Consiglio regionale, si parla anche di turismo e bilancio. Il ricordo delle vittime di Livorno

Una seduta del Consiglio regionale della Toscana

“Ci alziamo e commossi dedichiamo alcuni momenti di raccoglimento a Roberto Ramacciotti, Simone Ramacciotti, Glenda Garzelli, Filippo Ramacciotti, Raimondo Frattali, Roberto Vestuti, Martina Bechini, Gianfranco Tampucci”. Con un solenne minuto di silenzio in ricordo delle vittime il presidente Eugenio Giani ha aperto i lavori della seduta odierna del Consiglio regionale.

“In questo momento la Toscana è in lutto. Il dolore di Livorno, dove è stata estratta l’ottava vittima, è il dolore di tutta la Toscana – ha aggiunto – Quello che mi ha colpito in queste ore è stato il senso di coordinamento naturale tra tutte le istituzioni pubbliche e private. Tutti dobbiamo sentirci parte di una squadra che lavora ora guardando al futuro, per restituire prima possibile alla città di Livorno la sua serenità”.
Il presidente ha aggiunto che ognuno di noi si è sentito coinvolto nella vicenda delle vittime, a partire dalla famiglia Ramacciotti, con il nonno eroe che ha salvato la bambina. “Sappiamo che ci sono responsabilità in coloro che urbanizzarono quelle aree negli anni Cinquanta e Sessanta – ha affermato – In futuro solo l’attuazione rigorosa delle leggi può scongiurare simile episodi. Dobbiamo fare fare fino in fondo il nostro ruolo. Non c’è questione di partito, ma di sensibilità collettiva”. Per questo il presidente, dopo i brevi interventi di Leonardo Marras (Pd), Giacomo Giannarelli (M5S), Manuel Vescovi(Lega nord), Stefano Mugnai (Forza Italia) ha sospeso l’argomento, in modo da dare ai gruppi consiliari la possibilità di valutare e concordare le modalità della discussione in Aula.

Approvato il bilancio Irpet

Con un valore della produzione di 4milioni e 166mila 281 euro, un costo della produzione di 3milioni 725mila 313 euro e un utile di esercizio di 275mila 844 euro, il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza il bilancio consuntivo 2016 dell’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana (Irpet). L’utile sarà destinato per il 20 per cento a fondo di accantonamento e restituito per il restante 80 per cento alla Regione Toscana.

I dati sono stati illustrati dal presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd), che ha ricordato il parere favorevole espresso anche dal collegio dei revisori.

Toscana Promozione, sì al bilancio

Sì a maggioranza in aula alla proposta di delibera per l’approvazione del bilancio di esercizio di Toscana Promozione Turistica. L’atto ha ricevuto il voto contrario di Lega nord e l’astensione del M5S.

Il risultato di esercizio 2016 dell’Ente chiude con un utile pari a 372mila euro. Il valore di produzione risulta pari a 7milioni e 816 mila euro, mentre i costi di produzione si attestano a 7milioni e 266mila euro per una differenza di 549mila euro. Suddividendo le spese per settori nel 2016 risultano: un milione e 93mila euro per l’agroalimentare, 200mila per artigianato e pmi, 3milioni e 874mila per turismo. Il personale al 31 dicembre 2016 è di 22 unità a tempo indeterminato per un costo di un milione e 173mila euro. Nella fotografia del bilancio 2016 dell’Ente si riflette l’entrata in vigore della legge regionale di riforma dell’Agenzia, che ne ha ridefinito funzioni e assetto organizzativo, limitandola dall’aprile 2016 alla sola attività di promozione turistica, con il trasferimento delle altre funzioni di promozione economica e di attrazione degli investimenti in capo alle competenti strutture della Regione.
L’Agenzia, sul fronte del turismo, ha lavorato sia su promozione e sviluppo del prodotto turistico regionale che sul miglioramento della presenza dell’offerta turistica toscana sui mercati tradizionali ed emergenti. Le azioni portate avanti per migliorare la visibilità della Toscana sono state fiere, workshop, incontri. Tra gli eventi, si segnalano quelli a livello strategico come Buy Tuscany, Bit e Bto; i progetti composti da pluralità d’azioni come i progetti di sviluppo dei prodotti emergenti, per il turismo culturale, per lo sviluppo del mercato giapponese e di quello del middle east, il progetto Russia; infine, i progetti complessi distribuiti in tutto l’anno come la Via Francigena e i percorsi del Giubileo, ‘Toscana ovunque bella’ o la promozione della montagna toscana. Mentre tra le attività svolte nel settore agroalimentare, funzioni di promozione economica e di attrazione degli investimenti, ci sono Buy Wine, Prowein, Pitti, Oro Arezzo.

