Molestata a Firenze da ragazzi italiani, salvata da un venditore di rose

La denuncia di Gaia, 25enne di Livorno, è il suo racconto sulle molestie che ha subito in pieno centro a Firenze. Una giovane donna sola che si avventura per le strade di una delle città più belle del mondo in una sera di un ottobre che non ne vuol sapere di fare spazio all'autunno. Gaia si è imbattuta in 25 ragazzi, tutti giovani, tutti italiani e in quel momento la sua serata si è trasformata in un incubo, uno di quei brutti sogni in cui nessuna donna vorrebbe trovarsi, in cui né mamme né papà vorrebbero capitasse la loro figlia, in cui nessun uomo vorrebbe sapere la propria compagna, eppure sono proprio tanti giovani uomini i protagonisti di quel momento terrificante in hanno trasformato una donna in oggetto, senza pensarci su due volte. E nessuna circostanza può fare da attenuante. Al momento la 25enne livornese non avrebbe ancora sporto denuncia.

E' proprio di oggi la notizia di una denuncia di una turista americana 24enne e in questo caso la violenza sarebbe avvenuta e si sarebbe conclusa dopo una notte passata in un locale del centro.

Per fortuna Gaia sul suo cammino ha incontrato anche Hossein, un venditore ambulante di rose, che è accorso in suo aiuto, portandola via dai suoi aguzzini e porgendole un fazzoletto per asciugare le lacrime. Ecco la denuncia che Gaia lancia direttamente dalla sua pagina Facebook:
"Camminavo da sola per strada saranno state le 23.30, camminavo, mi piace camminare, poi amo Firenze e amo la notte.
Mi si avvicina un gruppo di mmm saranno stati 25 ragazzi ubriachi (italiani), scherzano, mi chiedono un selfie, ridono… io volevo andare via ma vabbè si sta allo scherzo.
Ad un certo punto, non saprei nemmeno spiegare come mi accerchiano e iniziano a dire frasi come “daaai vieni con noi, ti facciamo divertire, 25 contro 1 si fa una bella serata, facciamo una gang bang, ti facciamo godere, tanti tutti insieme non ne hai mai visti, tanto si vede che sei una che ci sta” rifiutando in malo modo la gentile offerta di questi esseri decidono di accerchiarmi ancora di più tenermi per un braccio e iniziare a insultarmi “dai stupida *** ti diverti, tanto si vede che sei una ***, - e uno - dai lasciala si vede che è malata, tanto sei solo una ***”, io cerco di divincolarmi e andare via ma chiaramente non ci riesco quindi decidono di tirarmi addosso bicchieri e cannucce e uno di loro, o forse un paio mi sputano, o tentano di farlo, tutto questo mentre altri ripendevano con il telefonino. L’unica persona che interviene è il Signore nella foto Hossein, un venditore di rose ambulante che risce a mandare via i ragazzi (che chiaramente vedendomi andare via con lui mi non hanno mancato di darmi della “*** ***”), mi dà un fazzoletto per asciugarmi le lacrime, mi porta in un posto dove mi offre da mangiare e da bere, mi fa portare degli asciugamani per pulirmi e mi regala una rosa.
Se non ci fosse stato Hossein io stasera non potrei raccontare questa storia, non sapendo come ringraziarlo gli ho donato una mia fototessera in modo che si ricordasse sempre il volto della ragazza che ha salvato quella sera.
Grazie perché a questo mondo ci sono persone come Hossein, che aiutano senza volere niente in cambio. Questo è un volto che non dimenticherò mai.

Ho deciso di scrivere cosa mi è accaduto perché molti pensano che non ci sia bisogno del femminismo, dell’antisessismo, dell’intregrazione, che in fondo quei ragazzi stessero solo scherzando, che sono ragazzate, che “gli stranieri a casa loro”, perché i media dicono che “lo straniero è cattivo” che la misoginia non esiste, che l’uomo e la donna sono uguali, che hanno gli stessi diritti e le stesse LIBERTA’… ecco noi sappiamo che non è così.

Noi tutte dovremmo trovare la forza di dire ciò che ci accade, anche se proviamo vergogna, dobbiamo trovare il coraggio parlare, per essere solidali e per non abituarci a questa mentalità macista e per liberarcene".



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