
La figlia Shilha: "Sogno un museo con tutta la Collezione Cintelli"
C'è un po' di Empoli nella mostra Robot Fever a Palazzo Stibbert a Firenze, prorogata fino al 7 gennaio 2018. L'affascinante viaggio nella cultura nipponica va di pari passo con la riapertura delle sale giapponesi del museo, riportate al loro antico splendore dopo i recenti restauri. Il contrasto tra le armature di latta e di plastica con quelle vere dei samurai e dei condottieri giapponesi è unico. I disegnatori e degli autori di fumetti continuano la tradizione degli eroi del Sol Levante, immaginando un futuro in cui l'innovazione porterà alla costruzione di giganti buoni in acciaio scintillante. Il pubblico stravede negli anni '70 per questi combattenti in 'chogokin' (la lega metallica in cui sono realizzati nei fumetti).
Ma cosa c'entra Empoli con questo richiamo all'Oriente? Una piccola parte collezione dei 'giocattoloni' esposti appartiene alla collezione di Roberto Cintelli, empolese scomparso a 70 anni il 23 giugno scorso. Il commerciante nel corso della sua vita ha messo da parte pezzi unici, tra cui molti presenti all'inizio della mostra nella sezione 'Agli albori del giocattolo moderno'. Shilha Cintelli, che oggi cura la vasta collezione del padre, ci ha spiegato: "In questa parte propedeutica possiamo vedere la nascita dei primi robot e delle navicelle spaziali in latta con vari manifesti dell'epoca, prodotti da varie ditte italiane e giapponesi. Tra i pezzi di mio padre è possibile vedere anche una riproduzione del primo robot messo in commercio a fine anni '30".
Negli ultimi anni è Shilha a portare avanti la Collezione Cintelli, seguendo gli allestimenti alla mostra del Muve a Empoli, alla Fornace Pasquinucci a Limite e al Museo Stibbert. "Fino ad adesso abbiamo fatto tutto insieme, ma l'insegnamento che mi ha dato so che mi accompagnerà nel futuro, e farò di tutto per onorarlo".
Il desiderio più grande però è un altro: "Magari un giorno riuscirò a fare un museo con tutta la Collezione Cintelli, proprio come quello dallo Stibbert".
- Shilha Cintelli, la seconda da destra, all’inaugurazione della mostra Robot Fever
Elia Billero
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