Prevenzione vaccinale, le parole di Saccardi

“Le iniziative messe in campo dalla Regione Toscana funzionano. Non si è assistito a code o proteste e da informazioni assunte dall’Ufficio scolastico regionale non risultano neanche particolari proteste per la richiesta di autocertificazione ai genitori di bimbi con posizione irregolare”. Così l’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi ha risposto in aula all’interrogazione del consigliere regionale Andrea Quartini (M5S) in merito all’atteggiamento della Regione sulle procedure di attuazione delle nuove disposizioni in materia di vaccinazioni.

Quartini si è detto soddisfatto della risposta dell’assessore. “L’obiettivo dell’interrogazione – ha detto il consigliere regionale - era quello di rassicurare i cittadini sul fatto che la procedura non avrebbe penalizzato nessuno. Oggi l’assessore ci tranquillizza, dice che ci sono i tempi tecnici perché le famiglie possano accedere alle scuole e regolarizzarsi”.

Saccardi ha spiegato che l’obiettivo primario è quello di “semplificazione delle procedure burocratica e di risposta rapida ed efficiente alle necessità del cittadino”. Nei dettagli Saccardi ha parlato della “messa a punto del sistema informativo regionale della prevenzione nella parte relativa alle vaccinazioni con la possibilità di estrarre i nomi dei soggetti non in regola con gli adempimenti e di stampa degli attestati di regolarità delle vaccinazioni dei bambini”. L’assessore ha spiegato la “messa a disposizione di questo applicativo non solo di tutti i centri vaccinali delle Asl ma anche dei pediatri convenzionati” e la “disponibilità di stampa di tali attestati tramite le tessere sanitarie”.

Le Asl hanno sviluppato poi un percorso di semplificazione direttamente con le scuole e gli asili nido che ha permesso una verifica incrociata degli elenchi inviati dalle scuole con le anagrafi vaccinali. “Un percorso – ha assicurato Saccardi - che ha portato a evidenziare la stragrande maggioranza di posizioni regolari degli alunni toscani che non dovranno ricercare né esibire attestati di vaccinazione”.

Per le posizioni da verificare, l’assessore ha spiegato che a queste “viene richiesto di presentare entro 10 giorni una certificazione delle vaccinazioni eseguite o degli appuntamenti presi per regolarizzare lo stato vaccinale del bimbo”.

Povertà e inclusione sociale, le risposte di Saccardi

Come rispondere alla povertà e favorire l’inclusione sociale? Riunificando gli interventi attivati sul territorio, vista la necessità di uno stretto coordinamento fra tutti i settori regionali coinvolti nell’obiettivo di realizzare le politiche sociali. Questo il filo rosso che ha caratterizzato la comunicazione – collegata ad una delibera di Giunta - dell’assessore a Diritto alla salute e welfare Stefania Saccardi, che in aula ha descritto misure e impegni prioritari della Toscana, interconnesse con le funzioni e le iniziative di competenza statale, nel rispetto degli impegni a livello comunitario.

Quattro le linee di intervento, in coerenza con quanto previsto dal PRS, che rispondono all’esigenza di assicurare un’offerta integrata di servizi e prestazioni: politiche di inclusione socio-lavorativa delle persone svantaggiate; politiche di lavoro per il contrasto alla povertà; politiche abitative per il contrasto alla povertà; politiche scolastiche per il contrasto alla povertà.

In tema di politiche di inclusione socio lavorativa delle persone svantaggiate sono in fase di attuazione gli interventi di presa in carico multi professionali, nell’ambito del programma operativo regionale Fse 2014-2020, che coinvolge più di 2000 destinatari, in condizioni di disabilità o certificati per bisogni inerenti la salute mentale, non occupati e in carico ai servizi socio-assistenziali. Tra i percorsi individuati ricordiamo le misure attive di inserimento, con tirocinio di inclusione sociale, e l’indennità di partecipazione.

