
Oggi è in programma, nel carcere di Prato, una visita del nuovo Provveditore Regionale penitenziario Antonio Fullone, ma a rovinare l’appuntamento istituzionale è la notizia della grave aggressione di un detenuto pluripregiudicato e recidivo in atti di violenza tra le sbarre ai danni di un poliziotto penitenziario. Il fatto è accaduto questa mattina alle 9, e ne dà notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
Ricostruisce l’accaduto Pasquale Salemme, segretario nazionale per la Toscana del SAPPE: “Stamattina, prima delle 9,00, un detenuto ristretto a Prato (il famoso Guadagnolo) ha sferrato un pugno ad uno degli Agenti di servizio e ne ha colpito un altro alla mano. Entrambi facevano parte della scorta che doveva accompagnare il ristretto ad una visita ospedaliera. I colleghi si trovano al pronto soccorso. Gli episodi di violenza ai danni dei colleghi nel carcere di Prato sono oramai all'ordine del giorno. Peraltro, proprio oggi il neo provveditore Antonio Fullone effettuerà una visita al carcere di prato dove incontrerà anche le OO.SS. locali. Il detenuto si trova a Prato da meno di un mese, dopo le innumerevoli aggressioni perpetrate a Sollicciano”.
Donato CAPECE, segretario generale del SAPPE, esprime solidarietà e vicinanza ai due poliziotti penitenziari feriti e torna a sollecitare un rapido intervento del Ministro della Giustizia e del Capo DAP sulle criticità penitenziarie toscane: “Queste continue violenze in carcere contro la Polizia Penitenziaria sono inaccettabili ed altrettanto intollerabile è l’inerzia del Ministero della Giustizia guidato da Andrea Orlando rispetto a questi gravi episodi. Il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso, e le costanti e continue evasioni ne sono la più evidente dimostrazione: e le responsabilità ricadono su chi ha la responsabilità politica di intervenire, a cominciare dal Ministro della Giustizia Orlando. Ci rendiamo conto che quel che denuncia il SAPPE da tempo, ossia che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, dall’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, dalla mancanza di personale – servono ameno 8.000 Agenti di Polizia Penitenziaria per fronteggiare le costanti criticità -, dal mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento? E ci rendiamo conto, come avevamo denunciato, che mettere i detenuti di 25 anni nei penitenziari minorili è stata una scelta politica sbagliata, che ha determinato anche l’atteggiamento aggressivo dei minorenni verso i poliziotti? E il Ministro Orlando cosa fa?”.
Fonte: Sappe
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