
Si è riunito oggi il consiglio regionale della Toscana. Ecco di cosa si è discusso.
Bilancio consolidato al 2016: approvato dal Consiglio a maggioranza
I nuovi principi di armonizzazione dei bilanci, contenuti nel decreto legislativo 118/2011, impongono di leggere l’azione amministrativa degli enti territoriali nel suo insieme. Da qui la necessità di redarre per l’anno 2016 il bilancio consolidato, per mettere in evidenza la situazione finanziaria, patrimoniale ed il risultato economico della complessiva attività dell’ente, svolta attraverso le proprie articolazioni organizzative, ma anche gli enti strumentali, le società partecipate e controllate. E’ stato il vicepresidente della Commissione di Controllo, Andrea Pieroni (Pd) ad illustrarlo in aula, ricordando che per il 2016 è stata inclusa nel bilancio l’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario, la sola rilevante rispetto ai criteri introdotti dallo stesso decreto legislativo. Per essere rilevante, l’ente o società devono avere un bilancio inferiore al 5 per cento di quello della Regione, rispetto a tre grandezze: il totale dell’attivo, il totale dei ricavi caratteristici, il patrimonio netto. Già a partire dal prossimo anno il perimetro sarà allargato anche agli enti dipendenti e società in house.
Il bilancio consolidato, come tutti i bilanci patrimoniali, è formato da un conto economico e da uno stato patrimoniale. Si chiude con un risultato positivo di 478 milioni di euro, che corrisponde al bilancio di esercizio 2016 della Regione Toscana, Giunta e Consiglio, visto che quello di Ardsu si è chiuso in sostanziale pareggio. Il criterio contabile seguito è l’integrale, per cui nella redazione viene sommata voce per voce.
Il consigliere Gabriele Bianchi ha annunciato il voto contrario del gruppo M5S, perché nel bilancio consolidato è stata inclusa solo l’Azienda per il diritto allo studio universitario, lasciando fuori tutte le partecipate che sono state oggetto dei rilievi della Corte dei conti. “Non dimentichiamo che il valore complessivo al 31 dicembre 2016 delle partecipate regionali è pari a 270 milioni di euro – ha rilevato – Ci sono stati 55 milioni di trasferimenti, con utili frutto solo di operazioni straordinarie”.
Voto contrario anche per il gruppo Lega Nord, annunciato da Jacopo Alberti, per cui il vero bilancio della Regione è il Rendiconto generale approvato qualche mese fa. “I dati reali sono un bilancio di circa 21 miliardi – ha sottolineato – Una spesa sanitaria di circa 8 miliardi ed un disavanzo di circa 265milioni. Tutto il resto sono operazioni finanziarie. I conti non sono affatto in ordine”.
Bilancio consolidato Regione, Pieroni (PD): “Risultato positivo per la Toscana”
“La Toscana approva, per la prima volta, il rendiconto consolidato, ovvero il bilancio che tiene conto anche dei risultati di aziende, organismi strumentali, società controllate e partecipate che, nel nostro caso è composto dal bilancio della Giunta regionale, del Consiglio regionale e della Azienda regionale per il diritto allo studio, la sola rilevante rispetto ai criteri introdotti dal decreto legislativo 118 del 2011. Un passaggio legato ai nuovi principi di armonizzazione dei bilanci decisamente positivo per la Toscana che chiude con un risultato d’esercizio pari a 478milioni di euro, a conferma della buona salute dei conti del nostro ente e, soprattutto, della gestione oculata dell’amministrazione”. Così Andrea Pieroni, consigliere regionale, intervenendo in aula.
Appalti, ok da Consiglio regionale a modifiche di legge
Da adesso in poi, nelle procedure di gara aperte, gli enti pubblici potranno esaminare prima le offerte economiche e dopo verificare il rispetto dei criteri di selezione. Lo prevedono le modifiche alle disposizioni regionali in materia di contratti pubblici approvate nella seduta odierna dell’assemblea toscana. “La possibilità per le stazioni appaltanti di aprire prima le offerte economiche e di procedere successivamente alla verifica della documentazione amministrativa semplifica notevolmente la gestione delle procedure aperte in cui il criterio di aggiudicazione è il minor prezzo. – ha spiegato Giacomo Bugliani, presidente commissione Affari istituzionali in Consiglio regionale della Toscana – Una misura che punta a favorire la più ampia partecipazione delle imprese e assicura nel contempo il rispetto dei principi di economicità e tempestività”.
“Una modifica normativa che risponde a un’esigenza più volte manifestata da parte delle imprese locali, quella di essere messe in condizioni di partecipare alle gare pubbliche. – ha fatto presente Leonardo Marras, capogruppo Pd Regione Toscana – Nella stragrande maggioranza degli appalti pubblici, da parte della regione ma soprattutto di stazioni appaltanti più piccoli, nelle procedure di gara negoziate dopo manifestazioni di interesse di centinaia di aziende per la selezione si ricorre al sorteggio. Richiesta legittima delle imprese è quella che le procedure di gara aperte siano il meno ristrette possibile e che non sia in questi casi la fortuna a decidere i partecipanti ma la capacità tecnica e economica. Non solo: il provvedimento recepisce i contenuti di una direttiva europea e impone una straordinaria velocizzazione delle procedure. Ancora una volta tagliamo i tempi della burocrazia”.
