Consiglio Regionale, la successione nei beni della provincia di Lucca apre la seduta

Sono le disposizioni per la successione della Regione nei beni e nei rapporti della provincia di Lucca dopo il riordino delle funzioni provinciali, ad aprire i lavori del Consiglio regionale. All'ordine del giorno anche la variazione al bilancio di previsione della Regione, una proposta di legge sulle semplificazioni in materia edilizia. Prevista anche una comunicazione della Giunta sulle misure di contrasto alla povertà e alla esclusione sociale, e una serie di interventi normativi relativi alla prima variazione al bilancio di previsione 2017-2019.

Caccia, via libera a diversi provvedimenti. Anselmi (PD): “Misure per dare certezze operative al mondo venatorio” Marras (PD): “Accolte le esigenze dei territori”. Via libera modifiche alle norme per protezione della fauna selvatica e governo del territorio e nominativi comitati gestione Atc

“In questi giorni, in aula e in commissione, abbiamo discusso e approvato un pacchetto di misure importanti con l’obiettivo di dare un quadro di certezze operative al mondo venatorio e agli Ambiti Territoriali di Caccia”, spiega Gianni Anselmi, presidente commissione Sviluppo economico e rurale.

Si tratta della modifica delle leggi regionali in materia di gestione faunistico venatoria (3/1994) e di governo del territorio (65/2014) approvata dall’aula del Consiglio regionale nella seduta di martedì 25; della designazione dei nominativi per i comitati di gestione degli Atc deliberati questa mattina dalla Seconda commissione e del parere sul nuovo regolamento di attuazione della legge 3 che sarà discusso, sempre in commissione, nella seduta di domani.

“La realizzazione di manufatti per attività venatorie e l’inserimento delle infrazioni in materia di caccia alla beccaccia sono le novità principali che introduciamo con la modifica legge 3 – spiega Anselmi –. Abbiamo cercato di rispondere alle necessità espresse dai territori individuando soluzioni che facilitano la gestione venatoria restando in linea con le prescrizioni delle norme per il governo del territorio. Per quanto riguarda gli Atc, deliberando adesso i componenti dei comitati di gestione ne assicuriamo la completa funzionalità nei tempi utili per dare avvio alla stagione venatoria. Infine, relativamente al regolamento che approveremo domani, l’elemento da mettere in evidenza è, sicuramente, che per la prima volta sarà unico a livello regionale rispetto ai 91 che disciplinavano l’attività venatoria in Toscana”.

“Un passaggio decisamente importante frutto prima di tutto del lavoro di ascolto sui territori – commenta Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana – del quale io stesso mi sono fatto interprete proponendo alcuni emendamenti a completamento della Proposta di legge. Il nostro obiettivo era quello di adeguare la normativa alle rinnovate esigenze del mondo venatorio offrendo un complesso di regole chiaro e attuale, credo che si possa dire di averlo raggiunto grazie all’impegno condiviso di tutti”.

Le modifiche alla legge 3/1994 riguardano, in sintesi:

le attività dell’Osservatorio per la fauna e l’attività venatoria che, per consentire un più ampio supporto scientifico, potrà avvalersi oltre che del Cirsemaf anche di altri soggetti; l’indice di densità venatoria che viene corretto per eliminare il riferimento ai sottoambiti, ormai superato dal riordino degli Atc; la denominazione di alcuni Atc, che cambia per riutilizzare la tabellazione già esistente sul territorio e raggiungere così un risparmio della spesa (sono comunque fatte salve le iscrizioni agli ambiti per la stagione venatoria in corso 2017-2018); viene inoltre corretto un mero errore materiale per specificare che anche i cacciatori abilitati alla caccia al cinghiale in braccata e girata sono iscritti nell’apposito registro regionale; in tema di manufatti per attività venatorie, è consentita la loro realizzazione, nell’esercizio delle attività, purché nel rispetto della legge 65/2014; in materia di concessione della qualifica di guardia venatoria volontaria, la legge si conforma alla normativa statale vigente e per rispettare la legge regionale 1/2009, è previsto che l'esame sia svolto davanti ad una commissione nominata dal direttore della competente direzione della Giunta regionale anziché dal presidente dell’Esecutivo; in tema di sanzioni amministrative, il testo ne introduce una specifica per le infrazioni in materia di caccia alla beccaccia, in particolare, si prevede una sanzione per ogni capo abbattuto al di fuori dei periodi, degli orari e delle modalità espressamente indicate nel calendario venatorio e nel regolamento regionale, in materia di sanzioni principali non pecuniarie, e sempre per la caccia alla beccaccia, chi commette infrazioni è sanzionato con la sospensione di un anno del tesserino venatorio.

