
Quattro le misure cautelari tra il comprensorio e la Valdera
L’avvocato Atzeni chiederà i domiciliari per il suo assistito, Massimo Mannucci di Casciana Terme detenuto nel carcere Don Bosco, imprenditore del 'Club Night Privè 230' accusato di sfruttamento della prostituzione minorile nell’ambito dell’inchiesta Principessa diretta dalla Procura di Firenze, è quanto scrive la Nazione.
Oggi, 22 settembre, l’imprenditore dovrà comparire davanti al giudice per l’udienza di convalida. L’avvocato Francesco Atzeni chiederà i domiciliari non ritenendo necessaria la misura cautelare del carcere, che prevede pericolosità sociale del detenuto ed è applicata in caso di rischio di reiterazione del reato, che nel caso di Mannucci non è applicabile dal momento che il locale è stato sottoposto a sequestro. Nel caso in cui la richiesta non sia accolta si ricorrerà al Riesame. Massimo Mannucci sarà pronto collaborare con i giudici, garantisce il difensore, e spiegherà che non era a conoscenza dell’età della ragazza, risultata poi minorenne impiegata nel suo locale, al centro del caso.
L’assistente di Mannucci, Sara Calò, 23enne di Santa Maria a Monte ha ricevuto l’obbligo di dimora notturna in casa.
Nella rete dell’inchiesta sono caduti anche i fratelli Martini, il 48enne Paolo titolare del Club Marilyn di Castelfranco di Sotto e Stefano, 55enne che è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora. paolo Martini sarà interrogato oggi nell'ambito dell'inchiesta.
L’inchiesta è stata condotta dai carabinieri della compagnia di Pontedera, guidata dal capitano Michele Cataneo. L'indagine, condotta dalla Procura della Repubblica di Firenze, è passata poi al Gip del tribunale di Pisa Giulio Cesare Cipolletta. Dalle indagini sembra che i locali notturni siano stati usati come vetrina dove far conoscere le ragazze ai clienti che, accordatisi con i gestori, le avrebbero incontrate in luoghi diversi dal locale. Dalle intercettazioni e dai racconti della minorenne al centro della vicenda, i quattro indagati cercavano immobili nei quali far intrattenere le ragazze con i clienti dei locali.
Dalle denunce, presentate dalla madre della minorenne, sono partite le prime indagini. Durante i primi controlli Mannucci, per nascondere la ragazzina, la portò sul retro del locale e la fece nascondere nel bagagliao della sua auto.
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