Livorno: la comunicazione in Consiglio regionale sulle azioni di sostegno dopo alluvione
Oggi ha preso avvio la ricognizione del fabbisogno per i danni alle opere pubbliche, ai privati e alle imprese. Quest’ultima procedura avverrà con il concorso della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno. Sempre per le imprese è attivata una procedura di microcredito per le piccole e medie aziende interessate dall’evento. Il resoconto della ricognizione dovrà essere presentato entro il 15 ottobre, per non perdere la possibilità di rientrare negli stanziamenti possibili con la legge di bilancio. È quanto contenuto nella comunicazione sulle azioni di sostegno a Livorno duramente colpita dall’alluvione lo scorso 9 e 10 settembre, tenuta questo pomeriggio dall’assessore Federica Fratoni nella seduta del Consiglio regionale.
Tutta la gestione commissariale sarà seguita da un ufficio del commissario appositamente costituito, che si adopererà anche per monitorare la realizzazione degli interventi e mettere in campo tutte le possibili azioni di sostegno nei confronti dei territori colpiti. Gli uffici regionali hanno già avviato le procedure per richiedere la dichiarazione di stato di emergenza nazionale anche per i territori della provincia di Pisa colpiti dall’evento. Alla fase di ricognizione dovrà seguire l’approvazione di un decreto governativo e, successivamente, di un’ordinanza della Protezione civile. Soltanto dopo questi adempimenti sarà possibile presentare le domande per ottenere un parziale rimborso dei danni subiti.
La comunicazione resa in Consiglio riporta anche una descrizione dei principali danni registrati nei territori colpiti:
Collesalvetti: interessato dall’esondazione del torrente Ugione a partire dal tratto pedecollinare in località Aiaccia. Il corso d’acqua ha originato un’onda di piena che ha tracimato l’argine proseguendo verso valle e ha poi allagato, a valle del ponte dell’Aurelia, tutta la zona industriale di Stagno fino alla periferia nord di Livorno. A monte del ponte si è verificata anche la rottura dell’argine. L’allagamento ha comportato lo sversamento di gasolio e prodotti petroliferi (cherosene) che dovranno essere bonificati.
Sul torrente Ugione è stata attivato da subito un intervento di somma urgenza per ripristinare gli argini lesionati all’altezza del Ponte sull’Aurelia. Altri interventi di somma urgenza saranno attivati per il ripristino degli ulteriori tratti danneggiati.
Livorno: le precipitazioni si sono abbattute in particolare nella zona a sud della città dove si sono raggiunti valori cumulati di pioggia, registrati dalla stazione pluviometrica di Valle Benedetta, di 210 mm in sole due ore. La piena del Rio Maggiore ha innescato, nei tratti montani e vallivi del corso d’acqua, fenomeni di ‘debris flow’ (colate detritiche), erosioni e instabilizzazione delle sponde, oltre a danneggiare molti ponti. In località Limoncino, il crollo del ponte in via Vallicelle ha lasciato isolato un nucleo abitato composto da 50 famiglie.
Nel tratto cittadino l’esondazione all’altezza di via dell’Ardenza ha provocato allagamenti su tutto il tessuto urbano del tratto tombato da via Ardenza fino alla foce. Sia nel caso del rio Ardenza che per il Rio Maggiore, l’acqua esondata dal reticolo principale si è sommata a quella derivante dal mancato recepimento dei tombini di drenaggio e da quella proveniente dal reticolo fognario che già dalle prime ore della notte non riusciva a collettare adeguatamente le acque di scolo.
Gravi allagamenti e dissesti idrogeologici si sono inoltre verificati nella frazione di Montenero.
In località Chioma, a sud di Quercianella, le intense piogge hanno provocato l’esondazione nel tratto terminale del torrente Chioma con effetti devastanti. A valle della linea ferroviaria l’onda di piena ha demolito il ponte all’altezza di via M. Puccini, in corrispondenza della foce, isolando le abitazioni presenti nella zona.
Per affrontare lo stato emergenziale, sono state attivate oltre 35 somme urgenze, per un totale di 7milioni 795mila euro, sui corsi d’acqua di Chioma (540mila euro), Rio Maggiore (1,565 milioni), Rio Ardenza (1,875 milioni), Torrente Ugione (940mila euro), Torrente Tora (1 milione), Rio Stringaio/Fosso Banditella (1,25 milioni), Rio Ciglia e Botro Felciao (625mila euro).
L’11 settembre è stata formalizzata, da parte del presidente della Giunta, la dichiarazione dello stato di emergenza regionale. Il 13 è stata approvata la delibera n.978 con cui sono stati stanziati tre milioni di euro per le immediate esigenze finanziarie necessarie a fronteggiare l’evento.
Nella richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, sono stati stimati, sulla base delle valutazioni fatte dai comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano, maggiormente colpiti dall’evento, circa 40milioni di euro tra spese di primo soccorso, somme urgenze ed interventi di ripristino della viabilità e della rete fognaria. Si registrano inoltre più di cinquemila immobili danneggiati solo nel territorio di Livorno e più di mille tra attività produttive e commerciali, di cui 325 solo nel comune di Collesalvetti, per un totale di oltre 140milioni di euro. Gli abitanti coinvolti sono oltre diecimila.
