Padule, richiesta trasversale sull’attivazione del Comune per il Centro Rdp

Riceviamo e pubblichiamo il documento presentato come ordine del giorno in Consiglio Comunale a Fucecchio.
L'ordine del giorno è stato  firmato dai Consiglieri Banti e Talini per Articolo Uno MDP (maggioranza), dal Consigliere Cripezzi per Fabrica Comune e dal Consigliere Giuggiolini per Movimento 5 Stelle (opposizione).

Apprendiamo con stupore dalla stampa che il Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, istituito nel 1990 su iniziativa della Provincia di Pistoia, alcuni comuni fra cui il nostro e molte associazioni, cessa la propria attività didattica, ricerca scientifica e monitoraggio territoriale. Ciò è determinato dal licenziamento degli unici due dipendenti, anche seppur oggi a tempo parziale, per mancanza di fondi. Se oggi abbiamo un Padule ricco di uccelli migratori, anche di specie rare, che si sono rivisti dopo molti anni di abbandono, lo dobbiamo ad una gestione più accurata, a cui tutti hanno partecipato compreso i proprietari ed i cacciatori oltre che agli ambientalisti, ma soprattutto del Centro. Un tempo era frequente vedere in questa stagione gli abbruciamenti nell’area palustre come avveniva nei campi con le stoppie, con la differenza che non si bruciava solo la cannuccia e le erbe infestanti, ma anche tutta la fauna presente. Il Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, ha lo scopo statutario di promuovere la conservazione e la valorizzazione delle qualità storiche, ambientali e naturalistiche del Padule di Fucecchio.

Tra le molteplici attività, il Centro organizza la gestione e la fruizione della Riserva Naturale del Padule, sia a fini didattici che turistici, e svolge attività di ricerca e di monitoraggio scientifico dell’area, avvalendosi anche dell’importante contributo dell’Università degli Studi di Firenze, tra i soci del Centro nel 2017 . Ma non solo: si è impegnato anche nella valorizzazione storico-culturale dell’area, tanto che tra i soci si trovano la Fondazione Montanelli Bassi e Italia Nostra Medio Valdarno Inferiore. E’ naturale che venendo a mancare una struttura operativa costituita da professionalità scientifiche, tecniche e di indubbio interesse anche affettivo verso l’area palustre, viene a cessare tutta l’attività didattica verso le scuole, di progettazione (molti sono i bandi internazionali a cui abbiamo partecipato ed avuto finanziamenti) ma anche di aggregazione verso un mondo di associazioni e persone che gravitano sul centro visite. Non si capisce come si sia potuto in questi anni realizzare una struttura importante come il centro visite a Castelmartini (Larciano) con un investimento non indifferente ed oggi non si riescono a trovare 72.000 euro all’anno, per due dipendenti a tempo pieno per far funzionare il Centro. Ultimamente gli stipendi erano stati ridotti alla metà e comunque con molto lavoro volontario hanno consentito ugualmente l’ apertura del Centro, e quindi lo svolgimento di tutte quelle attività che gli competono.

Ricordiamoci inoltre come solo alcuni anni fa la Provincia di Firenze ha acquistato un pezzo di un’area palustre nel cratere del padule; ci domandiamo oggi a quale fine, se non abbiamo nessuno che la gestisce e la rende patrimonio pubblico. Così facendo non solo avremo un impoverimento del territorio in termini di conoscenze scientifiche e storiche, ma verranno a mancare anche capacità gestionali, progettuali e didattiche e andrà perduto un rapporto che abbiamo faticosamente costruito in questi anni con le scuole, l’associazionismo ed il mondo naturalistico in genere. Cosa andremo a dire ai nostri ragazzi che prima li portiamo a vedere la fauna e flora dell’area umida interna più grande d’Italia insieme ai suoi magnifici tramonti e poi chiudiamo il rubinetto che fornisce loro conoscenza, cultura e rispetto per l’ambiente? E’ il fallimento di quella politica perseguita da anni volta a far sedere intorno ad un tavolo il mondo venatorio, con quello ambientalista, quello pubblico con quello privato, per trovare un punto di incontro volto alla conservazione e valorizzazione del padule di Fucecchio, facendo inoltre fruire questa importante area umida, di interesse internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar, alle scuole ed a tutti coloro che hanno voluto conoscere il nostro territorio. Perché questo era il centro di ricerca promozione e valorizzazione del padule di Fucecchio: un luogo dove ci si confrontava, si studiavano interventi, si litigava anche ma quasi sempre trovavamo un punto di incontro nell’interesse pubblico.

Ma come possiamo pensare di valorizzare dal punto di vista turistico il nostro territorio se ci priviamo di coloro che in primis lo conoscono e sono in grado di promuoverlo, consentendoci di aprire le porte ai congressi europei dove oggi si erogano fondi e si decidono le sorti del nostro paese. Quindi chiediamo al Sindaco ed alla Giunta di: - intraprendere tutte quelle iniziative volte al reperimento dei fondi che consentano di mantenere aperto il Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, in particolare versare come quota associativa la somma annuale di euro 5.000 - di farsi promotore verso la Regione Toscana affinché mantenga gli impegni presi quando ha avocato a sé le funzioni svolte dalle Province compreso l’erogazione delle risorse per la funzionalità del Centro.

Art 1-MDP, Sinistra Italiana, Possibile, Fabrica Comune Fucecchio

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