Cosa vuoi fare da grande? Il medico legale: intervista a due giovanissimi toscani

La medicina legale costituisce il punto d’incontro fra il sapere medico e quello giuridico, dimostrandosi utile sia ai fini della corretta elaborazione ed interpretazione delle norme giuridiche, concernenti questioni di interesse medico (Medicina Giuridica), sia ai fini dell’applicazione ai casi concreti delle diverse disposizioni di legge (Medicina Forense). Le origini della medicina legale sono antichissime, poiché l’attività peritale veniva esercitata già presso gli Egizi e presso i Romani. Fu invece alla fine dell’ottocento che, con la promulgazione del Codice penale Zanardelli (1890), l’istituto peritale e la Medicina Legale entrarono ufficialmente nelle aule di giustizia. Nei primi anni del ‘900 Ottolenghi, grande cultore di antropologia criminale, fondò il primo Istituto di Medicina Legale dell’Università di Roma. Quando sentiamo parlare di sopralluogo medico-legale dobbiamo pensare all'insieme delle operazioni compiute dal personale di polizia giudiziaria e da specialisti, in primis medici legali appunto (che devono intervenire obbligatoriamente quando è accertata la morte violenta), volte innanzi tutto a conservare l’integrità dei luoghi e quindi a documentare ed, eventualmente raccogliere, ogni elemento utile all'analisi della scena di un reato, anche al fine di determina l’epoca, la causa, la modalità di decesso ed identificare i responsabili. Probabilmente l’effetto serie TV come “CSI-scena del crimine” c’entra qualcosa, o probabilmente no. Per determinati lavori bisogna avere una vocazione particolare, una predilezione innata. Ed è quella che hanno sicuramente i miei piccoli intervistati: Agnese Mancini, empolese, di anni 14 e Raffaele Iacopini di Barberino del Mugello che di anni ne ha 13. Ad entrambi, se provate a fargli la tipica domanda “Che cosa vuoi fare da grande?” vi risponderanno fermamente: Il Medico Legale! Incuriosita da questo fatto ho posto ad entrambi qualche domande:

1) Perché hai deciso che diventerai Medico legale?

Agnese: “Mi affascina molto come lavoro perché è un connubio tra la criminalità e la medicina. Mi esalta soprattutto il fatto che quello che faccio possa contribuire a risolvere un omicidio ed aiutare le forze dell’ordine  a catturare il colpevole.”

Raffaele: “Diventare medico legale è sempre stata la mia passione, come risolvere misteri ed enigmi. Quella struttura così complessa all'interno del corpo umano mi ha sempre affascinato, e questo è uno dei principali motivi che mi spinge a voler fare questo lavoro. Professione molto interessante e complessa, a cui bisogna sicuramente esser portati, infatti, non a tutti piace vedere macchie di sangue!”

2) Che cosa ti affascina di più di questo mestiere?

Agnese: “Come ho detto prima, sicuramente lo stretto legame che si va a creare tra il mio lavoro ed il fatto criminoso. Riuscire a scoprire cos’è realmente successo aiutando gli inquirenti a rispondere alle famose cinque domande: Chi è stato a compiere il fatto? Cosa è successo? Quando? Dove? Perché?”.

Raffaele: “E’ difficile dirlo in poche parole, anche perché la medicina legale e la medicina nella sua accezione più generica, comprendono materie molto complesse e vaste. Comunque, mi piace il fatto che il medico legale collabori con la “legge”. Spesso le sue informazioni sono essenziali al fine di risolvere il caso.”

3) Quando è nata in te la voglia di diventare Medico Legale? Cè stato un aneddoto particolare che ti ha fatto avvicinare a questo mestiere non del tutto convenzionale?

Agnese:  “Non c’è un aneddoto in particolare che mi ha avvicinato a questo lavoro. L’aspirazione è comunque è nata quando ero piccola, avevo 6/7 anni e mi sono appassionata alle serie tv “crime”. Li, ho visto come si svolgeva l’attività medico-legale, ed in particolare sono rimasta colpita  dalle  autopsie che venivano fatte dopo gli omicidi. Così mi sono innamorata di questo mestiere.”

Raffaele: “Mia mamma lavora nel settore sanitario, e grazie a lei mi sono appassionato al corpo umano e al suo funzionamento. Ma ho sempre avuto anche la passione dei film polizieschi e dei gialli, così, fin da bambino, mi sono reso conto che il medico legale realizza entrambe queste mie passioni.”

Mi permetto di concludere questa piccola intervista con un augurio, prendendo in prestito la frase da un gran film, Vanilla Sky di Cameron Crowe: “Cos'è  la vita se non l’inseguimento di un sogno?”. In bocca al lupo ragazzi, che voi possiate realizzare il vostro!

Giulia Meozzi

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