Sempre il 13 settembre è stata richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la dichiarazione di stato di emergenza nazionale per i territori della provincia di Livorno e contestualmente è stata inviata una relazione sull’evento. La dichiarazione dello stato di emergenza nazionale è stata Pubblicata in Gazzetta il 15 settembre, con un contestuale stanziamento di fondi statali per 15,57 milioni. Il presidente della Regione, Enrico Rosis, è stato nominato commissario straordinario e ad oggi, con il supporto degli uffici regionali, sta predisponendo il Piano dettagliato degli interventi di soccorso e di somma urgenza a valere sulle risorse statali.
I lavori di somma urgenza, partiti il giorno stesso l’evento e attualmente in corso, sono condotti dalle squadre del Genio civile in collaborazione con Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa e Consorzio 4 basso Valdarno.
Si tratta di interventi sull’intero reticolo dei corsi colpiti, dal Tora nel comune di Collesalvetti, a tutti i corsi del comune di Livorno, fino al Chioma, al confine con il comune di Rosignano. Prioritari sono stati la messa in sicurezza degli argini danneggiati, primo fra tutti quello dell’Ugione responsabile degli allagamenti nella zona di Stagno e nella zona industriale dell’Eni a Collesalvetti.
Sono stati ripristinati i danni alle opere idrauliche e alle sezioni invase da ogni genere di detriti e ostruzioni, indispensabili e urgenti per restituire funzionalità idraulica a tutto il reticolo, compresi affluenti e corsi secondari, che contribuiscono alla messa in sicurezza del territorio.
La ricostruzione dei ponti di via Remota sul Rio Ardenza, e del Limoncino, sul Rio Maggiore, è stata realizzata con le tecniche usate per i ponti ferroviari. I lavori sono iniziati il giorno dopo il nubifragio e sono andati avanti fino alla riapertura, questa mattina (martedì 26 settembre).
I lavori di ripulitura da detriti di ogni genere degli alvei e delle sezioni idrauliche, stanno proseguendo in città e fuori, per impedire, in caso di nuove piogge, che si possano determinare pericolose ostruzioni ai corsi d’acqua. Si stanno mettendo in sicurezza gli argini danneggiati di alcuni tra fiumi e torrenti della zona, dal fiume Ugione ai torrenti Nugola e Tora nel territorio comunale di Collesalvetti, dal rio Maggiore all’Ardenza e alla Cigna a Livorno, fino al torrente Chioma a Rosignano Marittimo.
La situazione ambientale dell’impianto Eni di Stagno è monitorata da Arpat, cui è stato chiesto di garantire un livello di controlli intenso e costante, insieme al massimo di informazione verso la cittadinanza. Tre sono i punti da tenere sotto controllo: Eni deve presentare un piano di gestione del rischio corredato da precisi tempi di attuazione; occorre avere i risultati del monitoraggio atmosferico che è in corso così da informare i cittadini; serve infine intervenire in tempi rapidi con i pompaggi, per evitare lo sversamento in mare degli idrocarburi che le acque hanno fatto emergere.
A Livorno, infine, è stato aperto un ufficio del commissario, attivo mattina e sera cinque giorni su sette, e istituito una task force di assessori per seguire da vicino il post alluvione. Al suo interno sarà inoltre in funzione anche uno sportello di Fidi Toscana affinché le piccole e medie imprese e professionisti danneggiati possano presentare le domande di concessione di microcredito fino a 20mila euro
Livorno, il dibattito
“Parere positivo su come la Regione si è mossa dal giorno stesso dell’alluvione e dobbiamo riconoscere il grande impegno del Comune di Livorno in questa vicenda, della Regione Toscana anche attraverso la Protezione civile”. Così Giacomo Giannarelli (Movimento 5 stelle) è intervenuto in aula sulla comunicazione dell’assessore regionale all’Ambiente Federica Fratoni sulle azioni di sostegno alla città di Livorno dopo l’evento alluvionale del 9 e 10 settembre. “Vigileremo – ha aggiunto Giannarelli – affinché le risorse impegnate e la presenza sul territorio non si trasformino strumentalmente per fini diversi da quelli che la popolazione richiede”. Giannarelli invita ad una riflessione, ad entrare nel merito di alcune leggi regionali in materia urbanistica “con una lettura che tenga conto dei cambiamenti climatici e atmosferici”. Ricorda come la direttiva europea spinga all’impegno “sulla rinaturalizzazione delle sponde dei fiumi, sul mantenimento delle aree verdi per la permeabilizzazione del territorio”. Il consigliere ha parlato dei problemi delle “tombature, del troppo cemento anche nei tratti delle reti idrauliche, della mancanza di manutenzione. Dobbiamo innalzare gli standard di sicurezza. Le Regioni ogni anno subiscono tagli dal Governo, c’è stata una mancata attenzione sul tema della sicurezza idraulica”.
