Wifi vietato ai siti d'azzardo, Cellai (FI): "Dov'è che la rete funziona?"

Jacopo Cellai

"Oggi tutti i giornali parlano del wi fi pubblico vietato ai siti dei cosiddetti giochi d'azzardo. Ora, posso anche capire l'intenzione di fondo, ma vorrei che qualcuno dalla giunta ci spiegasse dov'è che funziona il wi fi pubblico a Firenze". Questo il commento del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai.
"Siamo noi particolarmente sfortunati perché ci ritroviamo sistematicamente in luoghi fuori dalla copertura, oppure è vero che il wi fi pubblico a Firenze, di fatto, non esiste perché non funziona? Vorremo delucidazioni in merito. E, forse, prima di fare annunci del genere, chi governa questa città potrebbe almeno fare una semplice verifica. Ci risulta che tutti, dal sindaco in giù, posseggano almeno uno smart phone" aggiunge Cellai.

Astro: "Scelta inutile"

Il "wi-fi intelligente” che “riconosce il sito di gioco e non lo rende accessibile” pensato dal Comune di Firenze, non è una novità assoluta, visto che “in precedenza anche altre città, ad esempio Bologna, avevano già adottato una tale ’selezione’. Ciò che rende poco seria la scelta di inibire la sola rete municipale ai siti di gioco (e solo quelli leciti, perché per decine di siti non autorizzati si è visto che i filtri adottati non garantiscono l’oscuramento), è la portata demagogica dell’iniziativa". Come riporta Agipronews è  il commento dell’associazione Astro alla proposta inserita nella nuova bozza di regolamento del Comune di Firenze, che prevede lo stop al gioco online da rete wifi pubblica. "Dal punto di vista ’giuridico’ non si può obbligare il Comune ad allestire una rete wi-fi in grado di rendere ’tutti’ i siti accessibili, e sicuramente non gli si può rimproverare di introdurre alcune limitazioni di accesso a tutti quei siti che – per legge – presuppongono un utilizzatore maggiorenne per le transazioni, benché non si comprenda perché analoga attenzione non sia stata considerata per il profilo della pornografia (anche questa assoggettata alle limitazioni di età)", spiegano da Astro. Chi si connetterà al web sfruttando gli hotspot della Firenze WiFi, in pratica, non potrà accedere alle piattaforme dedicate al gioco online. In città "ogni bar, ristorante, pizzeria ha la propria wi-fi gratuita a disposizione dei clienti. Nessun effetto preventivo è pertanto concretamente perseguibile. - precisano ancora da Astro - L’effetto di tale scelta, pertanto, si esaurisce in una manifestazione di ’discriminazione economica’ nei confronti di un’attività autorizzata dallo Stato, unitamente all’agevolazione all’utilizzo di quei siti illegali che sfuggono ai filtri municipali. Se un’azienda acquisisce una concessione statale per dei servizi online da proporre sul territorio italiano e – in ipotesi – paga anche al Comune dei tributi per l’allestimento di punti terrestri di commercializzazione delle proprie attività sul web, può considerarsi ancora cittadino o deve considerarsi ’immondizia’?".  Al “roboante disconoscimento della cittadinanza insito nell’oscuramento di un sito lecito e allestito pagando una concessione - conclude la nota di Astro - si associa l’irrilevanza in concreto e la sostanziale inidoneità a produrre danni economici. Tuttavia, nei Paesi civili a sovranità democratica e giuridica, le discriminazioni di accesso ai servizi pubblici non sono valutate sulla base dei pregiudizi che effettivamente possono arrecare, ma sulla base della loro portata dichiarativa e per la lesione al principio di uguaglianza. L’esposizione dell’Ente Locale ad una controversia suscettibile di generare risarcimenti morali significativi, motivata da ragioni puramente simboliche è atto di dubbia utilità, ma anche di irrisoria valenza politico-amministrativa"

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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