Questi i nominativi designati per i comitati di gestione degli Ambiti territoriali di caccia della Toscana:

Arezzo-Valdarno-Valdichiana-Casentino: Massimo Magnanini, Sauro Bartolini
Valtiberina: Massimiliano Vinci, Claudio Maggini
Siena nord: Marcello Bonechi, Fabio Papini
Siena sud: Marco Vannuccini, Lorenzo Vestri
Firenze nord-Prato: Federico Ignesti, Andrea Bartoletti
Firenze sud: Alessio Spinelli, Federico Pavese
Grosseto nord: Andrea Pecorini, Massimo Biagini
Grosseto sud: Roberto Zamperini, Stefano Covitto
Livorno: Miriano Corsini, Lorenzo Gasperini
Arcipelago toscano: Alessandro Mazzei, Adalberto Bertucci
Pistoia: Massimo Damiani, Patrizia Manchia
Lucca: Bellermindo Alberigi, Gianpaolo Bramanti
Massa: Claudio Giuliotti, Andrea Cella
Pisa ovest: Alessandro Ferri, Fernando Profeti
Pisa est: Giacomo Gozzini, Carlo Corsi

Consiglieri regionali: abrogata la legge sulle procedure per insindacabilità

Sì all’unanimità da parte del Consiglio regionale alla proposta di legge che abroga la legge regionale 21 del 2003 “Norme in materia di valutazione di insindacabilità dei consiglieri regionali, ai sensi dell’articolo 122, comma 4, della Costituzione”. La proposta è stata presentata dalla Giunta per le elezioni del Consiglio regionale, e vede come prima firmataria la sua presidente Monia Monni (Pd).

Come ha ricordato Giacomo Bugliani (Pd), presidente della commissione Affari istituzionali che ha illustrato la proposta di legge in aula, nell’ordinamento toscano il consigliere che viene chiamato a rispondere davanti all’autorità giudiziaria per le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle sue funzioni, ne dà immediata comunicazione al presidente del Consiglio regionale. Il Consiglio ha trenta giorni di tempo per esprimersi, previa istruttoria della Giunta per le elezioni; qualora il Consiglio regionale deliberi con motivazione l’insindacabilità, il presidente del Consiglio regionale trasmette la decisione immediatamente all’autorità giudiziaria. Ma la Corte costituzionale ha specificato che le deliberazioni consiliari, a differenza di quelle assunte dalle due Camere a livello nazionale, non inibiscono in alcun modo l’azione giurisdizionale. Per questo le “disposizioni contenute nella legge regionale finiscono per essere meri adempimenti procedurali, privi di efficacia nei confronti dell’autorità giudiziaria. Alla luce di tutto questo e per evitare aggravi procedurali a carico dell’assemblea legislativa, la proposta di legge ne propone il superamento”. L’insindacabilità comunque, ha sottolineato Bugliani, “continua ad essere garantita dalla Costituzione”.

Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia) ha posto l’accento sul fatto che il Consiglio deve solo valutare se il consigliere abbia espresso le opinioni incriminate durante l’esercizio delle sue funzioni o meno, mentre la libertà è già garantita dalla Costituzione.