Sul fronte delle politiche del lavoro, la Giunta ha approvato il Piano integrato per l’occupazione, finalizzato a garantire un sostegno al reddito e l’assistenza intensiva alla ricollocazione, per favorire il reinserimento lavorativo dei disoccupati, con interventi rivolti a circa 5000 persone, e concentrati principalmente all’interno delle arre di crisi industriali.

Per le politiche abitative, ricordiamo gli Alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp), il sostegno alle famiglie che si trovano in case in locazione a canoni di mercato e a quelle in situazione di sfratto per morosità incolpevole.

E se la conoscenza può ampliare gli spazi di libertà individuale, l’istruzione può diventare un importante mezzo di emancipazione dalla povertà. Da qui le politiche scolastiche con gli interventi per sostenere il sistema regionale nidi; i progetti educativi zonali Infanzia ed Età scolare; il “pacchetto scuola”, destinato a studenti in condizioni economiche difficili finalizzato a sostenere le spese necessarie per la frequenza scolastica, quali libri, altro materiale didattico e servizi.

Toccherà ad una cabina di regia, composta dai direttori delle diverse direzioni regionali che si occupano di tali questioni o da loro delegati, riferire alla Giunta in via periodica sullo stato di attuazione di tali misure, con particolare riferimento al coordinamento di alcune funzioni o attività. Capofila della cabina di regia è la direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale, attinente all’assessorato a Diritto alla salute e Welfare, ma sono coinvolte anche direzioni relative ad altri assessorati come Lavoro, Urbanistica e politiche abitative, Istruzione e formazione.
Queste, in sintesi, le funzioni su cui riferirà la cabina di regia: programmazione integrata degli interventi; monitoraggio congiunto sull’attuazione degli obiettivi di interesse regionale; sostegno alla diffusione delle informazioni e promozione delle buone pratiche a livello territoriale e tra i servizi dei diversi settori regionali.
"La povertà e l’esclusione sociale si combattono coordinando in modo organico tutti i progetti regionali", ha affermato l'assessore Saccardi. Nelle intenzioni della Giunta toscana la cabina di regia deve anche e soprattutto svolgere il ruolo di "lente di ingrandimento" per meglio comprendere le problematiche al fine di concertare le politiche e gli interventi tesi alla riduzione della povertà e dell’esclusione sociale. “Nel mettere in fila e implementare i provvedimenti adottati – ha sottolineato l’assessore – la Regione non vuole misure assistenzialiste, ma intende sostenere l’inclusione, combattere quindi la povertà accompagnando chi è in situazione di bisogno”.

Povertà, approvata mozione PD

Le “Misure di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale” sono state al centro del dibattito della seduta odierna del Consiglio regionale della Toscana. L’assessore Stefania Saccardi ha infatti tenuto una comunicazione per illustrare tutte le misure adottate e in itinere da parte della giunta toscana, che su queste tematiche era stata “spronata” nel febbraio scorso da un atto d’indirizzo proposto dal gruppo Pd, che, tra le altre cose, impegnava la giunta a definire una sorta di “Cantiere sociale per la Toscana”.

«Siamo di fronte a un complesso di azioni che non hanno precedenti nelle politiche sociali della Regione e del governo nazionale – ha detto il capogruppo del Pd Leonardo Marras, intervenendo per presentare una risoluzione collegata alla comunicazione di Saccardi – Sei mesi fa avevamo chiesto di aprire un grande “cantiere sociale”, ipotizzando anche di anticipare misure sul reddito di inclusione. Il governo Renzi aveva avviato un percorso e il governo Gentiloni lo ha attuato rapidamente, e non possiamo che esserne soddisfatti. Nessuna euforia, ma non c’è dubbio che stiamo mettendo in campo un intervento organico, che tra risorse nazionali e regionali vedranno un impegno di quasi 400 milioni di euro in Toscana. Ricordiamo che il dato di partenza era quello dell’azzeramento del Fondo Sociale nazionale, così come di quello per i non autosufficienti. Ecco, nessuna euforia – ha concluso Marras – ora lavoriamo per attuare le misure messe in campo»

Dopo la comunicazione dell’assessore, che ha fatto il punto sugli interventi che hanno coinvolto diversi settori della Regione e sulle relative risorse investite, è intervenuto il presidente della commissione sanità e politiche sociali, Stefano Scaramelli (Pd).