“Non ho ancora sentito dire da nessuno”, ha detto Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt) riguardo a cosa sarebbe successo “se ci fosse stata un’attenzione particolare da parte della Protezione civile di Livorno, da chi la presiede e da parte di chi doveva vigilare su quello che stava succedendo e mi sto riferendo al sindaco”. “Vorrei sapere – ha chiuso la consigliera regionale – se la delibera 395/2015 (sistema di allerta meteo regionale, ndr) che dava delle direttive specifiche ai sindaci sia stata osservata, chiedo la possibilità di fare una verifica”.
“Doveroso e responsabile dare fiducia alla Giunta nel momento in cui cerca risorse per gli interventi per uscire dall’emergenza”. Così ha parlato il capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai, che ha rilevato l’importanza di “farsi trovare il meno possibile impreparati di fronte a queste situazioni, a questi eventi eccezionali”. “Sono contrario ad una politica ‘fast food’ – ha aggiunto –, immediata e diretta. Non ci può essere approssimazione e incompetenza, va riconsiderata la necessità di politici onesti e capaci”.
“Imparare da Livorno. Attualizzare quello che è successo rispetto alle scelte che dovremo fare in futuro”. Così il presidente di Sì – Toscana a sinistra ha introdotto il suo intervento e ha parlato di una “lezione dalla quale imparare”. I tragici eventi alluvionali dello scorso 9 e 10 settembre devono servire per riaffermare “due principi fondamentali: zero consumo di suolo e messa in sicurezza del territorio”. Fattori ha parlato della necessità di “ultimare quanto prima il censimento dei danni a cittadini e imprese”, anticipando alcuni dei contenuti di una proposta di risoluzione collegata alla comunicazione resa in Aula dall’assessore all’Ambiente Federica Fratoni, e ha chiesto “massima trasparenza e partecipazione” verso enti locali e cittadini nei “processi decisionali” su “gestione delle calamità” e “aspetti strategici per lo sviluppo del territorio”. Sulla gestione dell’emergenza, il capogruppo si è detto convinto della necessità di attivare un “tavolo di coordinamento tecnico tra tutti gli enti interessati”. Sulle politiche di prevenzione, ha ribadito: “costano e non portano consenso immediato”. “Servizi essenziali, poco appariscenti nell’immediato, risultano importanti solo quando servono”.
Per la vicepresidente della Lega, Elisa Montemagni, in tema di Protezione civile “nessuno ci insegna niente. Livorno, invece, deve insegnarci qualcosa. È un brutto capitolo della Toscana. Dobbiamo lavorare sul rischio idraulico che è presente sul nostro territorio” ha rilevato. Il tentativo, per la vicepresidente, deve essere quello di “ridurre a zero il rischio per i cittadini”. “L’emergenza c’è e deve essere sanata al più presto” ha detto annunciando il voto favorevole alle proposte di legge inserite all’ultimo minuto nell’ordine del giorno dei lavori del Consiglio e riferite proprio agli eventi alluvionali di Livorno e non solo. “Il nostro dovere – ha concluso – è quello di stare al fianco dei cittadini e mantenere alta l’attenzione sugli atti che costruiremo in futuro”.
“Livorno non è stata lasciata sola. Siamo stati, sin da subito, al fianco di cittadini e imprese anche di Collesalvetti e Rosignano Marittimo e in tempi record abbiamo ripristinato le strutture più evocative: non i muri ma i ponti”. Così il consigliere Francesco Gazzetti (Pd) ha ricordato la consegna di due ponti (in via Remota sul rio Ardenza e in via delle Vallicelle sul rio Maggiore), avvenuta proprio questa mattina, martedì 26 settembre. “La comunicazione – ha continuato – da un segno importante dell’impegno che la Regione ha profuso sul territorio”. “I cittadini – ha continuato anche ricordando il sopralluogo fatto dalla commissione Ambiente lo scorso 22 settembre – ci chiedono di non fare polemica. Ci chiedono risposte e concretezza, forse l’elemento che più di altri può far recuperare la fiducia nella politica. I provvedimenti già fatti e quelli in corso, vanno esattamente in questa direzione. È il segno più importante che dovevamo a chi ha perso tutto”. Per Gazzetti, è necessario “fare di più e fare meglio”. Anticipando poi alcuni punti della proposta di risoluzione depositata dal Pd, ha parlato di un necessario rafforzamento, anche attraverso la stessa commissione Ambiente del Consiglio, della “programmazione delle politiche di prevenzione di eventi dovuti ai cambiamenti climatici”; di un “potenziamento delle misure di maggiore tutela del territorio” e quindi anche sugli atti “attualmente all’attenzione della stessa commissione”; a proseguire i rapporti di collaborazione con il Governo, e con tutti i soggetti istituzionali interessati, perché siano previsti, in aggiunta ai primi 15 milioni e 570 mila euro stanziati dal Consiglio dei ministri il 15 settembre scorso, “ulteriori interventi finanziari per il superamento dell’emergenza dei territori colpiti”.