“I problemi nascono per altre cause – ha proseguito –. Io ritengo mio dovere di consigliere denunciare il tema delle garanzie escusse da Fidi Toscana senza rispetto delle regole, denunciare i legami tra Banca Etruria e gli affari della famiglia Renzi, chiedere alla Regione che verifichi che sia stato fatto tutto quello che doveva essere fatto per evitare abusi edilizi nel campeggio di Rovezzano. Davanti a ciò la posizione dell’aula doveva essere scontata, invece si è cincischiato, e questo è imbarazzante”.

“Voto dunque a favore di questa legge – ha proseguito il consigliere – non perché sia sbagliata la legge che abroghiamo, ma perché è sbagliata l’aula. Davanti a un imbarbarimento della politica, che non riesce a giudicare liberamente quando si tratta degli affari della famiglia Renzi, mi sento più tutelato da un giudice che da questa maggioranza Pd”.

Monia Monni ha invitato “ad evitare personalizzazioni che non c’entrano assolutamente nulla con lo spirito della legge”. “L’intento – ha spiegato – è solo quello di procedere a una semplificazione delle regole. Vogliamo abolire una valutazione che è più di carattere politico e che ha poco a che vedere con il diritto all’immunità previsto per i parlamentari, in modo da alleggerire il lavoro delle istituzioni”.

Marco Casucci (Lega nord) ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo “perché dopo la sentenza della Corte costituzionale del 2007 si tratta di un atto scontato, ormai tutte le Regioni stanno intraprendendo questa strada”.

Anche Giacomo Giannarelli (Movimento 5 Stelle) ha annunciato il suo sì, “dato che esistono gli organi giudiziari che hanno un ruolo di terzietà; si va solo a togliere qualcosa che è in più”. Giannarelli si è detto anche concorde con le valutazioni espresse da Donzelli.

Voto favorevole annunciato infine anche da Manuel Vescovi (Lega nord), in considerazione del fatto che “il giudice può non tenere conto di quanto espresso dal Consiglio regionale. Non fosse stato così – ha spiegato Vescovi – avremmo detto di no”.

Rifiuti, rafforzare riduzione, riuso e riciclo. Tariffazione puntuale, monitoraggio, cabina di regia per i reati ambientali

Cambiamento profondo per la governance dei rifiuti. La proposta che rafforza la riduzione, il riuso e il riciclo puntando sulla tariffazione puntuale, il monitoraggio e una cabina di regia per i reati ambientali è contenuta nella risoluzione firmata dai consiglieri del Partito democratico Monia Monni (vice capogruppo) e Stefano Baccelli (presidente commissione Ambiente)e illustrata questo pomeriggio in aula da Monia Monni.

“Con il voto di oggi- spiega Monia Monni- la Toscana non cede il passo a visione ideologiche e da avanspettacolo, ma traccia la rotta verso un’economia circolare che ci consegnerà un sistema di governance dei rifiuti sempre più efficiente”. “Abbiamo svolto un lavoro lungo ed intenso che ci rende orgogliosi di una proposta che propone un cambiamento profondo nella gestione di un servizio pubblico così rilevante. A livello della governance – spiega Monia Monni insieme al presidente Stefano Baccelli- abbiamo sottolineato come sia condivisibile ed auspicabile l’approdo ad un unico ambito territoriale ottimale su scala regionale, come proposto dall’assessore Fratoni, ma, al contempo, si è reso necessario sottolineare come questo debba avvenire con un decentramento che rafforzi le funzioni ed il ruolo dei Comuni . Nell’ottica di rivedere il Piano regionale dei rifiuti abbiamo proposto l’utilizzo di uno strumento come quello dell’analisi del ciclo vita dei rifiuti che ci aiuterà a comprendere sempre meglio come intervenire in maniera razionale e puntuale sul sistema complessivo di gestione”.

