
Lino, canapa, cartamo e camelina sono piante che crescono con facilità in Toscana, sono ricche di sostanze nutritive importanti per l’alimentazione umana e animale e possono essere utilizzate in ogni loro parte, dal seme al fiore e alle foglie, per tantissimi usi diversi: nella cosmesi come nella bioedilizia, per costruire pannelli per camper o barche, per produrre cibi ad alto valore nutrizionale o per la zootecnica.
Con il progetto COBRAF (COprodotti per BioRAFfinerie), finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana (fondi FEASR), si vuole provare ad avviare filiere agroindustriali in Toscana a partire dalle quattro piante oleaginose che possono essere coltivate alternandole ai cereali nei seminativi: “Un sistema che può garantire un reddito alternativo agli agricoltori e dare anche benefici al terreno tramite la rotazione – commenta Marco Mentessi, direttore di Confagricoltura Toscana - I prodotti di origine vegetale per usi non alimentari o per la nutraceutica rappresentano una nuova opportunità per le aziende agricole e per la bioeconomia toscana più in generale”.
Il mondo agricolo toscano in realtà ha già iniziato a familiarizzare con le eccezionali proprietà di queste piante. Un esempio è quello del lino, entrato nel mangime di alcune pecore maremmane così da produrre un latte “anticolesterolo”, alla base del “pecorino del cuore” (utile a prevenire malattie cardiovascolari) del Caseificio sociale di Manciano (Grosseto).
“Tuttavia manca ancora un impianto di prima trasformazione per la canapa e il lino – spiega Beppe Croce, direttore dell'associazione Chimica Verde Bionet che è capofila di COBRAF – L'obiettivo strategico del progetto è la creazione di una piattaforma logistica toscana articolata in una o più bioraffinerie territoriali in modo da poter utilizzare tutti i coprodotti che vengono dalle quattro piante oggetto di studio”.
Oltre a Chimica Verde Bionet gli altri partner del progetto sono l'Università di Pisa, l'azienda agricola Musu di Francesco e Giuseppe Musu, ERATA (ente per l'assistenza tecnica di Confagricoltura Toscana), l'Accademia dei Georgofili, il Consorzio Strizzaisemi, la Cooperativa agricola Il Rinnovamento, la società Agroils Technologies, la società Unibloc.
Fonte: Confagricoltyura - Ufficio Stampa
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