
Non solo promettevano permessi di soggiorno, ma per 16 extracomunitari (la maggioranza cinesi, il resto albanesi) avevano inventato finti lavori, iscrizioni mai avvenute all'università e anche matrimoni mai celebrati. Sono finite agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico un avvocato 45enne di Montecatini, una 45enne romena e un imprenditore agricolo di 54 anni di Prato. Le indagini sono state effettuate dai carabinieri. Quest'ultimo li assumeva come braccianti, dopo che l'avvocato aveva introdotto i truffati alla donna che si fingeva persona influente presso l'ufficio stranieri. E poi la valanga di atti falsi, tutte con tariffe da migliaia di euro: gli sposalizi, l'apertura di partite Iva, le iscrizioni in Ateneo. Le accuse di cui ora i tre dovranno rispondere è di favoreggiamento all'immigrazione clandestina e truffa aggravata in concorso.
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