“Larga parte della proposta mira a rafforzare i livelli più alti della cosiddetta gerarchia dei rifiuti: Riduzione, Riuso e Riciclo. E’ qui- proseguono Monni e Baccelli- che si gioca la partita più importante per garantire un servizio sempre più efficiente, vicino alle esigenze dei cittadini e rispettoso dell’ambiente. Dalla tariffazione puntuale al monitoraggio sui risultati dei gestori, dalla cabina di regia regionale per il contrasto ai reati ambientali fino alla creazione dei centri comunali del riuso. Dall’ecoprogettazione agli sprechi alimentari. Ventisei proposte per assicurare la transizione della Toscana verso un’economia sempre più circolare”.

“Questo lavoro è stato possibile grazie al contributo di tutto il gruppo consiliare del Partito Democratico – concludono Monni e Baccelli-, e rappresenta un atto di straordinaria importanza che si pone in netta contrapposizione con le visioni ideologiche e da avanspettacolo proposte dal Movimento 5 Stelle che, al contrario, propinano soluzioni irrealizzabili e destinate a generare solamente caos normativo con conseguenti effetti nefasti sul sistema di gestione dei rifiuti”.

M5S, Consorzi di Bonifica: "Abolirli, ormai sono stazione appaltanti"

Firenze 26 luglio 2017. “I Consorzi di Bonifica vanno aboliti, lo diciamo da sempre: sono diventati delle stazioni appaltanti al punto che su 400 dipendenti solo centocinquanta sono operai. Essendo enti privati di diritto pubblico, nati da un decreto regio, non possiamo abolirli con una legge regionale ma la Regione poteva condurre una battaglia politica per capire come garantire sicurezza idraulica e manutenzione del patrimonio idrico senza questi carrozzoni. Esattamente quanto chiedevamo più di un anno fa al Consiglio regionale con un atto bocciato a maggioranza” così Giacomo Giannarelli, presidente del gruppo consiliare Movimento 5 Stelle Toscana.

“Sul tema leggiamo prese di posizione demagogiche dal cosiddetto “centrodestra”, bene ci vengano dietro, peccato che quando governavano l’Italia non hanno mai modificato l’impianto normativo che giustifica i Consorzi di Bonifica” sottolinea il Cinque Stelle.

“Come sempre noi affrontiamo con serietà la questione e non diamo alla popolazione false aspettative: il tributo, alto e odioso, è purtroppo legittimo. Provammo a contrastarlo sui ritardi dei Piani di Classifica, proponemmo anche l’invio insieme al contributo di una lettera con i giustificativi di spesa, cioè quali interventi il cittadino stava finanziando, ma il PD ci bocciò la proposta. La battaglia non si ferma, a livello regionale torneremo a chiedere trasparenza sul contributo, ma è bene chiarire ai cittadini che la soluzione a questo problema passerà solo da una soluzione nazionale” conclude Giannarelli.

Sanità: sì al bilancio 2016 dell’Agenzia regionale

Approvato a maggioranza il bilancio d’esercizio 2016 dell’Agenzia regionale di sanità (Ars). Il bilancio presenta un utile di esercizio pari a 5mila 440 euro: di questa cifra, si propone che il 20% vada come riserva legale per la copertura di eventuali future perdite, mentre l’80 per cento sia restituito alla Regione, con la facoltà di dare al Consiglio regionale la possibilità di riassegnazione per funzioni di ricerca. La proposta di delibera è stata illustrata in aula dal presidente della commissione Sanità Stefano Scaramelli (Pd), il quale ha espresso apprezzamento per l’attività dell’Ars, che “rimane un soggetto a disposizione del Consiglio regionale” e alla quale vengono commissionati studi e indagini. Adesso, sarà riassegnata un’analisi sullo stato dell’emergenza-urgenza in Toscana.

Paolo Sarti (Sì-Toscana a Sinistra) ha annunciato voto di astensione, pur riconoscendo “il buon lavoro fatto dall’Agenzia”. “L’utile dell’Ars è diminuito – ha osservato Sarti – ma questo fa parte di un buon uso delle risorse, che sono state investite”. Astensione annunciata anche da Andrea Quartini (M5S) “perché pur apprezzando il lavoro fatto dall’Agenzia, riteniamo che alcune voci del bilancio potrebbero essere meglio utilizzate”.

