Nuova seduta Consiglio regionale della Toscana, si parla di crisi idrica e salute

Si tiene oggi pomeriggio, mercoledì 12 luglio, una seduta del Consiglio regionale della Toscana. Si parla di crisi idrica e anche della mozione di sfiducia a Rossi (vedi Sfiducia a Enrico Rossi: bocciata la mozione delle opposizioni). Di seguito gli interventi.

Crisi idrica: il dibattito in Consiglio

Giacomo Giannarelli (M5S) ha definito i dati della comunicazione dell’assessore Fratoni “allarmanti”, dato che “riguardano un terzo della popolazione toscana”. Giannarelli ha sottolineato come il lavoro della commissione Costa “sia stato fallimentare, visto che sono state dimenticate le grandi opere veramente utili, come il recupero delle sorgenti e la realizzazione di invasi”. Il consigliere ha ricordato come sia necessario, per fronteggiare la crisi sulla costa, aumentare la capacità di emungimento dei pozzi di Steccaia e sollecitare Solvay all’ottemperanza del finanziamento di 4 milioni e 650 mila euro ad Asa.

Roberto Salvini (Lega nord) ha sottolineato come nella comunicazione sia stato trascurato un aspetto, quello dell’inquinamento delle acque. “A causa della scarsità l’acqua risulta più contaminata – ha spiegato –, Arpat sostiene che molte acque superficiali sono imbevibili e anche inutilizzabili per allevamento e agricoltura”. Per il consigliere, anche per far fronte all’impatto turistico che è vitale per la nostra economia, si devono realizzare nuovi invasi molto alti.

Secondo Tommaso Fattori (Sì-Toscana a Sinistra), “la carenza di risorsa idrica sta diventando strutturale, e per questo occorrono risposte altrettanto strutturali e strutturate”. A causa dei cambiamenti climatici ci sono problemi per la ricarica delle falde, perché la siccità si alterna a bombe d’acqua, e conseguentemente problemi di inquinamento. Per Fattori bisogna mettere in campo azioni come la riduzione dell’uso dei pesticidi, “indirizzando sempre più l’agricoltura toscana verso sistemi biologici”, maggiori controlli sulla qualità dell’acqua erogata, l’individuazione e la protezione delle aree di ricarica delle falde idro-potabili.

Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt) ha posto l’accento “sul livello di perdite delle condutture, che si aggira sul 40 per cento e che non viene preso in considerazione”, oltre che sull’inquinamento delle acque, determinato spesso dall’uso delle falde per attività industriali come la geotermia o, in Val di Cecina, la Solvay. “Sarebbe ora – ha aggiunto – che la Solvay lasciasse l’utilizzo delle acque di falda ai cittadini e realizzasse un dissalatore per le sue necessità”.

Stefano Baccelli (Pd) ha osservato che “non si può caricare di aspettative eccessive una comunicazione che è sulla crisi idrica, e non sullo stato delle acque in Toscana”. Per Baccelli l’assessorato si è mosso bene e prontamente per contrastare la crisi, e “non ci sono dati da cui si può desumere che la Toscana sia vittima di una siccità crescente, ma solo di crisi periodiche”. “La crisi idropotabile – ha aggiunto – interessa un settore limitato della Toscana, mentre i dati disastrosi sono quelli che riguardano l’agricoltura. Per questo lo stato di emergenza deve essere un obiettivo condiviso”.

L’assessore all’Ambiente Federica Fratoni ha replicato ad alcune osservazioni giunte dai consiglieri, in particolare da Giannarelli, precisando che la Regione si è già espressa chiaramente per utilizzare ai soli fini idropotabili i pozzi situati in località Steccaia e che, per quanto riguarda la Solvay, sono in corso incontri per ottenere il contributo dall’azienda.

Infine, l’intervento del presidente della Giunta regionale Enrico Rossi.

