
“Più che legge sullo ius soli, si tratta semplicemente della riforma del diritto di cittadinanza. Non c’entra niente con la discussione sugli sbarchi, sui profughi, sull’accoglienza. E’ oggettivamente un’altra cosa, e io mi auguro che il Parlamento riesca ad approvarla”. E’ il pensiero di Matteo Biffoni, presidente di Anci Toscana, delegato nazionale Anci all’immigrazione e sindaco di Prato.
"Quello che prevederebbe la legge è una questione che è già nei fatti - spiega Biffoni - Sono i nostri ragazzi, che nascono qui, da genitori che sono qui da tanti anni, che frequentano le scuole, le società sportive, che vanno ai giardini, alle parrocchie, che fanno le feste e i compleanni con i nostri figli. Noi dobbiamo provare a far sì che questi bambini sentano affetto, che vogliano bene, che si sentono appartenenti alla società in cui crescono. Poi diventeranno cattolici, musulmani o ebrei, tiferanno per Fiorentina, per la Juve o per l’Inter, faranno le loro scelte politiche: questo non ci interessa. Ma noi abbiamo bisogno di creare una relazione affettiva, di contatto con il territorio che loro vivono. Questo è lo ius soli, e credo che si entra nel merito, difficilmente si possa considerare diversamente". "Io spero che il Parlamento ce la faccia - conclude Biffoni - Capisco che è complicato, che la costruzione delle maggioranze in Senato è complicata, che si avvicinano le elezioni e che il tema è poco popolare; ma mi augurio davvero che si possa dare a questo Paese una legge di buonsenso”.
Fonte: Anci Toscana - Ufficio Stampa
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