Cetona, cerimonia in ricordo di Villari con il saluto di Napolitano

Rosario Villari
Rosario Villari

Con un saluto commosso e partecipato, Cetona ha dato ieri, giovedì 19 ottobre l’ultimo saluto allo storico Rosario Villari, scomparso nei giorni scorsi. La cerimonia, allestita in Piazza Garibaldi alla presenza di familiari, amici e cittadini cetonesi, ha celebrato la figura e l’impegno culturale e politico di Villari con gli interventi del sindaco di Cetona, Eva Barbanera, di Sirio Bussolotti, ex sindaco che nel 1995 conferì a Villari la cittadinanza onoraria, e di Osvaldo Veneziano, presidente di ArciCaccia nazionale e amico dello storico. Il ricordo di Villari è stato arricchito dal messaggio inviato dall’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, spesso ospite dello storico a Cetona negli anni passati, insieme alla moglie Clio. Al termine della cerimonia, la salma di Rosario Villari è stata tumulata nel cimitero di Cetona.

Il sindaco Eva Barbanera ha porto l’ultimo saluto, a nome di tutta la comunità, al professor Rosario Villari, insieme al ringraziamento postumo per aver onorato Cetona della sua presenza. A ricordare l’arrivo a Cetona di Rosario Villari, oltre 30 anni fa, è stato Sirio Bussolotti, mentre Osvaldo Veneziano ha ripercorso le sue lunghe chiacchierate con lo studioso, anche su temi politici, sia a Roma che nelle campagne toscane.

L’omaggio di Napolitano. Il ricordo dello storico, oltre che amico e coetaneo, e il suo legame con il paese di Cetona emerge anche dal saluto di Giorgio Napolitano. “Abbiamo condiviso pensieri e sentimenti e, pur avendo lui scelto giovanissimo la strada degli studi storici, campo nel quale avrebbe via via giganteggiato e lasciato l’impronta più forte, abbiamo fatto insieme politica e cultura, battaglie nelle piazze e in Parlamento da esponenti del Pci e della sinistra meridionalista e riformista. Nella casa di Cetona di Rosario e della moglie Annarosa - continua l’ex presidente della Repubblica - io e mia moglie Clio trovavamo un’accoglienza calorosa e generosa e qui lo vedevo immerso nel suo lavoro, insieme a impegni di ogni genere. Di tutto questo si dovrà parlare e si parlerà più avanti e altrove, riflettendo e discutendo su una delle maggiori figure della cultura e della vita pubblica italiana nei decenni repubblicani. Qui voglio ricordare la sua umanità, il suo gusto della vita e della bellezza, la sua irresistibile simpatia, il suo modo di stare con la gente e, più che mai, con la gente di Cetona”.

 

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