Teatro senza confini di Firenza Guidi: ultimi giorni per iscriversi alla XXVI scuola internazionale

Il mondo è fatto di confini, limiti, muri. Servono a darci certezze, punti di riferimento. Il confine però, al tempo stesso, diventa anche una gabbia che ci toglie il respiro. Fortunatamente esistono de gli elementi vaganti che sfuggono al già conosciuto, al precostituito. ElanFrantoio, associazione fondata a Fucecchio dalla regista internazionale Firenza Guidi, è uno di questi elementi.

Ci sono confini geografici, ma la Guidi li varca portando il suo met odo in Europa, America, Asia, Australia. E non solo: costruendo da anni, a due passi da noi, una realtà multiculturale fatta di artisti e professionisti di ogni parte del mondo, in progetti che mescolano locale a globale, memoria di un luogo a tematiche un iversali. Come nel caso di Gormenghast – Scuola Internazionale di Performance giunta alla ventiseiesima edizione, un laboratorio intensivo che si svolgerà dal 18 al 31 agosto, rivolto a performer, circensi, danzatori, designer, musicisti e creativi di vari e nazionalità, dai 17 anni in sù: fino al 4 agosto c'è ancora la possibilità di partecipare alle audizioni.

Si avrà modo di sperimentare il lavoro della regista, una metodologia unica che scardina il concetto stesso di “confine”: dove si vuole il teatro in luoghi deputati, la Guidi si dedica alla sito - specificità, in piazze, parchi, spazi architettonici non convenzionali, centri commerciali; dove si tende a incasellare l'attore in un ruolo preciso, in tipologie canoniche, la regista costruisce invece il per former , un artista a 360 gradi in cui voce, fisicità, azione e abilità tecniche personali come canto, musica, danza, circo, si mescolano senza soluzione di continuità ma in maniera attenta e non casuale.

E, forse la cosa più importante, tale metodologia te nta di scardinare i confini mentali: quei paletti che ci inibiscono, che ci bloccano, saltano in aria, facendo affiorare l'umano, l'individuo con le sue emozioni e particolarità. Perché spesso si confina il teatro nella categoria della “finzione”, mentre n on c'è niente di più vero, concreto, fisico e tangibile di respiro, corpo e presenza del performer che, carico di vita, guarda lo spettatore dritto negli occhi.

Fonte: Ufficio Stampa

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