«L’obiettivo principale è quello della tenuta della coesione sociale e sulle politiche di contrasto alla povertà e sulla questione del reddito d’inclusione abbiamo dimostrato di avere una visione netta – ha detto Scaramelli – Alcune forze politiche hanno certo avuto il merito di sollevare un problema, sollevando però troppe aspettative, mentre da parte nostra abbiamo messo al centro la questione del lavoro e della dignità delle persone, non solo dell’essere cittadini. In questo senso, è stato positivo il recente intervento del governo nazionale che, anche grazie a un’azione di stimolo della Toscana, è stato implementato e corretto. Certo, non possiamo considerarlo esaustivo e per questo auspichiamo si possano reperire ulteriori risorse. Ma intanto ci sono elementi di discontinuità importanti, che hanno riguardato diversi punti: dalla soglia ISEE al riconoscimento di una dimensione familiare del fenomeno».

Passando ad analizzare la comunicazione Saccardi, Scaramelli ha aggiunto: «Abbiamo fatto bene a rendere chiaro un quadro completo di tutte le misure realizzate e porre, insieme, la centralità di alcune questioni. A partire dalla disabilità, che assume un grande valore anche morale, perché si passa da interventi “tampone” al tentativo di dare progettualità continuativa a certi percorsi che riguardano persone, in questo caso, doppiamente svantaggiate. Proprio su questo – ha annunciato Scaramelli – cominceremo presto il lavoro sul testo unico, su una vera e propria legge quadro regionale. Più in generale, al centro delle politiche toscane per il contrasto alla povertà c’è la grande questione della dignità delle persone. Particolare importanza, quindi, hanno i temi del sostegno alle politiche abitative, educative ed alimentari, cioè i contributi per gli affitti che in corso anno verranno raddoppiate, così come le misure sugli sfratti. Inoltre, il beneficio economico a studenti a basso reddito col principio di ridurre le diseguaglianze sociali e per consentire a tutti l’accesso allo studio. Compito della politica è quello di interpretare i bisogni nascenti, di non essere fermi a vecchie ricette, di adeguare l’azione ai nuovi bisogni. Continueremo – ha concluso il presidente della commissione – a svolgere un ruolo di impulso, di spinta ad andare ancora avanti».

Nel corso del dibattito, per il gruppo Pd, è intervenuta anche la consigliera Valentina Vadi, che ha parlato di un «complesso importante di interventi integrati che costituiscono una risposta significativa».

«Molti dimenticano – ha aggiunto Vadi – che stiamo uscendo da un periodo di forte crisi economica e finanziaria e che quindi l’aver reperito tante risorse per intervenire rappresenta un fatto politico importante. Politiche abitative, lavoro, scuola significano, come ha sottolineato Scaramelli, coesione sociale. In particolare l’accesso all’istruzione a un livello diffuso rappresenta un obiettivo di lotta alla diseguaglianza, a partire dalla piaga dell’abbandono scolastico così presente anche in Toscana».

Alla fine del dibattito, l’aula ha approvato a maggioranza una risoluzione proposta dal gruppo Pd per condividere “i contenuti del documento unitario contenente le misure di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale intraprese e quelle che si intendono realizzare sul territorio regionale; in particolare, il carattere organico di tale proposta che coinvolge ed interessa una pluralità di assessorati e di direzioni regionali, quali quella relative a Diritti di cittadinanza e coesione sociale, Urbanistica e politiche abitative, Lavoro e Istruzione e formazione, che assieme costituiscono una cabina di regia sul tema del contrasto alla povertà e all’esclusione sociale”.

La risoluzione, inoltre, impegna la giunta regionale “a continuare  il confronto proficuo con il Consiglio regionale in merito alle politiche di contrasto alla povertà, ed a riferire, con cadenza annuale, nelle Commissioni permanenti coinvolte sullo stato di attuazione delle misure previste dalla comunicazione” svolta dall’assessore Saccardi.