Il Consiglio regionale ha bocciato la proposta di legge del Movimento 5 Stelle “Economia circolare per una Toscana a Rifiuti Zero”.

“La maggioranza allargata sui rifiuti, PD MdP Lega Nord Forza Italia e Fratelli d’Italia, costringe i toscani a tenersi ancora per qualche anno discariche, inceneritori e conflitti di interesse già oggetto di inchieste penali importanti. Peccato, dovranno avere pazienza. Ma guardiamo il bicchiere mezzo pieno, una volta al governo regionale avremo già una legge pronta, validata dagli uffici, che porterà la Regione in pochi anni a sfruttare i benefici occupazionali, ambientali e di salute pubblica di un ciclo virtuoso di gestione dei materiali” così Giacomo Giannarelli, presidente del gruppo M5S Toscana e primo firmatario dell’atto.

Rifiuti: il ‘sistema evoluto’ della Toscana, via libera a risoluzione Pd

“Rafforzare le politiche regionali in materia di rifiuti ed economia circolare; stimolare il passaggio, su tutto il territorio regionale, al sistema di tariffazione puntuale e quindi al meccanismo del pagamento in base ai rifiuti effettivamente conferiti e non più calcolato sui metri quadri dell’abitazione e al numero dei componenti del nucleo familiare”. Ecco alcuni dei passi che la Toscana dovrà compiere per entrare in un ‘sistema evoluto’ di gestione dei rifiuti. Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza una articolata risoluzione a firma del presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli, e della vicepresidente del Gruppo Pd Monia Monni. Ha votato a favore anche il Movimento 5 stelle. Astenuti i gruppi Lega, Sì-Toscana a sinistra e Misto-Tpt. Contrario Fratelli d’Italia.

La risoluzione punta anche a “creare un coordinamento unico regionale utile al contrasto dei reati ambientali; disporre di un’ulteriore strumento di monitoraggio dello stato dell’ambiente e dei siti inquinati; disincentivare il conferimento dei rifiuti in discarica e verso impianti senza recupero energetico; garantire una formazione unica e costante del personale alla luce di un quadro normativo in costante evoluzione”.

Il testo elenca una serie di priorità da affrontare per superare la cosiddetta economia lineare (produci, consuma, dismetti) in favore di quella circolare che tuttavia rappresenta, ha spiegato Monni durante l’illustrazione, un “cambiamento strutturale del sistema” che occorre intendere come “rigenerativo, teso sia alla massimizzazione dei profitti sia all’economia sociale e sostenibile”. Evitando definizioni “fuorvianti” del sistema circolare, è possibile comprenderne le “reali potenzialità: garantire competitività, occupazione, innovazione, equilibrio”. Da qui la considerazione, sempre spiegata dal vicepresidente Pd, che la “sola gestione dei rifiuti, pur elemento cardine del modello circolare, non possa rappresentare elemento sufficiente per il passaggio verso un sistema evoluto”. La transizione dovrà essere “graduale”, mantenendo un approccio “realistico”. “Ad oggi – ha continuato Monni – non sono immaginabili sistemi di gestione dei rifiuti senza l’utilizzo di moderni impianti di smaltimento”. “È evidente che questo non impedisce la crescita di raccolta differenziata e del riciclo”, ha chiarito. “Occorrono, semmai, una corretta pianificazione della gestione dei rifiuti senza sovraccaricare gli impianti di termovalorizzazione, e misure sempre più incisive per favorire il passaggio all’economia circolare”.

La risoluzione chiede quindi alla Giunta azioni precise e diversificate su più fronti.

Partendo dalla richiesta di “avviare uno studio relativo all’analisi dei flussi e del ciclo di vita dei rifiuti su base regionale, da presentare al Consiglio entro sei mesi, necessario e propedeutico alla riorganizzazione dell’intero sistema di gestione integrata con la costituzione di un unico Ambito Territoriale Ottimale regionale”, si impegna la Giunta, dopo l’aggiornamento del Prb (Piano rifiuti e bonifiche) e l’approvazione della legge per l’istituzione del nuovo Ambito Toscana Rifiuti e dell’Autorità Toscana per il servizio di gestione dei rifiuti urbani, “l’avvio della complessiva revisione del Piano regionale dei rifiuti e bonifica dei siti inquinanti”.

