Dalai Lama a Pisa, la delegazione toscana non ha il visto per la gemellata Hangzhou

Oggi, in apertura del consiglio comunale, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi è intervenuto per riferire ai consiglieri la situazione venutasi a creare, nei rapporti con la città cinese gemella dopo la visita del Dalai Lama a Pisa.

Mentre una delegazione del Comune si apprestava a partire, la settimana prossima, per la Cina in seguito all'invito della città gemellata di Hangzhou, l'ufficio dei gemellaggi della città cinese ha fatto sapere al Comune con una sintetica nota che la delegazione pisana non sarebbe stata accolta come previsto, poiché a Pisa si è deciso di accogliere il Dalai Lama, dunque con una sospensione le collaborazioni.

Il sindaco ha ricordato come l’invito al Dalai Lama, fatto dall’Università di Pisa per il simposio internazionale e la concessione della laurea honoris causa, sia stato raccolto dalla comunità pisana per il riconoscimento della statura di leader spirituale del personaggio. Peraltro il Dalai Lama è cittadino onorario di Pisa e la provincia di Pisa ospita l'Istituto Lama Tzong Khapa, a Pomaia, come era stato illustrato di fronte ad obiezioni fatte dal Consolato cinese.

«Le città italiane fanno e faranno scelte in libertà e in buona fede. Il Dalai Lama ha incontrato giovani e studiosi parlando di evoluzione della mente, di convivenza e di pace». Nessuna intenzione  dunque d'interferire con la politica estera della Repubblica Popolare di Cina è stata manifestata. Quella della città cinese appare come una ritorsione alla quale Pisa vuole rispondere con pacatezza. Il Comune di Pisa non esercita ritorsioni e il sindaco ha affermato di voler mantenere il gemellaggio e l'amicizia. Nei prossimi giorni il sindaco Marco Filippeschi cercherà di interloquire, anche tramite il Consolato e l'Ambasciata, per un necessario chiarimento.

Fonte: Comune di Pisa - Ufficio Stampa

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