
Sono scattate quattro misure cautelari nei confronti di alcuni dirigenti del Prato, per aver favorito l'ingresso illegale in Italia di alcuni minorenni africani, oltre ad aver alterato i risultati di alcune partite. I dirigenti nell'occhio del ciclone sono Paolo Toccafondi, amministratore delegato dell'AC Prato e Filippo Giusti, presidente della Sestese. Insieme avrebbero messo in piedi un vero e proprio sistema per introdurre illegalmente dall'Africa baby calciatori.
I giocatori originari dell'Africa sarebbero poi stati ceduti a squadre di serie superiore: per i dirigenti della società i profili di responsabilità sarebbero per immigrazione clandestina, falso documentale e favoreggiamento reale a carico di persone legate al mondo del calcio.
Gli indagati avrebbero fatto entrare in Italia soprattutto cittadini ivoriani minorenni creando all'ambasciata documenti di falsi parentele per ottenere i visti d'ingresso per motivi di ricongiungimento familiare, e poi quelli di soggiorno.
Non solo però: i dirigenti avrebbero anche alterato alcuni risultati calcistici. Si tratterebbe di undici sfide tra la Lega Pro, l'Eccellenza Toscana e la Promozione, che sarebbero state alterate, sempre secondo quanto è emerso dalle indagini della polizia di Prato.
Le perquisizioni sono state effettuate a carico di arbitri, presidenti, segretari e direttori sportivi di altre società. I destinatari delle misure cautelari sono i presidente del Prato e della Sestese, oltre a un procuratore sportivo e una donna di origine ivoriana.
Grazie all'indagine è emersa la violazione delle norme Fifa sul tesseramento dei ragazzi extracomunitari. Anche l'Inter avrebbe comprato uno di questi giocatori, perché completamente ignara della sua posizione. Un altro bambino era stato invece oggetto di una trattava tra il Prato e la Fiorentina. Anche i viola erano all'oscuro delle irregolarità sui suoi documenti.
Nel mirino Prato-Tuttocuoio dei playout
Secondo le intercettazioni, dei dirigenti del Prato affermavano di aver combinato una partita con gli avversari, quella decisiva che avrebbe condannato i neroverdi alla retrocessione. Sebbene non siano state accertate responsabilità nella compagine avversaria, tre dirigenti dei lanieri sono stati indagati.
Per la frode sportiva ci sono 23 indagati, legati perlopiù a partite della Sestese (20 di questi), che ricordiamo milita nel campionato di Eccellenza. Il presidente della Sestese Filippo Giusti e il procuratore Filippo Pacini sono al momento ai domiciliari. Paolo Toccafondi, amministratore delegato del Prato, ha avuto una misura interdittiva che gli impedisce di gestire la società.
Secondo la procura vi sarebbero numerose partite legate ad accordi extrasportivi. Sul registro degli indagati un arbitro e un designatore arbitrale di Eccellennza.
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