Palazzina di Roffia, Ferraro (Idea): "Lo spreco continuerà?"

L’ultimo atto della mitica palazzina degli sport d’acqua di Roffia è andato in scena. Il Comune ha demolito la moderna palazzina a due piani dotata di tutti i confort ultimata 20 anni, costata un miliardo di lire  e mai utilizzata. Lo spreco di denaro pubblico è servito.

Poiché la demolizione è costata 40 mila euro, rimangono da impiegare 147 mila euro degli originali stanziamenti di venti anni fa.

Il Comune ha fatto sapere che utilizzerà lo stanziamento residuo per spostare a quota di sicurezza  le strutture per il ricovero  delle imbarcazioni sportive al fine di mettere il materiale al riparo da eventuali inondazioni. Inondazioni  da mettere in conto considerata la recente destinazione della cava a cassa di esondazione,  cioè invaso da utilizzare nei casi di piena dell’Arno.

Poiché ad oggi la cosiddetta “cittadella dell’acqua” oltre al suddetto spreco è costata negli anni svariati milioni di euro alla comunità, gli ultimi dei quali – notizia recente - sono i due milioni pagati a titolo di risarcimento al proprietario della cava a seguito degli espropri bocciati dal Tribunale delle acque, i cittadini gradirebbero conoscere il canone annuale che verrà richiesto a coloro che utilizzeranno il bacino e le nuove strutture costruite con i rimanenti 147 mila euro, avendo ben presente che per impianti pubblici ben più modesti – vedasi chalet – in passato fu richiesto dal Comune un canone di locazione annuale di oltre 20 mila euro previa gara pubblica di assegnazione.

Roberto Ferraro, segretario provinciale IDEA

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