati che svolgano attività di controllo e presidio dei gruppi dei minori in modalità no stop. “Non riteniamo opportuno che i giovani – prosegue il sindaco - circolino da soli nella nostra zona e nell’area fiorentina, in special modo quando sono previsti spostamenti e distanze lunghe. I ragazzi devono essere sempre accompagnati, per questa ragione abbiamo richiesto la presenza di ulteriori operatori finalizzati ad un supporto di questo tipo”.
La giunta Sottani riconosce il valore e le azioni positive messe in atto dal progetto e sottolinea la presenza di una parte dei giovani ospiti del centro, i cui atteggiamenti sono corretti, rispettosi e sensibili al piano di accoglienza, di conoscenza reciproca e socializzazione che li vede inseriti attivamente in un percorso di integrazione, reso possibile anche grazie all’impegno della cittadinanza e delle associazioni locali.
Simone Verniani, Consigliere Comunale e Capogruppo della Lega Nord a Greve in Chianti
Si è assistito al totale fallimento del Progetto SPRINT per l'accoglienza dei minori Abanesi non accompagnati presente sul territorio di Greve, nella frazione del Ferrone.
Informato della cosa dagli abitanti, ho cercato di contattare sia il sindaco, sia il vicesindaco, sia l'assessore che aveva appoggiato tale progetto (senza risposta da quest' ultima) e, dato che il sindaco era fuori sede, sono riuscito a far intervenire il vicesindaco Romiti sul Posto, arrivato poco dopo di mè sul posto, dove ero andato a sincerarmi della situazione di persona.
Come rappresentante della Lega Nord ero sempre stato, alle varie riunioni indette appositamente, molto scettico sulle scelte dell'amministrtazione, puntando sempre il dito sul controllo dei ragazzi, il rispetto delle regole e delle leggi.
A detta dei residenti, dall'arrivo dei minori, nessuno dal Comune si è mai più affacciato in questa frazione, a controllare, a vedere, a sentire, a fare quello che aveva promesso.
Questa vicenda arriverà immediatamente sui tavoli del Consiglio Comunale, perché quando qualcuno chiede ospitalità, gli viene concessa, insieme a tutte quante le altre agevolazioni del caso (scuola, libri, autobus, vitto, alloggio, vestiti, Wi-Fi e ricariche telefoniche) e poi si comporta da delinquente e bullo strafottente, minacciando persino un padre sessantenne davanti ai Carabinieri, dimostra che questa ospitalità non gli spetta.
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