
L’equilibrio è improbabile, a volte quasi impossibile. Ricorrente e rocambolesco, potente per ritmica e seduzioni squillanti del colore, che rivelano la tensione produttiva del cambiamento, quando entra in crisi il rapporto fra singolo e sistema.
Per l’incontro sperimentale fra medium espressivi multiculturali, il Festival Volterra Jazz, XXIV edizione 2017, presenta, dal 2 al 10 agosto, nello spazio delle Logge di Palazzo Pretorio, in Piazza dei Priori a Volterra (PI), la mostra “Crossover”, a cura di Studio Guastalla arte Moderna e Contemporanea: personale di pittura di Ali Hassoun, artista libanese, operativo a Milano, che porta la sua doppia identità nelle nuove combinazioni di un linguaggio Pop Art, oltre il pop stesso, di efficacia universale.
Non mancano le provocazioni in quei “personaggi di un Islam o di un’Africa tanto vissuta quanto favolosa e immaginata, nelle sue composizioni sono tutti catturati in un gioco di citazioni colte e di rimandi indiretti tra figura e sfondo”, come si legge nel comunicato di Studio Guastalla (Milano). Gli azzardi sono audaci: “Van Gogh con il basco di Che Guevara, o “una moderna Giuditta con il volto di Amy Whinehouse che taglia la testa di un Oloferne-Cattelan”.
Ma ci sono anche i grandi padri della popular art: Andy Warhol decapitato da Jean Michel Basquiat in un rivisitato “Davide e Golia”, e Mario Schifano che troneggia solitario e affascinante davanti l’insegna mass mediatica della “sua” Esso, mentre fa il rifornimento di carburante.
Macro sistemi economico-sociali, sistemi dell’arte, ma anche logiche deterministiche proprie, perturbate, con eleganza, dalla solitudine disorientante di un viaggio di libertà.
“Ali Hassoun è nato a Sidone (Libano) nel 1964. Nel 1982 si trasferisce in Italia per proseguire gli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1992 si laurea in architettura presso l’università della stessa città. Oggi vive e lavora a Milano. Alla nazionalità libanese Hassoun ha aggiunto quella italiana, integrando la dimensione originaria, arabo-mediterranea, della propria identità con una dimensione diversa, europea ed occidentale”.
Il XXIV Festival Volterra Jazz, si concluderà, in linea con i significati della mostra, sulle quinte antichissime del Teatro Romano, il 9 agosto ore 21.30, sulle note di Daniele Malvisi Sextet, il sassofonista dall’apertura totale ai generi musicali del mondo.
Orario di apertura mostra: 10-13 e 17-22.
Fonte: Ufficio Stampa
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