Mostro di Firenze, si riapre il caso: intervista a Paolo Cochi

Se fosse il titolo di un film sarebbe sicuramente “La storia infinita”. Stiamo parlando del Cold Case italiano per eccellenza, il Mostro di Firenze, che a distanza di più di 30 anni dall'ultimo omicidio ritorna a far parlare di sé. Abbiamo un nome, quello di Giampiero Vigilanti, nome che non è del tutto nuovo agli inquirenti che negli ultimi 10 anni anni lo hanno interrogato e perquisito diverse volte. Ma è proprio l’anziano signore che a sua volta, di nome ne fa un altro, quello di un medico residente a Dicomano, Francesco Caccamo, che secondo l’ex legionario, rappresenterebbe uno dei mandanti. Caccamo è stato il medico di famiglia di Vigilanti molti anni fa e ha esercitato anche a Prato prima di ritirarsi nel Mugello. Il suo nome potrebbe essere stato fatto da Vigilanti già nel 1985, quando fu perquisito la prima volta dai carabinieri, e forse anche nel 1994, quando subì la seconda perquisizione nel corso della quale gli furono sequestrati 176 proiettili Winchester calibro 22 serie H. Se così fosse, la magistratura avrebbe avuto tutto il tempo di fare accertamenti approfonditi sul medico di Dicomano.

A rendere ancora più intricata la vicenda, spunta ora  il DNA portato ad analizzare ai Ris  ritrovato su un fazzolettino di carta intriso di sangue con un capello  in zona Scopeti dopo il duplice delitto del 1985, conservato tra i reperti del caso. Pare sia stata portata ai genetisti anche la tenda dove furono sorpresi i turisti francesi nella notte del 1985. Tutto ciò sperando che la tecnologia possa avere la meglio sul tempo. Arrivati a questo punto ho deciso di fare un paio di domande a Paolo Cochi, documentarista, che da decenni si occupa della vicenda del Mostro di Firenze, per sentire cosa ne pensasse di queste nuove scoperte:

1) Anche alla luce dei nuovi elementi raccolti nel suo libro “Mostro di Firenze, al di là di ogni ragionevole dubbio”, questa nuova pista battuta dagli inquirenti può dirsi convincente?

“Attualmente non si conoscono elementi significativi degni di un caso di queste proporzioni. Rievocare la strategia della tensione ed i gruppi armati fascisti dietro i delitti del Mostro di Firenze è quantomeno grottesco. Una parte della stampa locale non contribuisce di certo a far chiarezza su questa vicenda. Molto confusi questi giornali. Strategia della tensione? Pista nera? Oppure il medico mandante? C’è molta approssimazione nelle notizie. Il legionario fu già indagato e perquisito due volte. Dunque, nulla di nuovo se non l’apprendere che vi sono ancora degli indagati. Interessante sarebbe saperne di più sul medico menzionato da vigilanti. Dottore della zona di Vicchio località/epicentro di tutta la vicenda.”

2) Il movente può essere considerato plausibile?

“Su questa indagine rimane comunque sempre l’interrogativo principe: sono stati analizzati i reperti? E’ stata verificata la presenza di DNA avulso dalle vittime? Come tutti i più importanti Cold Case, vedi delitto Pasolini, questo è l’elemento fondamentale su cui basarsi se l’indagine deve mirare ad una più ampia conoscenza della verità, piuttosto che avvalorare comunque quanto è già stato fatto."

Non ci resta dunque che aspettare i risultati dei Ris per avere delle risposte più chiare.

Giulia Meozzi

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