“Il tema delle crisi idriche deve stare in cima alle preoccupazioni del sistema toscano – ha detto il presidente –, perché i cambiamenti climatici hanno determinato l’alternarsi di periodi di siccità a periodi con bombe d’acqua, e con questo dobbiamo fare i conti. Sono orgoglioso della legge regionale, approvata nella scorsa legislatura, che ha consentito un governo sinergico con i sindaci attraverso l’Autorità idrica toscana. La legge è chiara: consegna alla Regione Toscana la programmazione degli interventi straordinari, e questo ci ha consentito di poter limitare le emergenze”. Le emergenze attuali riguardano l’Elba e la fascia costiera mentre, ha proseguito Rossi, “gli interventi fatti a seguito delle crisi precedenti hanno messo in sicurezza molte zone della nostra regione, a partire da Pisa e Prato. Nel 2012 abbiamo speso 30 milioni di euro che oggi hanno evitato la crisi nella Toscana centrale”. Adesso la Regione manderà a Roma l’elenco delle opere prioritarie per garantire l’approvvigionamento idrico. Il presidente ha ricordato che all’Elba, oltre alla realizzazione urgente di nuovi pozzi, andrà in appalto a settembre la realizzazione di un nuovo dissalatore. “La situazione rimane invece drammatica in agricoltura – ha aggiunto –. La siccità è causa di abbandono da parte degli agricoltori, e questo finisce per distruggere e sconvolgere il nostro paesaggio, a cui teniamo tanto”. Tra gli interventi in corso per ridurre i problemi ci sono il raddoppio della potenzialità della diga di Montedoglio e la nuova presa in carico dell’ipotesi di realizzazione della diga del Merse, dopo una valutazione ambientale negativa per problemi di nidi di uccellini, così come studi per risolvere la carenza in Val di Cornia e in Val di Cecina. Infine, ha detto Rossi, “la Toscana ha 4mila invasi privati. Dobbiamo trovare il modo di chiedere la riattivazione di quelli utili”.

Farmacie, Scaramelli (PD) sull'accordo per il Cup

«Il rapporto di fiducia con il nostro farmacista è un punto di forza del sistema sanitario. Grazie al loro radicamento e alla professionalità dei loro operatori le farmacie offrono ogni giorno un servizio esteso e capillare fondamentale. La notizia che da oggi sarà possibile, su tutto il territorio regionale, prenotare visite specialistiche, pagare ticket e attivare la tessera sanitarie anche nelle farmacie è una buona notizia. Un passo in avanti verso una sanità più vicina ai cittadini e più semplice nelle sue pratiche quotidiane. Il cambiamento del sistema CUP, quindi, inizia a prendere corpo. E siamo solo all'inizio. L'auspicio, infatti, è affinché il servizio venga esteso alle Case della Salute e agli studi dei medici di Medicina Generale. Sono piccoli ma fondamentali passi in avanti, concreti, che facilitano la vita di tutti e danno risposte anche a coloro che vivono nei piccoli centri montani o nelle isole».

Così Stefano Scaramelli (Pd), presidente della commissione sanità e politiche sociali del Consiglio regionale, commenta l’accordo siglato oggi a Firenze tra Regione, Asl, Urtofar (Unione regionale toscana titolari di farmacia) e Cispel Toscana (Confederazione italiana servizi pubblici enti locali) per l’erogazione di alcuni servizi in tutte le farmacie della Toscana.

Tartarughe marine, mozione unanime

Le tartarughe marine hanno cominciato a nidificare sul litorale della Toscana. Alla fine di giugno un grosso esemplare ha nidificato sulla spiaggia di Marina di Campo, all’isola d’Elba. La schiusa delle uova è ormai imminente, la Regione dovrà “attivare gli operatori professionisti di Tartamare per un adeguato monitoraggio e una adeguata tutela”. È quanto dispone una mozione di Sì-Toscana a sinistra approvata oggi con voto unanime dal Consiglio regionale. La regione dovrà agire “attraverso l’osservatorio toscano della biodiversità e in coordinamento con il parco nazionale dell’Arcipelago e il Comune di Campo nell’Elba”, a tutela della tartaruga Caretta Caretta, per fare in modo che la nidificazione vada a buon fine. È stato il capogruppo Tommaso Fattori a chiedere in accordo con tutti i gruppi, in apertura della seduta di ieri, l’iscrizione della mozione all’ordine del giorno. “Si tratta di una emergenza che potrebbe rivelarsi una felice emergenza – ha dichiarato il consigliere –: una tartaruga marina di quasi cento chili ha deciso di andare a nidificare sulle coste dell’Elba, fatto assolutamente inconsueto, rarissimo. Bellissima notizia – ha spiegato ancora Fattori –, ma al momento la tartaruga è seguita solo da volontari. Stiamo parlando della nascita tra le settanta e le centocinquanta tartarughine”. L’esemplare è “andato a nidificare in mezzo a due stabilimenti balneari, nel pieno della stagione”, come ha spiegato ancora Fattori. “La situazione è abbastanza delicata”. Di qui, l’urgenza di “attivare immediatamente l’osservatorio della biodiversità” e di ricorrere anche “all’intervento di professionisti formati e scientificamente preparati per gestire la fase della schiusa delle uova e dell’entrata in acqua”.