“Il comportamento della Regione, nelle sue diverse declinazioni, è stato oggettivamente straordinario e adeguato alla tragedia e al dramma subito dai cittadini di Livorno e non solo”. Così il presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli (Pd), ha voluto rilevare l’impegno profuso e riscontrabile nella comunicazione resa all’Aula. “Le somme urgenze realizzate, gli interventi già in campo e la capacità di organizzazione dimostrata sono evidenti e li abbiamo verificati sul campo attraverso il sopralluogo fatto”. “Non c’è stato un luogo, tra tutti quelli visitati, in cui non ci sia stata una presenza istituzionale”. Baccelli ha quindi voluto spendere qualche parola anche sul sottinteso di alcuni interventi resi in Aula: “Non condivido accenni riferiti ad una scarsa pianificazione e prevenzione. Livorno deve essere occasione per migliorare, ma non sulla scorta dell’emozione e del momento, non sull’improvvisazione”. Per il presidente della commissione, citando le diverse leggi toscane tra le quali la 21/2012 (Disposizioni urgenti in materia di difesa dal rischio idraulico e tutela dei corsi d’acqua), la 65/2014 (Norme per il governo del territorio) e l’80/2015 (Norme in materia di difesa del suolo, tutela delle risorse idriche e tutela della costa e degli abitati costieri) è corretto affermare che la Regione “non è all’anno zero”. E riferendosi agli interventi che saranno realizzati anche grazie alle proposte di legge appena portate all’attenzione dell’Aula, Baccelli ha affermato: “Stanno dentro al Piano di gestione del rischio alluvioni, a dimostrazione che la programmazione non manca”. Infine un’esortazione: “Non improvvisiamo ora le soluzioni”.
Livorno, comunicazione sulle azioni di sostegno dopo alluvione: sì a risoluzione
Completare gli interventi urgenti per Livorno, rafforzare la programmazione delle politiche di prevenzione degli eventi meteorologici e di potenziamento delle misure a tutela del territorio. Questo è quanto dispone una risoluzione del Partito democratico, collegata alla comunicazione della Giunta regionale sugli eventi alluvionali che hanno colpito la città di Livorno, approvata oggi dal Consiglio regionale a maggioranza.
Nella proposta si chiede, inoltre alla Giunta, di continuare la “stretta collaborazione con il Governo”, per arrivare a ulteriori interventi finanziari, “in aggiunta ai primi 15 milioni e 570 mila euro stanziati dal Consiglio dei Ministri del 15 settembre scorso”.
La risoluzione segna la condivisione dei contenuti della comunicazione e delle prime azioni intraprese dalla Regione a sostengo della città di Livorno, così come dalla Protezione civile, dai vigili del Fuoco e da tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Nell’atto si invita la Giunta ad avvalersi anche del confronto con il Consiglio regionale e in particolare, con la commissione Ambiente, che venerdì scorso ha effettuato un sopralluogo nella città di Livorno. La commissione ha visitato i luoghi alluvionati per poter registrare l’entità dei danni e quindi poter concorrere, per quanto di sua competenza, all’operato della Giunta regionale e di tutti i soggetti coinvolti nella ricostruzione. La comunicazione, si spiega nel testo della risoluzione, “interviene nel fare chiarezza” in merito “alle azioni, alle risorse finanziarie programmate, alle procedure di intervento previste per rispondere all’emergenza conseguente agli eventi alluvionali”, allo stato di attuazione dei piani di gestione del rischio alluvioni, alle attività del consorzio di bonifica sui corsi d’acqua interessati dall’evento alluvionale, e “sull’intervento tempestivo della Regione e l’azione del Commissario per l’emergenza”. Ricorda la mozione approvata dal Consiglio regionale il 12 settembre, all’indomani dei gravi eventi e a sostegno della città di Livorno, che “ha tracciato una prima scansione delle azioni necessarie”.
La risoluzione richiama, inoltre, la proposta di legge iscritta all’ordine del giorno della seduta di oggi, che prevede stanziamento di 20 milioni di euro per la realizzazione di interventi pubblici urgenti e indifferibili di messa in sicurezza, dei territori interessati dagli eventi, nonché contributi sociali in favore della popolazione colpita, fino ad un massimo di 8 milioni di euro.
Livorno, Baccelli (Pd):"Straordinario impegno della Regione, premio da residenti di via Remota"
Nella mia piccola storia degli interventi in aula non sono solito a lusinghe o retoriche, quindi credo di essere credibile quando dico che il comportamento della Regione Toscana in tutte le sue componenti, sia stato oggettivamente straordinario e adeguato alla tragedia e al dramma, e ai riparabili danni materiali che si sono verificati in vari ambienti privati e di aziende. La comunicazione che abbiamo ascoltato in aula – spiega Stefano Baccelli presidente della commissione Territorio, ambiente - dà conto di questo impegno straordinario del presidente Rossi, nel suo doppio ruolo anche di commissario del governo per l’emergenza, delle somme urgenze e degli interventi in campo. Dà conto della straordinaria capacità di organizzazione di questo primo intervento realizzato, ricordiamolo, dopo la riforma delle province.
Tra le cose straordinarie – prosegue Baccelli - c’è sicuramente quello di aver coordinato tutti i volontari e i ragazzi, questo piccolo esercito di 2200 volontari coordinati in maniera non banale senza attendere i reclami. Organizzare turnazioni di 500 persone non è mai semplice o banale. I contenuti di questa comunicazione, poi, sono stati coerenti con la visita fatta dalla commissione che presiedo. In quella visita a Livorno, mentre eravamo in via Remota, è arrivato un residente a chiedermi di poter incontrare il presidente Rossi perché insieme a di tutti agli altri residenti della zona vogliono consegnare un premio a Enrico Rossi per la riapertura del ponte, e volentieri porto questo invito. Non c’è stato un luogo tra quelli che abbiamo visitato in cui non s’è vista la cura, l’attenzione, per i bisogni dei cittadini.
