Aggressione all'Ambrogiana, piantone all'ospedale per sorvegliare la 17enne. 'Chi L'Ha Visto' a Montelupo

Le dichiarazioni del padre della 17enne ferita e anche la testimonianza di una persona che abita vicino all'Ambrogiana: tutte le ultime news


Ci sono novità nel caso della 17enne ferita gravemente sabato 14 ottobre a Montelupo Fiorentino. Le telecamere di Chi L'Ha Visto, storico programma di Rai Tre condotto da Federica Sciarelli, sono approdate al Parco dell'Ambrogiana e all'ospedale San Giuseppe di Empoli. Un'inviata della trasmissione ha raccolto le testimonianze della moglie di un uomo che è stato allarmato dalle urla della giovane sabato mattina, poi ha sentito direttamente il padre della 17enne, il quale ha rivolto un appello al Presidente della Repubblica.

Come si è avuto modo di apprendere nei giorni scorsi, c'è chi ha provato a entrare al San Giuseppe "per finire il lavoro", come ha detto il papà. Per questo il genitore ha deciso di piantonare lo stabile e di usare degli amici come bodyguard a protezione della figlia. L'uomo è comparso in tv con al suo fianco due individui di colore, amici di famiglia.

Ci sono notizie fresche anche su un possibile testimone - e su un uomo con la felpa rossa - e anche sugli interrogatori. L'aggressore potrebbe essere uno al di fuori della cerchia degli amici, ma è ancora un'ipotesi.

Gli interrogatori

Nel pomeriggio di oggi alcune persone sarebbero state ascoltate dalla polizia. Si tratterebbe di persone in grado di fornire nuovi particolari considerati utili a far chiarezza su quanto accaduto. Secondo quanto appreso infatti, gli investigatori della mobile di Firenze e del commissariato di Empoli starebbero ampliando il raggio delle indagini per trovare nuovi elementi. Un'ipotesi, come detto, è quella che l'aggressore sia al di fuori della cerchia di amici della 17enne: un malintenzionato che voleva rapinarla o molestarla è un esempio, ma siamo ancora nel proverbiale condizionale. Le indagini vanno avanti.

La ricostruzione del padre con l'appello al Presidente della Repubblica

"Ci sarà chi piantona, oggi ci sono due miei amici e domani altri. Ci diamo il cambio finché mia figlia non sta meglio.
Io non so nulla riguardo cosa è successo, so che mia figlia andava a casa dell'amica, andava a ballare, dormiva là e la mattina sarebbe tornata col bus. Quando il giorno dopo mi hanno chiamato dicendomi che mia figlia era stata trovata agonizzante all'Ambrogiana, mi si è gelato il sangue. Il tipo di chiamata che nessun genitore dovrebbe ricevere mai. Non ce l'ho fatta a venirecon la mia auto, mi hanno dovuto accompagnare.
Ho visto scene agghiaccianti. La barbarie con cui si sono accaniti su una ragazzina e poi avere la sfrontatezza di nasconderla sotto le foglie è disumana.
Faccio un appello al Presidente della Repubblica: cambiamo le leggi, non ne possiamo più. Non faccio differenze di genere o razza, ma chiunque sbaglia deve avere la giusta condanna.
Non sono riuscito a parlare con gli amici, non li conosco nemmeno. Conosco solo *omissis* perché è venuta da noi, ha cenato da noi ed è amica di mia figlia. L'ho vista in ospedale, ma si è comportata in maniera fredda e addirittura ha mandato a quel paese mio cognato perché a un certo punto ha detto a lei a agli altri 'per favore fuori, siete indesiderati'. Non so cosa ha raccontato alle forze dell'ordine, ero con mia figlia e non me ne sono curato.
Mi ha detto che mia figlia non era a ballare, su quello ha mentito perché c'era. Ha avuto proprio con *omissis* la discussione, ha negato di aver aggredito mia figlia ma ci sono i testimoni. So che il buttafuori ha buttato fuori mia figlia, l'altra non saprei. So anche che sono passate quattro pattuglie delle forze dell'ordine, mi hanno detto così, che sono passati e non hanno visto nulla di grave ma erano tipo le 4.10-4.15. Da quell'ora alle 6-7 c'è un buco da ricostruire.
Il messaggio del cellulare? Lo ha mandato lei, lo ha confermato. Mi ha detto che si era nascosta ma poi è crollata perché sotto sedativi. Mi ha detto 'avevo paura delle ombre, degli uomini cattivi'. Si ricorda di aver mandato il messaggio a un amico, non so come si può interpretare.
Chiedo aiuto a chi sta lì vicino, deve farsi avanti con le forze dell'ordine. Anche una piccolezza può aiutarli a risolvere il caso".

Le dichiarazioni della moglie del testimone che abita vicino all'Ambrogiana

"Mio marito ha sentito un urlo, non ha visto nulla perché la nostra terrazza non si affaccia sul viale. Ha sentito solo le urla.
Quando è sceso giù, penso fossero le 6.10-6.15. Ha visto che c'era una persona, penso maschio, in lontananza e fermo. Gli è sembrato strano uno fermo senza cani o senza fare jogging, fermo come un palo.
L'ha visto in lontananza, c'era solo la luce del lampione e non saprebbe dire se era giovane o vecchio, bianco o nero. Ha visto solo questa felpa di colore rosso con il cappuccio tirato su. Non saprebbe dire chi poteva essere".

L'amica, l'uomo dalla felpa rossa e il cellulare

Oltre alla novità dei bodyguard fuori dal San Giuseppe, vanno sottolineate le parole del papà a proposito dell'amica, qui definita *omissis* perché ancora minorenne. La ragazza, che aveva 'in tutela' la giovane poi ferita, ha avuto uno scontro con i genitori della vittima. Vengono confermate quindi le voci su un comportamento non propriamente esemplare da parte del gruppo di amici della 17enne. In più c'è una nuova conferma che può suonare come una novità: la discussione nel locale è avvenuta proprio tra le due amiche, stando al padre. I motivi sono ancora avvolti nell'ombra.

Un altro grande mistero da risolvere è la presenza di questo uomo con la felpa rossa e con il cappuccio tirato su. Permangono ancora dei dubbi sulla veridicità della testimonianza, perché la nebbia era molto fitta sabato mattina e quindi il testimone potrebbe avere sbagliato gradazione di colore, ma comunque le dichiarazioni della moglie sono piuttosto eloquenti. Rimane anche da capire se la persona con la felpa sia coinvolta o meno nel caso.

Forse, però, il punto interrogativo maggiore è dato dal cellulare della vittima. Dov'è? Che fine ha fatto? Si sa solamente che quel messaggio è stato mandato dalla giovane, ma qualche giorno fa un amico aveva fatto trapelare qualche dubbio sull'autenticità del mittente. In più si poteva interpretare in molti modi, come ha detto il padre, non solo come una richiesta di aiuto.

 

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