In tema di appalti pubblici nel settore edilizio, tenuto conto degli indirizzi contenuti nel Prs (Piano regionale di sviluppo 2016-2020) e delle richieste contenute nella mozione approvata dal Consiglio il 23 novembre 2016 per il sostegno all’utilizzo di materiali riciclati, prima firmataria la consigliera Pd Elisabetta Meucci, si chiedono “nuove misure per incentivare l’utilizzo di prodotti e materiali aggregati riciclati e il recupero di materiali inerti, anche attraverso l’inserimento nei bandi regionali di clausole specifiche”. E ancora, l’attivazione di un “tavolo istituzionale con tutti i soggetti interessati per agevolare l’istituzione di centri comunali per il riuso”.

Sul fronte del contrasto ai reati ambientali, si propone un protocollo d’intesa per un piano straordinario, la creazione di un “coordinamento unico regionale” per “ridurre la sovrapposizione dei controlli”, e uno “strumento ulteriore di monitoraggio dello stato dell’ambiente e dei siti inquinati”.

Parallelamente la risoluzione punta a stimolare campagne di educazione e sensibilizzazione soprattutto sulla gestione del rifiuto domestico; implementare i sistemi di raccolta differenziata presso aree verdi, spiagge, parchi urbani, spazi pubblici; stimolare i produttori di beni e servizi, anche con sistemi di incentivi e disincentivi, ad investire nel campo della sostenibilità e della progettazione e produzione eco compatibile; premiare i cittadini e i Comuni virtuosi anche attraverso la previsione di uno specifico “Fondo regionale a sostegno delle gestioni virtuose”.

In tema di raccolta dei rifiuti urbani, considerato “sbagliato qualunque approccio che privilegi a priori un sistema rispetto ad altri, perché si rischierebbe di non tenere conto delle diverse realtà territoriali”, ha spiegato ancora Monni, il testo approvato punta a “rafforzare i sistemi di monitoraggio sui risultati ottenuti dai gestori del servizio di raccolta”; “sollecitare i gestori a pubblicare mensilmente i dati relativi al servizio di raccolta sui propri portali web”.

Infine, per il miglioramento quantitativo e qualitativo della raccolta differenziata, è “fondamentale stimolare il passaggio, su tutto il territorio regionale, al sistema di tariffazione puntuale” e quindi al meccanismo del pagamento in base ai rifiuti effettivamente conferiti e non più calcolato sui metri quadri dell’abitazione e al numero dei componenti del nucleo familiare”, ha concluso il vicepresidente Pd.

Il capogruppo del Movimento 5 stelle, Giacomo Giannarelli, ha annunciato il voto favorevole perché alcuni punti “ricalcano i nostri”. “Il documento, tuttavia, dimostra e rappresenta l’incoerenza del Pd”, ha chiarito.

Contrario si è invece dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli: “Nel testo si fa chiaramente riferimento all’Ato Unico. Una impostazione che non condividiamo”.

Voto di astensione è invece arrivato dagli altri gruppi di opposizione. Elisa Montemagni (vicepresidente Lega) ha parlato di punti “condivisibili. Tuttavia non possiamo accettare che controllato e controllore coincidano”. Monica Pecori (gruppo Misto/Tpt) ha parlato di “impianto generale condivisibile. Avanzo dubbi, invece, sulla definizione di ambito unico”. “Ci sono elementi che stridono seppure il passo verso una economia circolare avanzato nella proposta di risoluzione ci sia” ha detto Tommaso Fattori (capogruppo Sì-Toscana a sinistra). “Sono da sempre convinto – ha detto – che non esista un modello unico per tutti. Occorre lavorare per una impostazione realmente applicabile ai diversi servizi”.

