
Una quindicina di inquilini delle case popolari del quartiere Sant'Ermete di Pisa hanno manifestato contro il degrado degli alloggi e del quartiere oggi in consiglio regionale, proprio mentre si stava discutendo della questione in Commissione Sanità. Un gruppo dei manifestanti ha tentato di entrare in consiglio ed è venuta in contatto con le forze dell'ordine. Secondo i manifestanti la partecipazione alla seduta era stata richiesta dai consiglieri di opposizione. Gli inquilini stanno ora manifestando a oltranza davanti alla sede del Consiglio, nella centralissima via Cavour.
Il M5S: "A Sant'Ermete situazione di emergenza"
“A Sant’Ermete c’è una situazione di emergenza, per questo è imbarazzante e surreale l’atteggiamento del duo PD-MdP di rinviare di altri quindici giorni il voto sul nostro atto protocollato quasi un anno fa” così Andrea Quartini alla stampa all’uscita della Commissione Sanità e Politiche Sociali dove doveva essere votato oggi l’atto.
“Dopo un anno è lecito dire che la Giunta doveva già aver adempiuto agli impegni, doveva aver attivato tutte le azioni necessarie per ripristinare le condizioni minime igienico sanitarie degli alloggi di Sant’Ermete e doveva aver già previsto un immediato intervento economico per le famiglie assegnatarie esasperate da una situazione intollerabile. E invece non l’ha fatto. Sarebbe stato il minimo approvare oggi almeno l’impegno alla giunta Rossi di pagare in toto o se non altro in parte il canone mensile di locazione a quelle famiglie assegnatarie di alloggi fatiscenti. Il rinvio è una scelta scorretta” ha concluso il Cinque Stelle.
Sollecitato in merito ad un commento sugli scontri avvenuti nell’androne del Consiglio regionale ha aggiunto “Nel nostro dna sta la non violenza, capiamo l’esasperazione di queste persone ma come abbiamo spiegato loro da questa mattina le risposte ai loro problemi passano dal confronto istituzionale, partendo da un voto favorevole della maggioranza al nostro atto. Noi ci batteremo facendo le barricate per ottenerlo, ma sempre nel perimetro delle regole”.
Fattori e Sarti (Sì): ”Discutibile gestione dell’ordine pubblico. Chiederemo chiarezza sulla vicenda”
Il gruppo in Consiglio regionale di Sì-Toscana a Sinistra chiederà di visionare le riprese effettuate dalle telecamere di sorveglianza per "vederci chiaro" sugli scontri tra manifestanti e polizia, avvenuti all'esterno e, in parte, anche nell'atrio, di via Cavour 4. "Oggi - riassumono i consiglieri regionali di Sì Tommaso Fattori e Paolo Sarti - la commissione Sanità, come da calendario, aveva in programma di affrontare la questione degli alloggi popolari di Sant'Ermete a Pisa. Strutture fatiscenti, su cui c'è da tempo l'impegno fin qui disatteso della Regione Toscana. Noi e il gruppo M5S avevamo chiesto e ottenuto di far entrare ad ascoltare i lavori in Commissione una delegazione formata da dieci manifestanti. All'ingresso, dopo una non motivata resistenza da parte della polizia a farli entrare, ci sono state urla e spinte. All'uscita della delegazione, dopo l'incontro avvenuto in maniera del tutto regolare e serena con i consiglieri, è stata fermata una giovane donna che era priva di documenti. Ne sono seguiti lunghi momenti di concitazione e altre due persone sono state fermate, per aver dato qualche manata alla vettura della digos, che portava via la loro compagna.
"Noi siamo preoccupati – sottolineano Fattori e Sarti - perché questo non è uno stadio, è un'istituzione regionale. Queste persone erano state invitate dai gruppi consiliari, non c'era alcun motivo per far salire la tensione fino a questo punto. Vogliamo vederci chiaro e chiederemo di acquisire i filmati di sorveglianza, per vedere esattamente cos'è successo. Ci sono testimoni che danno una versione dei fatti diversa da quella dei funzionari di Pubblica Sicurezza. Dispiace perché con una gestione diversa si sarebbe evitato questo epilogo così brutto".
"E' chiaro - osservano Fattori e Sarti - che queste persone sono esasperate e vivono in condizioni di grande difficoltà economica. Oggi si discuteva una mozione presentata addirittura a maggio 2016 e aspettavano finalmente di avere una risposta. Si doveva tener conto della situazione di cittadini e non aumentare ulteriormente la tensione. Ci sono state reazioni spropositate rispetto ai manifestanti”.
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