Formazione, media e violenza di genere: una sfida di civiltà e cultura

Monica Barni

Un seminario - quello organizzato da Regione Toscana, Ordine dei Giornalisti (Odg), Associazione Stampa toscana (Ast), commissione regionale Pari Opportunità (Crpo)– per “affrontare in maniera nuova un fenomeno devastante, dirompente e quotidiano come la violenza di genere”. Così il presidente dell’Ast, Sandro Bennucci, introducendo i lavori dell’appuntamento “Linguaggio dei media e genere”, per sensibilizzare e formare i giornalisti e contribuire ad una corretta rappresentazione dell’immagine femminile. Come sottolineato, il seminario si inserisce nella scia dell’accordo per la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere, sottoscritto da Regione Toscana, Crpo, Odg e Ast. Il primo accordo di questo tipo, in Italia a livello istituzionale, che chiama tutti a fare la propria parte per combattere un fenomeno sociale, partendo dalla cultura.

“Mentre noi stiamo partecipando a questo incontro – ha sottolineato Bennucci – in contemporanea la Federazione della Stampa ha organizzato un sit in davanti all’ambasciata maltese, per sensibilizzare e chiedere la fine dell’impunità per i crimini contro i giornalisti, come l’investigatrice maltese anticorruzione Daphne Caruana Galizia, morta nell’esplosione della sua auto”. Un seminario quindi nel nome delle donne, ma anche un seminario alla memoria di un collega recentemente scomparso: “Dario Rossi, da tutti noi apprezzato come professionista, attivo nel sindacato e anche presidente del Gruppo Uffici stampa”; desideriamo dedicare a lui questo nostro incontro di formazione, come faremo anche per altre iniziative”, ha assicurato Bennucci.

Negli indirizzi di saluto l’intervento di Cristiana Rita Alfonsi, responsabile di segreteria della vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni, che ha ricordato le iniziative della Regione sul fronte della parità di genere, particolarmente legate ai giovani e al mondo della scuola.

Di “necessità di una vera e propria rivoluzione per combattere la violenza alle donne” ha parlato il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani: “La violenza di genere, e la punta dell’iceberg del femminicidio, è una questione sociale fondamentale, in una comunità che, nonostante l’evoluzione dei diritti, ha ancora molta strada da fare, un percorso che parte dalla scuola, ma che investe anche le istituzioni e che viene veicolato dall’informazione”. 

I lavori sono quindi entrati nel vivo con gli interventi dei relatori, a partire da Rosanna Pugnalini, presidente commissione regionale Pari opportunità, che ha parlato di “Rispetto di genere tra istituzioni e media”. La presidente, partendo dalla presenza delle donne nelle istituzioni e nell’informazione, ha invitato a riflettere sul linguaggio più rispettoso: “non si tratta di un espediente linguistico – ha affermato – ma di una scelta culturale”. E continuando con una panoramica sulle leggi, Pugnalini ha ancora una volta sottolineato che “non è un problema di norme ma di cultura”. A fine intervento, ricordando gli 88 femminicidi in Toscana, dal 2006 al 2015, ha ribadito che “la violenza non è mai amore” ed ha chiuso con alcune domande su cui riflettere: sul fronte dell’informazione “è necessario un codice deontologico più stringente? Ci vuole forse maggiore informazione?”.

Per l’Odg è intervenuto Domenico Guarino, per affrontare “Il linguaggio e la deontologia professionale come argine alla violenza di genere”. Le giornaliste Lucia Aterini e Chiara Brilli hanno offerto contributi su “Le opportunità del dialogo con i centri antiviolenza” e su “La voce delle vittime: testimonianze dirette di donne che hanno subito violenza”. Cecilia Robustelli, docente di Linguistica italiana e collaboratrice dell’Accademia della Crusca, si è invece concentrata su “Linguaggio dei media e questioni di genere”.
Gli altri due seminari in programma, sempre con orario 10-14, si terranno a Livorno il 13 novembre (sala consiliare della Provincia, piazza del Municipio, 4) e a Siena il 21 novembre (sede dell’Università per stranieri, aula 1-2, piazza Carlo Rosselli 27/28).

Fonte: Consiglio Regionale

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