La rievocazione storica

“Al di là degli aspetti storico-politici, è bello che con questa rievocazione si possa rivivere quel clima, fatto soprattutto di speranza, con cui tanta popolazione viveva l’arrivo degli Alleati”.

Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, in apertura della conferenza stampa di presentazione di ‘Un tuffo nella storia”, una giornata di ricostruzione storica della battaglia di Monte Altuzzo per la presa del passo del Giogo, il 17 settembre 1944. Grazie alle iniziative di Gotica Toscana Onlus sarà possibile domenica prossima, a partire dalle 9,30 e fino alle 18, visitare il campo di battaglia della Seconda guerra mondiale, con bunker, veicoli, equipaggiamenti, tende e soldati in movimento.

“E’ un evento che è punto di riferimento per tutta la Toscana - ha puntualizzato il presidente - perché riguarda il passaggio sugli appennini centrali della linea Gotica, che poco più a nord scatenò le rappresaglie nazifasciste di Sant’Anna di Stazzema”.

Gli eventi storici sono stati ricordati da Marco Casati, assessore comunale di Scarperia, che con l’Unione dei Comuni del Mugello, promuove l’iniziativa. “Qui a Monte Altuzzo si ricongiungevano due armate tedesche, che decisero di muovere l’assalto per sfondare la Linea Gotica – ha sottolineato – La battaglia, decisiva per la presa del Passo del Giogo, vide la sua conclusione il 17 settembre 1944, dopo essere costata la vita a soldati e civili”. “L’amministrazione ha sempre creduto nella valorizzazione del territorio e nella conservazione della memoria, al centro per statuto dell’impegno di Gotica Toscana Onlus – ha aggiunto – La sua gestione di un museo in una vecchia scuola comunale, anche con esposizioni temporanee tematiche, come pure la partecipazione alla Colonna della Libertà testimoniano la sua sensibilità per il territorio. Speriamo possano estendere alle scuole le loro esperienze con un piano didattico specifico”.

La descrizione minuziosa della battaglia, con effetti pirotecnici, è affidata a rievocatori, rigorosamente in divise originali degli anni Quaranta. Le uniformi originali dello Squadrone F, gli italiani cobelligeranti che furono tra i primi ad entrare in Firenze, sono conservati nelle vetrine del Centro di documentazione a Ponzalla. “Quest’anno sarà disponibile un quarto bunker, proprio dietro la Croce del Monte Altuzzo, una postazione di retroguardia di cinque metri per cinque, con alle parti le trincee a zeta” ha annunciato Roberto Cincetti del comitato organizzatore, rinviando per informazioni più dettagliate al sito www.goticatoscana.eu nella sezione Eventi.

Un futuro da Itinerario culturale europeo per la Linea Gotica è quello immaginato dalla consigliera Fiammetta Capirossi, prima firmataria di una mozione in tal senso del gruppo Pd in Consiglio regionale. Il testo impegna la Giunta regionale ad intraprendere ogni iniziativa utile per definire un percorso sovraregionale lungo tutto l’itinerario, che superi l’attuale frammentarietà.  L’obbiettivo è “riaffermare l’importanza del patrimonio di democrazia e libertà collegato agli episodi che si svolsero sulla linea Gotica”.

Alberi monumentali, sì alla delibera

La Toscana ha l’elenco regionale degli alberi monumentali. E’ stata approvata a maggioranza in aula la proposta di delibera che contiene un primo elenco di alberi da inserire nell’elenco nazionale degli alberi monumentali, secondo quanto previsto dalla legge 10 del 2013 (“Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”). E’ stato approvato anche l’ordine del giorno collegato alla delibera, a firma dei consiglieri regionali Pd Stefano Scaramelli e Simone Bezzini. Astensione di Lega nord.

