
"Ciao Iacopo, ho 20 anni e sono la sorella di un ragazzo affetto da disabilità di 25 anni, ho sempre voluto scriverti per raccontarti quella che è la nostra storia, di come da quando ho 3 anni ad ogni compleanno il desiderio espresso durante ogni soffio di candelina fosse sempre rivolto a lui, avrei voluto scriverti di quanto noi fratelli amiamo e cerchiamo di essere forti il doppio, per loro e per i aiutare i nostri genitori, per non farli sentire in "colpa" perché la vita ci ha messo davanti responsabilità troppo grandi troppo presto. Invece sono qui a raccontarti di quanto la nostra società faccia schifo, di come alcuni "uomini" non si siano affatto distinti dagli animali. Io vivo in un picciolo paesino di mare calabrese e frequento da 10 anni, insieme alla mia meravigliosa famiglia, lo stesso lido. Proprio in questo lido, in cui ci siamo visti crescere gli uni con gli altri, qualcuno è stato in grado di spegnere la sigaretta sul braccio di mio fratello ed ovviamente nessuno ha visto niente. Ho sempre amato il mio paese e con lui tutti i miei compaesani ma dopo ciò che è successo dentro me c'è solo tanta rabbia ed amarezza. Fin da piccola ho sempre vissuto la mia vita con la paura e con il dolore nel cuore pensando che mio fratello potesse sentirsi diverso e col tempo ho imparato a convivere con ciò, capendo che la vera disabilità è negli occhi di chi guarda. Oggi penso che purtroppo la vita con alcune persone sia stata troppo gentile ma spero, anzi sono convinta, che tutto torni e che oggi un bambino indifeso ha subito un atto simile, ma un domani so che questi animali saranno impotenti davanti a qualcuno che vede e sente tutto, qualcuno che ha sempre professato il perdono e la misericordia ma sono sicura che con loro non ne avrà.”
Cara Martina, mi dispiace molto e ciò che dici, come hai giustamente notato tu, è qualcosa di dis-umano che nulla ha a che fare con ciò che dovrebbe essere e ciò che portiamo avanti ogni giorno io, te e tanti altri che sognano una società su misura non di disabili, ma di tutti.
Cerca però di non farti demolire da questi episodi, per quanto "tragici" possano essere... Ma concentra la tua energia (e salute mentale) sul bello e sul positivo, su tuo fratello e sulle tante persone che sono certo ti sono vicine.
Posso solo immaginare quanto possa essere complicato per un fratello o sorella di una persona con disabilità. Posso immaginare quanto l'attenzione sia sempre sull’altro e quanti sforzi si debbano compiere, ogni giorno. Ma dalla maturità con la quale scrivi capisco anche che per te non rappresenta un peso, e di questo devi esserne orgogliosa e felice perché anche tuo fratello "ne beneficerà" della tua gioia.
Lotta per un futuro migliore, per lui, sempre a testa alta. Gli stupidi non possiamo guarirli, è inutile, dobbiamo metterci l'anima in pace, ma certe mentalità possiamo cambiarle, a piccole ma ostinate dosi, ogni giorno.
E sono certo che tu abbia intrapreso da tempo questo percorso... per cui vai avanti, con un po' di amarezza, ma con gli occhi già puntati verso un nuovo giorno. E fai in modo che ci sia il sole, per te e per lui.
Un abbraccio.
Iacopo.