Chiuso un locale sul lago di Bilancino per motivi di ordine pubblico

Ieri pomeriggio, i Carabinieri di Mugello hanno notificato alla direzione di un esercizio pubblico ubicato sulle sponde del lago di bilancino, nel comune di Barberino di Mugello (FI) un provvedimento di sospensione dell’attività, per la durata di giorni quindici, emesso dal Questore di Firenze.

I problemi di ordine pubblico verificatisi recentissimamente all’interno dell’esercizio pubblico sono stati all’origine della segnalazione dell’Arma dei Carabinieri di Borgo San Lorenzo, elementi che hanno comportato, attraverso la Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura, all’emissione del provvedimento ai sensi del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

Il 28 agosto 2017, infatti, nel locale si era verificata una lite tra due clienti ed una terza persona straniera. Nel corso della lite, due giovani ventenni mugellani avevano riportato lesioni personali ad opera di un cittadino albanese, già noto alle forze dell’ordine, formalmente non addetto alla sicurezza ma il cui dubbio atteggiamento ed il motivo della presenza in loco sono tuttora al vaglio dei Carabinieri. Quella sera infatti, i militari intervenuti sul posto identificarono i feriti e sentirono diverse persone, tra addetti alla sicurezza e clienti del locale che avevano assistito alla lite, ma solo grazie alle testimonianze dei clienti si riusciva ad identificare l’autore delle lesioni, il quale subito dopo il fatto si era allontanato facendo perdere le tracce.

Fortunatamente le persone coinvolte riportavano ferite non gravi ma il fatto in se stesso, per come si è verificato e per come è stato gestito, ha richiamato immediatamente l’attenzione sul tema della sicurezza, quale requisito fondamentale in locali pubblici.
L’attività dell’esercizio, intanto, su ordinanza del Questore emessa ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza ha avuto una sospensione di 15 giorni, purtroppo la seconda nel giro di due anni.
Già in passato, infatti, i militari dell’Arma erano intervenuti ed avevano effettuato controlli di pubblica sicurezza e antidroga all’esercizio, riscontrando talvolta fenomeni connessi all’uso di stupefacenti ed altre circostanze che avevano comportato, già nel giugno del 2016, un provvedimento di sospensione dell’attività.