
“Come può Israele sostenere da mezzo secolo l’occupazione sui palestinesi?”, è questa la domanda principale cui tenta di dare risposta Jeff Halper, studioso, antropologo e attivista israeliano, nel suo ultimo libro. La guerra contro il popolo. Israele, Palestina e la pacificazione globale (Edizioni Epoké, 2017), che sarà presentato per la prima volta in Italia.
Per il tour di presentazioni, che vedranno la partecipazione dell’autore, una tappa è prevista anche a Pisa, organizzata dal Comitato toscano della Ong “Un ponte per…”, da 26 anni attiva in Medio Oriente, in collaborazione con le organizzazioni Africa Insieme, Associazione per la Pace - Pisa, Chicco di Senape - Bottega del Mondo, Una città in comune, Pax Christi Italia, Progetto Rebeldia, Rifondazione Comunista Pisa e Sinistra Per.
L’appuntamento è per il 24 ottobre alle ore 18, presso Palazzo Boileau, quando Halper dialogherà con Arturo Marzano, docente del Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace, e Martina Pignatti Morano, presidente di “Un ponte per…”.
Nel volume Halper, attivista di lungo corso impegnato contro le demolizioni di case palestinesi in Israele, e candidato al Premio Nobel per la Pace nel 2006, torna sull’annoso tema dell’occupazione israeliana e del conflitto israelo-palestinese attraverso un’accurata analisi , con la quale tenta di svelare la natura profonda della politica israeliana in tema di sicurezza interna, e come questa sia diventata un modello di riferimento per altre nazioni egemoni.
A questo link l’evento Facebook: https://www.facebook.com/events/1964151283867347/
In allegato la scheda tecnica del libro.
Jeff Halper, israelo-statunitense, è professore di Antropologia e coordinatore dell’Israeli Commitee Against House Demolitions (ICAHD), che da anni si oppone alla demolizione di case palestinesi ad opera del governo israeliano. Trasferitosi in Israele nel 1973, è autore di numerose ricerche accademiche che si sono concentrate sulla cultura e sulla storia contemporanea di Gerusalemme, il conflitto mediorientale e i metodi di pacificazione nella periferia globale. Ha diretto per oltre un decennio il Middle East Center of
Fonte: Ufficio Stampa
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