
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Claudia Michelini, figlia dello storico ex presidente Federcaccia di Castelfranco di Sotto Giovanni, in merito allo stop obbligato per mancanza di ricambio generazionale dietro il bancone della Sagra del Cinghiale, nata nel 1981. La lettera è un duro atto di accusa verso chi è intervenuto in questi giorni commentando questa notizia.
"Leggendo in questi giorni sui social media e sulle testate on line interviste dove si fa il nome di mio padre e di grandi manovre riguardanti la Sagra paesana del cinghiale, ritengo opportuno dare voce a mio padre che in questo momento si trova impossibilitato. Vorrei far notare che tutto ciò che è stato "deciso" in questi giorni è stato fatto senza interpellare il Presidente, ancora in grado di intendere e di volere, il quale ha più volte detto al suo vice "la festa non deve finire, fate un articolo dicendo che riprenderemo noi o gestiremo il cambiamento".
Tutta questa fretta da cosa è giustificata! Soprattutto, abbiamo trovato di cattivo gusto, parlare a nome e per nome di una persona che per motivi di salute si trova momentaneamente impossibilitato ad interagire. Castelfranco sa sempre perdere un'occasione!
Capisco la bramosia di alcuni personaggi portatori di interessi come i presidenti di associazioni di volontariato, di giovani contradaioli, di esponenti politici più o meno celati, ma se l'Amministrazione e l'Assessorato di competenza hanno una valenza (come dovrebbero avere!) non possono non considerare e soprattutto MANTENERE questa sagra una festa LIBERA ED AGGREGANTE!
Perché non coordinare in tal senso l'eventuale e naturale fine della sagra senza che diventi festa solo di alcuni? Infine... devo invece ringraziare chi si è fatto vivo con me e la mia famiglia in questi mesi, per rendersi disponibili allo svolgimento della sagra, dato che quella festa da sempre libera da lacci o lacciuoli, ha sempre ospitato al suo interno chiunque lo avesse richiesto. Purtroppo la festa non verrà fatta ma non è ancora finita... mi auguro che chi di dovere sappia valutare gli aspetti umani di questa vicenda... che ad oggi non proprio carina!
A volte "furia sgombera a porte vuote" e le figure che si rimediano non sono edificanti, ne' per chi rilascia interviste anzitempo ne' per chi non verifica le notizie, ne' per chi fa orecchi da mercante!
Spero che il buon senso prenderà il sopravvento su questa storia paesana e magari si trovi il modo di gestire gli eventi senza che tutto questo diventi marketing aziendale..."
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