
Dopo gli ultimi avvenimenti, chiediamo ancora più forte VERITA' E GIUSTIZIA PER GIULIO REGENI!
L'assassinio di Giulio Regeni all'inizio del 2016 ha colpito personalmente tutti gli Italiani, perché Giulio incarnava il meglio delle giovani generazioni del nostro paese (la volontà di studiare e di sviluppare la propria ricerca in una prospettiva di apertura internazionale e la volontà di mettere la propria intelligenza e il proprio sapere al servizio di valori di democrazia, di uguaglianza e di solidarietà tra i popoli), e perché fin dall'inizio è apparso chiaro che nella sua morte e nel modo orribile in cui è stato tenuto prigioniero, torturato e ucciso c'è una precisa responsabilità almeno di parti dell'apparato dello stato egiziano.
Già solo il fatto che per calcoli di convenienza diplomatica si sia deciso di mettere una pietra sopra l'obiettivo di rivendicare da parte dell'Egitto una verità non di comodo sulla morte di Giulio è gravissimo: e questa e solo questa è la chiave di lettura della decisione di rimandare in Egitto l'ambasciatore italiano prima che un passo avanti anche minimo sia stato fatto in direzione della verità.
Questo comportamento diventa poi assolutamente intollerabile se si pensa che questa scelta viene come conseguenza di una catena di politiche sbagliate, che segnano il prevalere sui temi dell'accoglienza dei migranti di una cultura di destra che non premierà neanche sul piano elettorale, perché la gente sceglierà gli originali invece delle imitazioni: prima si accede anche da parte del PD all'idea che la solidarietà e l'accoglienza sono non la soluzione - ovviamente una soluzione da regolare e da estendere, con una dura battaglia, in chiave europea - ma un problema; poi si tenta di imporre alle ONG un codice di comportamento che ostacola il salvataggio in mare e che molti considerano illegittimo; poi si sollecita la Libia a impedire gli imbarchi e a riportare indietro i migranti, senza assumersi alcuna responsabilità sul durissimo destino di sofferenze, sevizie e morte di quanti non vengono lasciati partire o vengono riportati indietro; infine, siccome una parte delle istituzioni libiche, quella che controlla la maggior parte del territorio libico e che è strettamente legata al governo egiziano di Al Sisi considera la presenza militare italiana di supporto alla guardia costiera libica come una violazione di sovranità, si cerca di barattare la collaborazione di Al Sisi con un colpo di spugna sul caso Regeni.
A questi giochi noi non ci stiamo!
Articolo 1- Movimento Democratico e Progressista del Valdarno Inferiore continuerà a chiedere con determinazione, anche a seguito degli ultimi preoccupanti sviluppi e rivelazioni, la ricerca sollecita della verità su tutti i passaggi di questa tragica e intrigata vicenda che presenta ogni giorno aspetti e collegamenti internazionali sempre "più oscuri e continuerà a reclamare piena giustizia per Giulio Regeni, il cui caso sarà posto al centro di tutte le manifestazioni e iniziative del Movimento".
Fonte: Articolo 1 - Movimento Democratici e Progressisti Valdarno Inferiore
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