L’Aula ha infine respinto, a maggioranza, gli atti presentati dal Movimento 5 stelle: la proposta di legge “Economia circolare per una Toscana a rifiuti zero”, le mozioni per la “Conversione degli inceneritori toscani in impianti a gestione a freddo dei rifiuti per riciclo dei materiali”, e gli “Indirizzi volti alla modifica del Piano regionale e delle normative regionali sui rifiuti”. Quest’ultimo atto è stato sottoscritto anche da Sì–Toscana sinistra.

Consiglio regionale, approvato rendiconto finanziario 2016

“Rispetto allo scorso anno la situazione è nettamente migliorata, così si è pronunciata anche la Corte dei Conti e, per quanto le opposizioni cerchino elementi a cui appigliarsi, si può a buon diritto affermare che il bilancio della Regione gode di buona salute ed è gestito con prudenza e capacità. – ha dichiarato Leonardo Marras, capogruppo Pd Toscana - Abbiamo infatti saputo gestire la spesa efficientandola, abbiamo mantenuto livelli adeguati di investimenti e orientato a soluzione le vicende di maggiore rilievo come la grande questione delle partecipate della Regione, a partire da Fidi Toscana che porta dopo anni di perdita un bilancio in equilibrio”.

“La Corte dei Conti ha certificato come la Regione abbia rispettato il pareggio di bilancio con un saldo tra entrate e spese in attivo, un passaggio fondamentale, ottenuto nel 2015 solo da 9 regioni su 20. – ha detto Andrea Pieroni, vicepresidente commissione Controllo, illustrando il provvedimento – Un risultato non scontato in un contesto ancora complesso di finanza pubblica segnato dalla progressiva riduzione dei trasferimenti statali alle regioni, 850 milioni in meno nel triennio 2012/2015. È chiaro quindi che diventa sempre più complicato razionalizzare le spese ma è quello che la Regione ha fatto, a partire dalla spesa del personale, su cui c’è stata una gestione assolutamente oculata e dalla riduzione dei costi del funzionamento di Consiglio e Giunta, tutto a fronte della necessità di inserire negli organici gli oltre 1000 dipendenti delle province. Al netto di queste valutazioni non possiamo che affermare che il bilancio della Regione è gestito con correttezza, responsabilità e capacità di far fronte a un periodo indubbiamente difficile”.

Consiglio regionale, ok a variazione di bilancio, l’illustrazione di Bugliani (Pd)

“Un pacchetto di interventi normativi che va a toccare diversi ambiti della programmazione regionale, dalla cultura al sociale, temi cruciali che si confermano prioritari per la Toscana”. Così Giacomo Bugliani, presidente commissione Affari istituzionali, illustrando in Consiglio regionale la prima variazione al bilancio di previsione 2017-2019 approvata dall’assemblea toscana. “Rilevante la presenza di oltre 17 milioni di euro per attività culturali così come le risorse stanziate nell’ambito del diritto allo studio, che ammontano a 16 milioni di euro, una parte dei quali va a toccare il tema degli interventi urgenti in materia di edilizia scolastica. – prosegue Bugliani – Oltre 5 milioni per il 2017 oltre 3 milioni e mezzo nel 2018 e quasi un milione nel 2019 vanno a politiche sociali e per la famiglia, in particolare più di 2,3 milioni destinati a misure di sostegno della locazione abitativa. Sono previste maggiori risorse per interventi a favore delle politiche locali per la sicurezza, oltre 1 milione di euro per il 2017, oltre 1,2 milioni per il 2018 e circa 1,2 milioni per il 2019. Sono più di 7 milioni per il 2017, oltre 9 nel 2018 e 9 nel 2019 le cifre stanziate per la tutela dell’ambiente, mentre oltre 5 milioni di euro per quest’anno vengono aggiunti a quelli in programmazione per il sistema agroalimentare. Da segnalare per il 2017 oltre 5,7 milioni di euro per lo sviluppo e la competitività del sistema economico. In particolare, nell’ambito del piano strategico della costa, 500mila euro sono destinati ad uno studio di fattibilità per la realizzazione di poli tecnologici dell’economia circolare. Sette milioni di euro vanno al trasporto pubblico locale, circa 2 milioni di euro nel 2017 per la valorizzazione del territorio in ambito turistico mentre 4 milioni di euro nel 2017 e 2 nel 2018 per la realizzazione di opere di viabilità di interesse regionale. Queste le priorità d’intervento all’interno delle quali ci sono poi risorse destinate a singoli interventi sui territori. Altre risorse, invece, riguardano progetti specifici, come ‘Centomila orti in Toscana’ che vede aumentare la dotazione finanziaria per il 2018 di 300mila euro. È stato deciso inoltre di assegnare un contributo di solidarietà, pari a 20mila euro ciascuno per due anni, a Mario Vece, l’artificiere della polizia di 39 anni ferito a Capodanno nel centro di Firenze da una bomba ed alla famiglia di Leonardo Lo Cacio, portiere di notte in un hotel, ucciso brutalmente lo scorso marzo a Prato. Arrivano inoltre ulteriori risorse per un milione di euro all’Autorità portuale regionale, per gestire le aree demaniali a finalità turistico ricettiva.”.