Il Centro recupero tartarughe marine ‘Tartanet’, si spiega nella mozione, opera a Talamone ed è “punto informativo dell’osservatorio toscano per la biodiversità”. Intanto, notizia di questi giorni, nei pressi di Castiglione della Pescaia sono state rilevate tracce di spostamento di un altro esemplare.

Caso Kedrion, M5S a Saccardi

Arrivata la risposta della giunta regionale sull’interrogazione relativa all’attuale convenzione in essere tra Regione Toscana e Kedrion spa, società legata al senatore PD Marcucci.

“Una società legata al senatore PD Andrea Marcucci, la Kedrion spa, continua ad erogare un servizio in proroga grazie al fatto che la Regione Toscana guidata dallo stesso partito di Marcucci non fa la gara di affidamento di quel servizio. Oggi sappiamo anche il perché. Ce lo spiega nella risposta alla nostra interrogazione Stefania Saccardi, collega di partito di Marcucci e assessora alla sanità regionale: alla data di scadenza della convenzione, 30 aprile 2017, “nessun altro soggetto” era “in condizioni di poter garantire l’esecuzione del servizio senza alcuna soluzione di continuità”. E come ha fatto l’assessora a saperlo senza fare una gara? Ha mandato una mail ai concorrenti e gli hanno risposto “no non ci interessa”?” si chiede Andrea Quartini, consigliere regionale M5S primo firmatario dell’interrogazione oggetto di risposta.

“Ricordiamo ai cittadini di cosa stiamo parlando: dall’agosto 2016 la Regione Toscana è capofila di PLANET, raggruppamento che la vede accanto a Campania, Lazio, Marche e Ispettorato generale della Sanità Militare, nato per realizzare una gara  su un tema molto particolare “l’acquisizione del servizio relativo al ritiro del plasma prodotto dalle strutture trasfusionali delle regioni aderenti e produzione, stoccaggio, consegna di farmaci plasma derivati e gestione attività successive”” precisa il Cinque Stelle che aggiunge “La proroga di questo servizio arriva grazie ad una legge 219/2005 cucita su misura che realizzò un cortocircuito istituzionale. Kedrion forniva i servizi sul plasma dal 1998, tramite un Accordo Interregionale (AIP) che coinvolgeva 10 regioni tra le quali la Toscana. Vinse un primo appalto di due anni, poi rinnovato per altri due e nel 2002 Kedrion spa si tenne il business quale unico partecipante alla gara indetta dall’allora capofila: la Regione Veneto. Questo grazie al fatto che fino al 30 giugno 2016 il Governo si era “dimenticato” un decreto attuativo”.

“Purtroppo per i cittadini però da quel 30 giugno 2016 tutto è rimasto nei fatti uguale. Il Centro Nazionale Sangue ha sì indicato i criteri per la definizione ottimale delle aggregazioni fra regioni, creando le condizioni per far indire la gara di assegnazione alla Toscana e agli altri soggetti di PLANET (con Campania, Lazio, Marche e Ispettorato generale della Sanità militare), ma la Toscana la gara non l’ha fatta e ha prorogato il servizio. Un evidente vantaggio per Kedrion” precisa Quartini.

“Saccardi ci scrive che per la gara sono alla “fase di chiusura del capitolato da parte del collegio tecnico”. Grave che dal 30 giugno dell’anno scorso non siano stati in grado di definirlo. È solo un puro caso che a beneficiarne sia stata un’azienda legata al senatore Marcucci, dotato di una grande fortuna imprenditoriale” conclude il Cinque Stelle.

Niente pasti per gli affittacamere. Arriva la proroga dalla Regione

Il Consiglio Regionale, con voto unanime, ha prorogato da 6 a 12 mesi dall’entrata in vigore del Testo unico il termine di adeguamento al divieto per gli affittacamere di somministrare alimenti e bevande, con l’eccezione della prima colazione per i bed and breakfast.

Entro gennaio 2018 gli affittacamere dovranno cessare l’attività di somministrazione di alimenti e bevande. L’atto va a modificare l’articolo 55 del Testo Unico del sistema turistico regionale.

“Come Confesercenti siamo soddisfatti dell’approvazione della proroga inerente al divieto per gli affittacamere di somministrare alimenti e bevande; abbiamo lavorato per ottenere questo risultato e per questo esprimiamo la nostra soddisfazione – afferma Gianni Masoni Responsabile Turismo Confesercenti Toscana – La modifica viene apprezzata, anche perché arriva nel pieno della stagione turistica; in questo modo si evita di causare danni agli operatori che avevano accettato prenotazioni nei mesi antecedenti l’entrata in vigore della norma”.