L’atto è stato illustrato dal consigliere regionale Stefano Baccelli (Pd). Si tratta degli alberi simbolo della Toscana, perché fanno parte del paesaggio caratteristico, come i cipressi di San Quirico d’Orcia, o perché sono legati a eventi storici o religiosi, o ancora perché compaiono raffigurati in opere d’arte. Baccelli ha spiegato che dopo che il provvedimento nazionale è stato varato, la Toscana con una legge regionale ha recepito la normativa e dato il via alle operazioni di censimento, anche tramite una convenzione con il Corpo Forestale dello Stato per dare supporto ai Comuni. Ad ora sono state ricevute e vagliate 130 proposte di inserimento nell’elenco degli alberi monumentali, e ne sono state accolte 55. Si tratta di un elenco in corso di aggiornamento, che andrà a costituire, con quello delle altre regioni, il primo elenco nazionale. “E’ un’occasione positiva di tutela, conservazione e promozione del territorio – ha detto Baccelli”. Nell’ordine del giorno allegato, come ha spiegato Scaramelli, si chiede la salvaguardia e la valorizzazione della Quercia delle Checche, “un albero monumentale, simbolo della Toscana, ubicato nel Comune di Pienza, all’interno del sito Unesco del Parco della Val d’Orcia e dichiarato primo Monumento Verde d’Italia con un provvedimento del MiBACT”.

“Mi sarebbe piaciuta – ha detto il portavoce dell’opposizione Claudio Borghi (Lega nord) – altrettanta attenzione per i pini della stazione di Santa Maria Novella. Erano parte architettonica e monumentale della piazza”.

“Gli alberi sono stati abbattuti perché malati – ha risposto Elisabetta Meucci (Pd) – per assunzione di responsabilità nei confronti dei cittadini e per assicurare che l’immagine della città rimanga ad un altissimo livello”.

Alberi Monumentali, parlano Baccelli (PD) e Scaramelli (PD)

Approvato in Consiglio regionale l’Ordine del giorno che mette al centro dell’attenzione di Regione Toscana la Quercia delle Checche dichiarata monumento verde di interesse culturale dal MiBACT. “Chiediamo alla Giunta di attivarsi - ha detto il consigliere regionale Stefano Scaramelli illustrando l’atto in Consiglio regionale - assieme a tutti soggetti competenti a partire dal Corpo Forestale dello Stato, per mettere in atto tutte le misure necessarie per garantire la tutela e la valorizzazione della Quercia delle Checche, in quella Val d’Orcia patrimonio Unesco, simbolo di identità delle Terre di Siena e della Toscana. Siamo di fronte ad un paradosso - ha aggiunto Stefano Scaramelli -. C’è un riconoscimento del MiBACT, atteso e apprezzato da tutta la comunità, che elegge questa quercia secolare come primo Monumento Verde d’Italia mentre nelle carte della Regione Toscana non è inserita questa pianta plurisecolare. Oggi- ha concluso Scaramelli- alleghiamo questo ordine del giorno per far presente una questione oggettiva che può essere risolta. L’impegno che chiediamo è, infatti, di attivarsi per poter inserire la Quercia delle Checche al primo aggiornamento utile dell’elenco regionale degli alberi monumentali al fine di continuare a garantire anche in futuro un regime di salvaguardia di questo albero secolare della Toscana.”.

La Quercia delle Streghe di Capannori, i cipressi di San Quirico d’Orcia. Sono solo alcuni degli alberi monumentali della Toscana inseriti nel primo elenco, con 55 esemplari ma in fase di aggiornamento, contenuto nella proposta di delibera approvata durante la seduta odierna del Consiglio regionale della Toscana. L’atto risponde a quanto richiesto dalla legge regionale 30/2015 che a sua volta recepisce e disciplina quanto stabilito dalla legislazione nazionale che prevede appunto il censimento da parte dei comuni degli alberi monumentali al fine di inserirli in un apposito elenco di raccolta. “Una novità normativa che offre un’importante opportunità non solo di tutela e conservazione ma anche di promozione del territorio, perché no anche in un’ottica di valorizzazione turistica. – spiega Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente commissione Ambiente a Palazzo del Pegaso - Un dato da non sottovalutare è che non sono le soprintendenze ma gli stessi comuni a segnalare gli alberi che ritengono monumentali, in base alle caratteristiche che li contraddistinguono. Proprio per questo abbiamo inserito una sollecitazione alle varie amministrazioni perché colgano questa occasione”.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio Stampa

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