Ecco i principali interventi sui vari territori contenuti nel provvedimento.

- La Fondazione Carnevale di Viareggio potrà contare su un milione di euro per far fronte al nuovo sbilancio dovuto al venir meno di entrate previste dallo Stato e dal Comune.
- La città di Pisa potrà contare su contributi straordinari di 9milioni, di cui 5 al Comune per la Cittadella Galileiana e 4 in favore dell’Università
- Per chiudere la gestione commissariale del Consorzio Z.I.A., zona industriale apuana, si prevedono 500mila euro in più.
- Per cofinanziare un contratto di sviluppo, stipulato tra il Ministero dello sviluppo economico ed il Gruppo Solvay, sono previsti 500mila euro.
- Il comune di Cascina potrà contare su un contributo straordinario di 50mila euro per il 2017 ed i due anni successivi per lo sviluppo del progetto Fab Lab del Polo tecnologico di Navacchio.
- All’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche sono assegnati circa un milione e mezzo di euro per la cooperazione sanitaria internazionale.
- Il comune di Isola del Giglio avrà un contributo straordinario di 300mila euro, pari al riconoscimento della Regione Toscana come parte civile a titolo di risarcimento danni nel processo della Costa Concordia.
- La provincia di Pisa potrà contare su un contributo straordinario di 400mila euro per il progetto definitivo della nuova sede del liceo di San Miniato e Montopoli Valdarno.
- Alla valorizzazione del teatro Ernesto Rossi di Pisa sono destinati 100mila euro.
- Alla progettazione e realizzazione della scuola media di Aulla sono infine destinati 1.700.000 euro, nell’ambito del Piano degli interventi per superare le emergenze causate dalle alluvioni del 2011.

Crisi Tuodì: mozione Pd chiede tavolo su situazione occupazionale discount

Attivare un tavolo regionale sulla crisi aziendale di Tuodì, anche attraverso il coinvolgimento delle rappresentanze istituzionali dei territori coinvolti. Mettere in campo ogni azione possibile per ridimensionare gli effetti sociali degli esuberi preannunciati alle rappresentanze sindacali. Monitorare gli esiti del confronto previsto tra la stessa azienda e il ministero dello Sviluppo economico.
Sono questi gli impegni chiesti alla Giunta e contenuti nella mozione presentata dal gruppo Pd in Consiglio regionale, primo firmatario il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli, che l’Aula ha approvato all’unanimità.
Il futuro occupazionale dei dipendenti della catena discount Tuodì appare incerto, vista la pesante situazione debitoria in cui versa l’azienda che fa capo al gruppo Dico Spa. A livello regionale è prevista la chiusura di 10 negozi ma occorre vigilare, chiede ancora la mozione, circa la tenuta complessiva della società e le possibili ulteriori chiusure di punti vendita presenti in Toscana.

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