“Adesso è necessario lavorare per trasformare tale proroga in una norma definitiva. Come Confesercenti ci impegneremo affinchè questo avvenga”. – conclude Gianni Masoni.

Disabilità, Saccardi risponde a Spinelli

”Ci sono tantissime tipologie di disabilità, una diversa dall’altra, che hanno bisogno di gradi diversi di assistenza e di intervento sanitario. Per questo è necessario introdurre nel sistema elementi di flessibilità. Non si tratta di abdicare ai nostri principi, ma di costruire uno spettro flessibile di risposte possibili su un territorio”.

Lo ha sottolineato l’assessore alla Sanità Stefania Saccardi, rispondendo ad un’interrogazione della consigliera Serena Spinelli (Art1.Mdp),preoccupata che la politica regionale abbandoni la strada maestra dei progetti individuali personalizzati, verso forme di istituzionalizzazione, magari accurata, ma senza prospettive, in strutture standardizzate. Nel testo dell’interrogazione si fa esplicito riferimento a due strutture. Una è il centro per disabili Le Vele a San Giuliano Terme, realizzato dalla Fondazione ‘Dopo di noi a Pisa onlus’, con 100 posti di cui 36 residenziali, in una zona lontana dal centro abitato.

La seconda è costituita dalla ipotesi di realizzazione a Empoli, sulla base di un progetto della Società della salute, del ‘Centro polivalente per la disabilità’ con 70 posti, collocato in area periferica. “Sono tipologie molto diverse tra loro – ha precisato l’assessore Saccardi – Quella di San Giuliano è stata realizzata da un soggetto privato, senza alcun rapporto con la Regione e l’Azienda sanitaria. La seconda nasce da un progetto definito al termine di un percorso condiviso con Comune e Azienda sanitaria. Nel nuovo centro confluiranno altre due strutture in fase di chiusura perché inadeguate.

La consigliera Serena Spinelli, nella replica, ha ricordato l’importanza dei progetti individuali personalizzati. “L’invito è quello di non mollare, in una relazione forte con i territori, le associazioni e le amministrazioni – ha affermato – Faremmo un passo indietro, prima di tutto culturale, se pensassimo prima ai muri, poi alle persone che ci vivono dentro. Pensiamo a un disabile come ad una persona che ha il diritto di essere cittadino”.

Crisi idrica: approvata risoluzione del Pd

Al termine del dibattito seguito alla comunicazione sulla crisi idrica il Consiglio regionale ha approvato una proposta di risoluzione presentata dai consiglieri del Pd Stefano Baccelli, Leonardo Marras e Monia Monni. La risoluzione condivide il contenuto della comunicazione svolta dalla Giunta, con particolare riferimento “al complesso di interventi individuati e al lavoro avviato da tutti i soggetti componenti la cabina di regia”. Inoltre impegna la Giunta regionale “a dare rapida attuazione al complesso di opere volte alla messa in atto di interventi sia di natura emergenziale che strutturale, funzionali al superamento dell’attuale fase di crisi idrica, e in prospettiva, a un uso razionale e consapevole della risorsa, nell’ottica di quanto previsto dal progetto regionale 12 del Programma regionale di sviluppo 2016-2020”. La Giunta viene impegnata anche a procedere con la richiesta di stato di emergenza nazionale e a comunicare periodicamente alla commissione consiliare competente gli esiti di incontri della cabina di regia, al fine di poter verificare e valutare il rispetto dei tempi di realizzazione del complesso di interventi strutturali.

Tra gli interventi si ricordano la realizzazione urgente in Val di Cornia di interventi di deviazione di acque reflue da destinare all’irrigazione, l’alimentazione dell’acquedotto irriguo attraverso i laghetti della fossa Calda con acque depurate dall’impianto di Guandamare (Campiglia Marittima), la realizzazione di nuovi pozzi all’Elba, interconnessione e attivazione di nuove risorse in Val di Cecina, Lunigiana, Versilia, Empolese-Valdelsa e Laterina.

Sono stati invece respinti alcuni ordini del giorno e mozioni presentati dai gruppi Lega nord, M5S e Sì-Toscana a Sinistra.