Vorrei però evidenziare – conclude il presidente della commissione ambiente - quel che non condivido di quanto ascoltato in aula oggi, in alcuni interventi mi sembra si accenni a una scarsa prevenzione da parte della regione. Mi dispiace ma non è così, la regione Toscana non è all’anno zero, sono d’accordo sul rivedere qualsiasi cosa nelle procedure, ma ricordiamoci sempre che gli interventi sono e saranno realizzati sulla base del piano di gestione del rischio alluvioni, ricordiamo che in Toscana abbiamo la legge 21/2012, la legge 65/2014, e anche quella sui consorzi di bonifica, che può non piacere ma sono tutti strumenti importantissimi perché ci vengono d’aiuto nella prevenzione e nella realizzazione di tutte quelle opere idrauliche necessarie.
Livorno, Parrini e Mazzeo: “Immediata risposta delle istituzioni: dalle parole ai fatti”
“Abbiamo detto fin da subito che dopo la terribile ondata di maltempo che si era abbattuta su Livorno la priorità era unire le forze e farsi carico, tutti insieme, ognuno secondo le proprie competenze, del dramma di un’intera comunità. Mettere in campo con urgenza provvedimenti mirati, dopo i danni tremendi del nubifragio. Governo e Regione lo hanno fatto, lavorando fianco a fianco, con l’obiettivo condiviso di sostenere una città ferita nel profondo. È proprio il caso di dire, dalle parole ai fatti. La legge speciale che ha avuto via libera nel Consiglio regionale di oggi va assolutamente in questa direzione. Una cifra, 28 milioni di euro, destinata a coprire le spese per interventi di messa in sicurezza indifferibili ed urgenti e per l'assistenza immediata alla popolazione. Insieme alle risorse messe in campo dal Governo sono complessivamente 43,5 i milioni già stanziati per Livorno, risorse concrete e reali per dare immediate risposte alla popolazione e alle imprese di un territorio così tragicamente devastato dall'alluvione. Questa è la strada su cui proseguire senza indugio”.
Così Dario Parrini e Antonio Mazzeo, segretario e vicesegretario Pd Toscana, in merito alla legge speciale per Livorno approvata oggi in Consiglio regionale.
Livorno, Gazzetti(Pd): "Provvedimento preciso, concreto e veloce. Livorno non è stata lasciata sola"
“La legge speciale per Livorno, appena approvata, è un atto preciso e concreto. La città ci chiedeva risposte veloci e questo provvedimento va esattamente in questa direzione ”. Così il consigliere regionale del Pd Francesco Gazzetti esprime soddisfazione per il provvedimento deliberato ieri dalla giunta e votato oggi in consiglio regionale che stanzia 28milioni di euro per Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo. Di questi 20 serviranno per gli interventi di messa in sicurezza urgenti e le opere pubbliche, 8 invece saranno destinati all’assistenza immediata alla popolazione. "Livorno non è stata lasciata sola – aggiunge Gazzetti - la Regione, la Giunta, con in testa il Presidente Rossi ed il Consiglio, si sono fin da subito schierati al fianco dei livornesi, non perdendo tempo in sterili polemiche ma cercando di produrre fatti concreti. Bene dunque l’operato del commissario e della Giunta, così come l’attenzione del Governo che, ascoltando le richieste provenienti dalle nostre comunità, ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale in tempo record. Il lavoro - conclude Gazzetti - continua. Ora aspettiamo anche l’arrivo di altri fondi del Governo, stanziamenti fondamentali per gli interventi necessari”. Gazzetti si è soffermato in particolare sugli 8 milioni per l’assistenza immediata . “Un gesto concreto che può dare un sollievo ed un primo aiuto alle famiglie messe in ginocchio dall’alluvione. Ed è importantissima anche la tempistica di erogazione di questi contributi che per la Giunta potranno arrivare entro la fine dell'anno ”. A sostegno sia della legge che della comunicazione sulla vicenda di Livorno il gruppo Pd ha presentato anche una risoluzione che ha in Gazzetti il primo firmatario. La risoluzione che è stata anch'essa approvata oggi dal Consiglio, impegna la giunta regionale a continuare negli interventi di somma urgenza, rafforzando, insieme al Consiglio regionale, e in particolare alla commissione Ambiente, la programmazione delle politiche di prevenzione. E anche a proseguire i rapporti di stretta collaborazione con il Governo, "affinché - si legge in conclusione della risoluzione - possano essere previsti ulteriori interventi finanziari finalizzati al superamento dell’emergenza dei territori colpiti, in aggiunta ai primi 15 milioni e 570 mila euro stanziati dal Consiglio dei Ministri del 15 settembre scorso".
