
Il progetto di accoglienza dei richiedenti asilo a San Miniato vedrà sei giovani africani a contatto con le attività remiere a Roffia
Sei richiedenti asilo provenienti dall'Africa Occidentale inizieranno a lavorare al Bacino di Roffia a contatto con Canottieri e Canoa San Miniato. Il progetto rientra nel piano di accoglienza dei migranti, organizzato dalla cooperativa Lunazzurra e dalle Associazioni Canottieri e Canoa San Miniato, in collaborazione con il Comune di San Miniato e la Regione Toscana. A dire il vero i sei giovani stanno già lavorando da un mese con le associazioni sportive samminiatesi ma oggi, lunedì 31 luglio, il progetto ha visto la luce con la sua presentazione ufficiale.
I richiedenti asilo arrivano da Gambia, Mali, Costa d'Avorio, Ghana e Burkina Faso, vivono in una casa in via Ontraino a Roffia e stanno imparando l'italiano. Da quasi due mesi sono a San Miniato e prestano - e presteranno - servizio volontario al Bacino tre giorni alla settimana, per un totale di dieci-dodici ore. I sei si dedicheranno a opere di pulizia della zona del Bacino e stanno facendo una apposita formazione per riuscire a rimuovere le alghe che nel periodo estivo rendono più paludosa l'acqua.
Stando al piano di accoglienza migranti, San Miniato è ancora sotto al numero preventivato (sono ventinove su un centinaio previsto) ma il sindaco Vittorio Gabbanini non ha nascosto la sua soddisfazione: "Speriamo di arrivare a una socialità completa e ci auspichiamo che anche altri gruppi in futuro possano essere gestito così accuratamente".
Entusiasta anche l'assessore regionale all'immigrazione Vittorio Bugli, che ha ricordato come il lavoro dei giovani a Roffia si inserisca bene pure nell'ambito del progetto sui migranti fatto con i consorzi di bonifica per la pulizia dell'Arno. "Come progetto di prima accoglienza è ottimo, questo tipo di integrazione è una ricchezza per la società. Così si sviluppa la conoscenza e questo lavoro volontario è fondamentale per la nostra vita di tutti i giorni" ha detto Bugli.
La gestione, come detto, è a opera di Lunazzurra, una cooperativa che opera nel campo dell'agricoltura sociale e che si è aperta anche all'inserimento lavorativo di persona con difficoltà. Da tempo ha progetti a San Miniato e in futuro li avrà anche a Empoli, in più ha una sede a Impruneta e una a Padova, dove si occupa anche di energia sostenibile.
Il coordinatore Roberto Tuninetti e i due giovani collaboratori Mirco Sulli e Luca Valenzano hanno illustrato il progetto: "Vogliamo garantire percorsi di accoglienza che precludano a un inserimento reale nella società, a un vero e proprio scambio. È un'occasione di formazione e integrazione nel territorio. Abbiamo trovato terreno fertile nell'amministrazione comunale e siamo contenti. Nessuno qui ha intenzione di fare cassa ma di instaurare una relazione col territorio".
Lo sport è accoglienza, ha concluso poi il presidente della Canottieri San Miniato Enzo Ademollo. Le associazioni remiere samminiatesi fanno da anni dell'inclusione un loro marchio di fabbrica e sia Ademollo sia il presidente della Canoa Alessio Simonetti lo hanno ricordato: "C'è un valore sociale e di scambio dietro a questo progetto. Per noi lo sport è anche integrazione e speriamo che sia l'inizio di qualcosa che riesca a cambiare un po' la mentalità dominante".
- foto d’archivio ( gonews.it)
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Gianmarco Lotti
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