
Da un'indagine condotta a Cascina dalla Asl, è emerso che il centro d'accoglienza dei migranti de La Tinaia, gestito da un privato, risulta essere sovraffollato e versa in precarie condizioni igieniche.
"Prendiamo atto delle conclusioni della Asl sulle condizioni del centro di accoglienza della Tinaia nel comune di Cascina. Avevamo già riscontrato le difficili condizioni della struttura durante il nostro sopralluogo. Ci attiveremo e solleciteremo ulteriormente il Ministero dell'Interno affinché la struttura possa tornare al più presto alla normalità, sia dal punto di vista numerico che igienico. In caso contrario, se i requisiti continuassero a non dover essere rispettati, siano attivate le procedure per chiudere il centro. Speriamo tuttavia che gli organi competenti si attivino per trovare una soluzione condivisa e giusta, nel rispetto di tutti".
Così Federico Gelli, deputato pisano del Partito Democratico e presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sui migranti, sull'indagine della Asl sul centro di accoglienza della Tinaia.
La Lega Nord
“Considerata la gravità della situazione igienico-sanitaria in cui versa l’edificio rurale(adibito a centro d’accoglienza), noto come “La Tinaia”, ubicato nel comune di Cascina-afferma Manuel Vescovi, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega Nord-abbiamo deciso di produrre un’interrogazione rivolta al Presidente Rossi in cui chiediamo se non si ritenga opportuno sensibilizzare le autorità competenti, affinchè le stesse mettano in atto tutte le azioni necessarie a provvedere con tempestività all’immediata chiusura del predetto immobile, auspicando una contestuale rapida verifica da parte degli organi preposti, circa l’effettiva correttezza della procedura seguita dai gestori della struttura per consentire che un edificio di tale tipologia fosse trasformato, in pochi mesi, in un centro dove ospitare degli immigrati; senza tralasciare, inoltre, il palese sovraffollamento che costituisce pericolo per l’incolumità di chi vi è ospitato.” “Inoltre-conclude l’esponente leghista-nel nostro atto desideriamo sapere se non si ritenga opportuno dare vita ad un monitoraggio presso strutture similari, con lo scopo di conoscere se sul territorio toscano siano presenti, appunto, casi analoghi a quello della “Tinaia”e come, quindi, intervenire prontamente per sanare eventuali criticità.”
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