Contratti pubblici: legge regionale si farà più europea, via libera del Consiglio
Il Consiglio regionale appprova a maggioranza una modifica alla legge regionale sugli appalti per rendere più semplice la verifica delle offerte, in adeguamento alla Direttiva comunitaria 2024/24, recepita dal Decreto legislativo 50/2016.
E’ stato il presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd) ad illustrarla in aula, ricordando che la legge introduce un principio fondamentale nella materia dei contratti pubblici, in rapporto diretto con la direttiva del Parlamento europeo n. 24 del 2014, che, all’articolo 56, secondo comma, prevede che le offerte nelle procedure aperte possano essere esaminate prima della verifica sull’assenza delle cause di esclusione ed il rispetto dei criteri di selezione.
“Il legislatore statale non ha recepito queste disposizioni in fase di attuazione della direttiva – ha osservato Bugliani – La Regione Toscana va quindi oltre ed introduce nelle procedure aperte la possibilità per le stazioni appaltanti, quando il criterio di aggiudicazione è quello del solo prezzo, di procedere prima alle valutazioni economiche, non preoccupandosi degli atri aspetti.
Nel caso in cui l’amministrazione decida di utilizzare tale possibilità, deve indicarlo nel bando di gara e disciplinare le modalità di verifica, anche a campione per sorteggio, dell’assenza dei motivi di esclusione e del rispetto dei criteri di selezione. L’articolo si applica a tutte le amministrazioni del territorio. Il presidente ha precisato che il legislatore statale, non legiferando in materia, ha voluto far valere gli effetti diretti della direttiva. La Regione pone quindi una restrizione alla facoltà concessa dalla direttiva europa “Il rischio di una eventuale contenzioso davanti alla Corte costituzionale - ha affermato il presidente – può essere compensato da una valutazione tutta politica di mettere al centro del dibattito nazionale proprio il recepimento di questa direttiva”.
Claudio Borghi (Lega Nord)ha ricordato che, in buona sostanza, la norma, per evitare un lavoro eccessivo agli uffici, stabilisce che non tutte le offerte devono essere valutate in tutte le loro componenti, ma solo quelle che vincono
e altre prese a caso. “Con un po’ di insistenza, in commissione ho fatto introdurre nel testo la formula ‘mediante sorteggio’ accanto alla parola ‘a campione’ - ha osservato Borghi - che disattiva un elemento che poteva prestarsi a cattive interpretazioni. Per questo ci asteniamo, perché il testo è migliorativo”.
Monica Pecori (Gruppo misto - Toscana per tutti) ha chiesto che le verifiche a campione vengano fatte solo sulle offerte escluse, mentre siano svolte in modo sistematico per le offerte giudicate idonee. Per questo ha presentato un emendamento, poi respinto dall’aula.
I dubbi sul corretto recepimento della direttiva europea hanno spinto Gabriele Bianchi a dichiarare il voto di astensione del gruppo M5S.
“L’introduzione di procedure semplificate rischia di sacrificare la piena garanzia di legalità – ha affermato Tommaso Fattori (Si-Toscana a sinistra) – Questa norma è pensata più per una amministrazione ridotta all’osso, che non per garantire legalità”. Per questo ha annunciato il voto di astensione.
Il capogruppo Pd Leonardo Marras ha rilevato che nella procedura negoziata, utilizzata soprattutto a livello locale, dopo le centinaia di manifestazioni di interesse ogni volta, si ricorre al sorteggio per selezionare quindici imprese:
“L’affidabilità di un impresa non deriva più dal lavoro svolto, ma dalla fortuna: chi ce l’ha offre, altrimenti no – ha affermato – Per questo le imprese chiedono di abbandonare le procedure negoziate a favore delle procedure aperte”. A suo parere non si tratta “solo di semplificazione”, ma di “una straordinaria velocizzazione della procedura, addirittura immediata se viene utilizzata la piattaforma informatica”.
Livorno, Rossi: "Puntiamo a migliorare sicurezza. Il clima cambia"
"Vorremmo uscire da Livorno non solo avendo ricostruito quanto dobbiamo, ma con un patrimonio in più: un livello di sicurezza maggiore". Questo uno dei passaggi del presidente Enrico Rossi intervenuto oggi in Consiglio regionale a ricapitolare quanto fatto dopo l'alluvione che ha colpito Livorno e i due comuni di Collesalvetti e Rosignano il 10 settembre scorso.
"Sulla base del piano messo a punto nei giorni seguenti l'evento, stiamo lavorando perché siano spesi bene i fondi messi a disposizione per migliorare la sicurezza dei corsi d'acqua che non hanno retto: l'Ugione, l'Ardenza, il Rio Maggiore, il Chioma. Ma – ha sottolineato Rossi – dobbiamo impegnarci tutti perché si alzi la consapevolezza del rischio e la capacità di reazione sia nelle istituzioni che nei cittadini". "Stiamo trattando un argomento non banale – ha proseguito -. I climatologi ci hanno spiegato che questi eventi potranno ripetersi e la nostra regione vi è esposta. Abbiamo ben 350 pluviometri e altrettanti idrometri che ci permettono di misurare l'avanzamento della pioggia e i livelli delle acque nei fiumi. Adesso dobbiamo lavorare a che ci siano sempre comportamenti conseguenti a situazioni d i rischio. Il nostro livello di attenzione deve alzarsi".