Palazzine Erp a Firenze

Il Comune di Firenze “è intenzionato a vendere in blocco sessanta immobili di sua proprietà, per lo più collegati nel centro storico”, alla società Invimit (Investimenti immobiliari italiani S.p.A.), società il cui capitale è interamente detenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il gruppo Sì-Toscana a sinistra ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale per conoscere se i finanziamenti concessi per l’edilizia residenziale pubblica “non vincolino di fatto questi immobili al patrimonio Erp non alienabile”, se le procedure attuate dal Comune di Firenze siano in conflitto con le leggi regionali e se la Giunta non ritenga “comunque, che la totalità di questi immobili andrebbe destinata a funzione sociale”.

È stato l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli a rispondere in Aula all’interrogazione dei consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti. “Gli immobili sono senz’altro ascrivibili al patrimonio Erp”, ha spiegato Ceccarelli, facendo riferimento alla normativa regionale, in particolare alla legge 96 del 1996. Attualmente, “non risulta pervenuta agli uffici regionali alcuna richiesta nel senso indicato dalla normativa vigente”. Quando sarà in possesso di maggiori elementi, la Giunta potrà verificare se le procedure messe in atto “possano configgere” con la normativa, la quale prevede anche, ha ricordato l’assessore, che la stessa Giunta regionale possa autorizzare per determinati alloggi “l’esclusione dall’applicazione della legge, se le loro caratteristiche o destinazione non si prestino alle finalità sociali proprie dell’edilizia residenziale pubblica”.

La Regione attende “elementi di maggior dettaglio”, per verificare “se le procedure attuate possano configgere con quanto previsto dalla normativa”, ha aggiunto Ceccarelli. Quanto alla valutazione richiesta dagli interroganti in merito alla destinazione degli immobili a funzione sociale, al momento, ha risposto l’assessore, “non si ritiene di dover fornire alcune considerazione in merito a scelte che afferiscono alla legittima sfera di competenza di altra amministrazione. Quando saremo coinvolti, magari capiremo come eventualmente saranno utilizzate queste risorse: potrebbero anche essere indirizzate alla realizzazione di nuovi alloggi”.

“La risposta conferma ciò che temevamo: il Comune di Firenze sta vendendo alloggi che in realtà non potrebbe vendere”, ha replicato in Aula il capogruppo Tommaso Fattori. “Stiamo parlando di alcuni tra gli ultimi immobili di edilizia residenziale pubblica rimasti nel centro di Firenze. Questa che si delinea è anche un’idea di città: siamo di fronte al compimento dell’opera di allontanamento dei cittadini dal centro. Una alienazione così consistente in un momento di crisi di alloggi come questo aggrava ulteriormente il problema. E questo avviene in violazione della norma regionale. Andremo fino in fondo – ha concluso Fattori – e dimostreremo che le norme della legge regionale non sono state rispettate”.

Rossi e l'emergenza idrica

 E' stato firmato dal presidente Enrico Rossi il decreto che vara il Piano straordinario per l'emergenza idrica.

I contenuti del provvedimento saranno illustrati domani, giovedì 13 luglio, nel corso di una conferenza stampa alle ore 11, in sala Cutuli di Palazzo Strozzi Sacrati, Piazza Duomo 10.

Voucher formativi, le parole di Grieco

In un primo momento abbiamo introdotto criteri piuttosto rigidi per ottenere il voucher formativo individuale. A fronte di decine di migliaia di disoccupati, beneficiari potenziali dell’intervento, le richieste sono state abbastanza limitate. Per questo sono stati eliminati tutti i vincoli e c’è la massima flessibilità. Oggi tutti i disoccupati possono utilizzarli, per tutti i tipi di intervento, anche corsi aziendali. Sono esclusi quelli relativi al pronto soccorso, sono invece inseriti quelli per la sicurezza, che riguardano, per esempio, la guida del muletto. Nel primo giorno di apertura dei bandi con i nuovi criteri le domande sono state cento”.

Lo ha dichiarato l’assessore all’istruzione e formazione Cristina Grieco, rispondendo in aula ad una interrogazione di Irene Galletti (Movimento 5 Stelle). L’assessore ha ricordato che è stato messo anche a disposizione della provincia di Livorno un finanziamento ulteriore di 200mila euro, per concludere gli interventi rivolti agli over 40.

“Il voucher è uno strumento fondamentale per avere la formazione necessaria a rientrare nel mondo del lavoro – ha replicato la consigliera Irene Galletti -.  Dove non sono ben studiati domanda e offerta non si incontrano, facciamo un investimento che non coglie nel segno”.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio Stampa

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