
Nessun contratto d’affitto rinnovato, e nessun futuro per almeno 5 negozi e più di 15 lavoratori. Succede al “Coppone”, il centro commerciale Coop di via Sanzio a Empoli, dove ci sono svariate attività commerciali a cui Coop, proprietaria dell’immobile, non rinnova il contratto d’affitto: decisione che porterà i negozianti a chiudere le serrande, lasciando a casa i dipendenti, complessivamente almeno 15 persone, che a causa della scelta della cooperativa resteranno senza lavoro. “E’ una decisione che ci stupisce – afferma Carlo Pino, coordinatore di Area di Empoli per la Uiltucs Toscana – e che ci spinge a fare una richiesta urgente di incontro a Coop per conoscere quale prospettiva hanno i lavoratori interessati. Vogliamo conoscere i progetti di riorganizzazione e comprenderlo”. “Vogliamo – spiega Pino - che la cooperativa si faccia carico della situazione vincolando, i prossimi affittuari, alla riassunzione dei dipendenti che sono di fatto danneggiati dalla sua decisione unilaterale”. In altre parole la Uiltucs Toscana vuole avere una risposta a due domande molto semplici: a Coop interessano più i soldi o i lavoratori? Si interessa al loro futuro o sono vittime collaterali di un’operazione basata sul lucro? Decida dove sta l’etica in questa situazione.
L’invito a tenere conto della “reale responsabilità della coop e del peso della scelta per tante famiglie” viene condiviso anche dal segretario generale della Uiltucs Toscana Marco Conficconi che rinnova la richiesta ribadendo come la cooperazione, per sua natura, dovrebbe avere al primo posto i principi di equità, tutela e giustizia sociale. E’ cambiato il senso della parola “cooperazione” oppure sono cambiate le coop? Questo è il quesito di oggi. Staremo a vedere dove ci porterà questa deriva.
Fonte: UILTuCS Toscana
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