Clima impazzito, Coldiretti denuncia: "Perdita delle produzioni fino al 70%"

foto d'archivio

Un giugno che sarà difficile da dimenticare quello appena terminato soprattutto per gli imprenditori agricoli della provincia di Arezzo che hanno dovuto fare i conti con un clima bollente dove le temperature massime sono risultate superiori di ben 3,7 gradi in più rispetto al normale. A rendere difficoltoso il lavoro degli imprenditori aretini si è aggiunto il calo del 25,6% delle precipitazioni che ha così creato un mix esplosivo aggravando lo stato della siccità nei campi e alimentando gli incendi.

“Nel campi coltivati con il grande caldo e la crisi idrica per i produttori – precisa il Presidente di Coldiretti Arezzo Tulio Marcelli – è sempre più difficile ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni dove sono a rischio ortaggi e frutta, cereali e pomodoro, ma anche i girasoli, i vigneti e gli olivi, che sono ad oggi in piena fioritura sono sotto stress”.

Della situazione drammatica per i produttori di olio ne parla Antonella Cosci della “Società Agricola Cosci Antonella a Paolo” situata a Laterina. “Veniamo da una primavera drammatica che si è conclusa con la gelata di fine aprile che ci ha portato via almeno il 30% della produzione” – commenta la Signora Antonella – poi è arrivata l’estate in anticipo, con temperature altissime e senza piogge le olive si sono seccate quasi tutte, abbiamo un danno stimato pari quasi al 70% sommandolo ai danni della tarda primavera”.

Le previsioni per le prossime settimane non sono incoraggianti perché continua la presenza del grande caldo e l’assenza delle precipitazioni.

“Noi non ce la facciamo più, lavoriamo un anno intero per vedere poi i nostri frutti svanire nel nulla – prosegue Antonella – avremo poco olio, la quantità oramai è inesistente, speriamo almeno che sia di ottima qualità”.

I problemi legati al clima anomalo colpiscono tutte le colture, in Valdichiana ad esempio a soffrire sono gli ortaggi e la frutta oltre che i cereali.

“Il terreno è secco ed è difficoltoso da irrigare – dice Paolo Del Buono dell’ “Azienda Agricola Del Buono Paolo” situata a Rigomagno (Lucignano) – negli ultimi giorni l’escursione termica ha portato la colonnina di mercurio a scendere fino ad 11 gradi nella notte nonostante, le nostre piante specialmente gli zucchini, hanno subito un forte stress termico”.

Nonostante le temperature altissime durante la giornata infatti, soprattutto nelle campagne le colture si trovano a fare i conti con un clima ben diverso da quello estivo

“Siamo passati da avere produzioni normali a non avere più il prodotto – racconta Paolo – se vogliamo fare un esempio, da 1200 vassoi di fiori di zucca che raccoglievamo al giorno adesso non riusciamo ad arrivare nemmeno a 400”.

Il clima anomalo rischia così di compromettere il futuro dei prodotti simbolo del Made in Italy e di danneggiare un sistema produttivo sostenibile che garantisce reddito e lavoro a centinaia di migliaia di famiglie e difende il territorio dal degrado e dalla desertificazione.

Fonte: Ufficio Stampa

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