
I capolavori d’arte di Pistoia, a partire dall’emozionante Visitazione di Luca della Robbia, furono protagoniste di una vera e propria fuga per la salvezza. Intrecciando le loro vicende a quelle dei capolavori degli Uffizi. Incalzato dai bombardamenti e dalle razzie il nucleo più significativo delle opere delle chiese e del museo civico fu trasferito almeno tre volte, dalla Villa Medicea di Poggio a Caiano (1940) alla villa di Pian di Collina di Santomato (Pistoia) nel 1943 e poi a Firenze (1944) disseminato tra la Galleria dell’Accademia, Palazzo Pitti e il Museo degli Argenti.
È un racconto totalmente inedito, quello che viene restituito dalla mostra fotografica Tesori in guerra, l’arte di Pistoia tra salvezza e distruzioni, allestita nel Chiostro di San Lorenzo a partire dall’8 settembre, in occasione dell’anniversario della Liberazione, dall’Istituto storico della Resistenza di Pistoia, insieme alla Fondazione CDSE (Centro documentazione storico etnografica) con il sostegno della Regione Toscana e della Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia.
Il progetto è stato presentato stamani dal presidente dell’Istituto, Roberto Barontini, e dai curatori, la storica dell’arte Alessia Cecconi, direttrice del CDSE e curatrice del progetto regionale Resistere per l’arte, e lo storico Matteo Grasso, direttore dell’Istituto storico della Resistenza. La documentazione fotografica proviene da vari fondi tra cui quelli del Gabinetto fotografico delle Gallerie degli Uffizi e della Soprintendenza (SABAP) di Firenze, Pistoia e Prato.
GLI UFFIZI A SANTOMATO - Sessanta foto inedite per raccontare una storia avvincente e piena di sorprese. Una vera è propria rivelazione - anche per gli esperti – è la notizia che nella villa Beretta di Santomato, nel 1943, vennero portati, per essere messi in sicurezza, una ventina di capolavori degli Uffizi. Il 2 luglio 1943 le sale della villa di Santomato videro arrivare il primo camion di opere con dipinti degli Uffizi: Filippo Lippi, Beato Angelico, Luca Signorelli, Rosso Fiorentino, Parmigianino, una ventina di capolavori ai quali, nel corso del viaggio da Firenze, si erano aggiunte anche altre opere custodite alla Villa Medicea di Poggio a Caiano, tra cui quelle che erano arrivate da Pistoia nel 1940.
LE AVVENTURE DELLA VISITAZIONE - Pistoia capitale della cultura 2017 con questa mostra riparte dalla memoria e dalla bellezza, dal coraggio e dalla forza di resistere. La vicenda della Visitazione - raccontata in mostra da foto assolutamente inedite - è emblematica.
Nell’autunno del ’43 la Soprintendenza ai monumenti della Toscana comincia un’intensa attività di protezione dei monumenti. La dolcissima Madonna bambina di Luca della Robbia e l’intensa figura di Elisabetta, collocate nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas, vengono protette con un involucro di mattoni. Con la stessa tecnica viene salvaguardato il portale del Duomo, quello di San Paolo e quello laterale di San Giovanni, e il pergamo di Giovanni Pisano in Sant’Andrea. L’intervento di messa in sicurezza termina appena in tempo per fronteggiare il terribile bombardamento del 24 ottobre. La Visitazione, sotto protezione, si salva miracolosamente mentre la chiesa di San Giovanni Fuorcivitas viene pesantemente danneggiata. Quel luogo non è più sicuro. A questo punto lo straordinario gruppo robbiano viene smontato, si direbbe smembrato, e collocato in casse di legno che nel febbraio del 1944 troviamo alla Galleria dell’Accademia con le opere di Michelangelo e la collezione dei Macchiaioli confiscata ai componenti della comunità ebraica.
TESORI IN GUERRA
L’arte di Pistoia tra salvezza e distruzione
8-20 settembre 2017 - Orario 15-18
Chiostro di San Lorenzo (piazza San Lorenzo), PISTOIA
INFO ISRPT 0573 359399 ispresistenza@tiscali.it
Fondazione CDSE 0574 942476 info@fondazionacdse.it
Fonte: Ufficio Stampa
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