Rossi ha quindi ricordato le buone leggi sul governo del territorio che si sono fatte in Toscana. Fin dal 2012 è stato reso inedificabile il 10% del territorio, vietando di costruire negli alvei e nelle vasche di esondazione. Su quella legge si è incardinato il decreto legislativo del paesaggio. E poi la legge 65 che sta entrando in vigore gradualmente, come è naturale, ma impedisce nuovo consumo di suolo, unica nel panorama nazionale: entro il 2019 tutti i Comuni dovranno avere il proprio regolamento urbanistico fondato sui principi della 65.
"Si può migliorare e approfondire, facciamolo con ponderazione – ha osservato Rossi – sapendo però che partiamo da una base ottima. Attenzione quindi alle regressioni e facciamo tesoro dell'insegnamento nelle parole di Machiavelli che nel XXV capitolo del Principe scrive che è in tempi di quiete che gli uomini devono costruire argini contro le tracimazioni dei fiumi".
Livorno: Consiglio vara leggi urgenti all’unanimità
Il Consiglio regionale approva all’unanimità, con 33 voti di tutti i gruppi consiliari, le tre proposte di legge trasmesse dalla Giunta regionale e inserite immediatamente all’ordine del giorno dei lavori d’Aula, che definiscono gli interventi indifferibili e urgenti per fronteggiare le conseguenze degli eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito Livorno e il suo territorio. La Regione mette a disposizione altri 28 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza. I provvedimenti normativi prevedono, in linea con quanto già avvenuto per precedenti eventi calamitosi, un intervento finanziario straordinario per il superamento dell’emergenza ed un primo aiuto alla popolazione colpita dagli eventi. A tal fine, per fronteggiare la situazione di emergenza e di rischio per la pubblica incolumità, vengono stanziati venti milioni di euro per realizzare interventi urgenti e indifferibili di messa in sicurezza. In particolare, tali interventi sono rivolti alla mitigazione del rischio idraulico ed il ripristino delle normali condizioni di deflusso dei corsi d’acqua. Sono, infatti necessari ed urgenti interventi sul reticolo idraulico principale e secondario ai quali si aggiungono le ulteriori opere di ripristino da attuare in corrispondenza della viabilità principale di livello comunale e provinciale.
Tra le opere da attuare con urgenza si rileva l’intervento sul Rio Maggiore per mitigare il rischio idraulico legato al tratto tombato a cui si aggiungono quelli su Torrente Ugione, Rio Ardenza e Torrente Chioma per ripristinare e adeguare la capacità di deflusso.
I rilievi sui fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture danneggiate, pubbliche e private, come pure dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e dal patrimonio edilizio, saranno fatti dalla Regione, sotto il coordinamento del Commissario delegato.
Le norme approvate prevedono, inoltre, un contributo sociale a carattere forfettario a favore della popolazione dei comuni di Livorno, di Rosignano Marittimo e Collesalvetti. La Regione a tal fine mette a disposizione 8 milioni di euro. Serviranno ad aiutare le persone colpite dagli eventi per fronteggiare le prime spese necessarie per il reintegro dei beni di prima necessità. Potranno richiederlo le persone fisiche con abitazione abituale e stabile nei comuni colpiti. Il limite massimo del contributo è così fissato:
a) in 8mila euro per nucleo familiare con indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) massimo di 20mila euro;
b) in 5mila euro per nucleo familiare con indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) massimo di 36mila euro.
L’approvazione della seconda variazione al bilancio di previsione 2017-2019 consente di reperire le risorse complessive pari a 28 milioni di euro, senza variazioni degli stanziamenti complessivi dell’entrata e della spesa, ma con una diverse allocazione delle risorse, a livello di missioni e programmi di spesa. In particolare si prevedono rimodulazioni dei tempi di erogazione dei contributo regionali per la realizzazione della darsena Europa, in relazione ai tempi previsti per l'affidamento delle opere, e l’attuazione del piano regolatore del porto di Piombino.
Voto favorevole è stato annunciato in Aula da Tommaso Fattori per Sì-Toscana a sinistra: “Di fronte all’emergenza, riteniamo responsabile un atteggiamento di fiducia totale”. E da Giacomo Giannarelli per il Movimento 5 stelle: “Tre atti responsabili, di buon governo della Regione. Questo dimostra che i soldi per i cittadini toscani ci sono e vanno spesi per opere utili”.
Parole di compiacimento da parte del presidente dell’Assemblea toscana, Eugenio Giani, “per i tre atti giunti rapidamente in Consiglio, un dato estremamente positivo, di collaborazione complessiva”.
Respinto un ordine del giorno del gruppo Lega nord collegato alla proposta di legge sugli interventi indifferibili approvata con voto unanime. L’odg chiedeva l’impegno della Giunta a comunicare in Consiglio “le richieste danni pervenute da parte di tutte le amministrazioni comunali coinvolte” e a “trovare le risorse necessarie a dare risposte concrete” a tutti i Comuni coinvolti.
A conclusione del dibattito sulla comunicazione della Giunta regionale sono state respinte anche le proposte di risoluzione presentate dal Movimento 5 stelle (dodici) e da Sì-Toscana a sinistra.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
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