
Abbiamo appreso che la Direzione Generale della USL Toscana Centro, quatta quatta, ha dato disposizione agli operatori di inventariare il materiale del servizio di Medicina dello Sport del Distretto di Figline Incisa Valdarno per TRASFERIRNE le attrezzature all’Ospedale di Camerata e le attività al presidio ospedaliero SMA. Una vera tegola sulla testa di centinaia di cittadini, famiglie e associazioni sportive.
La Medicina dello Sport è una attività storica del Distretto Figlinese oltre a promuovere la tutela sanitaria delle attività sportive, effettua visite di idoneità allo sport agonistico degli atleti minorenni, svolge attività di prevenzione, di controllo anche diagnostico sulla salute dei ragazzi, vigilanza sul corretto rilascio ed utilizzo delle certificazioni di idoneità, e anche una educazione sanitaria finalizzati all'adozione di stili di vita sani come modalità di prevenzione, mantenimento e recupero della salute: in sintesi è un ottimo servizio e un grande punto di riferimento per i piccoli atleti del Valdarno Fiorentino e Aretino.
Al Distretto figlinese la medicina dello Sport effettua circa 350 visite l’anno e avvisa i piccoli atleti sullo stato delle vaccinazioni, degli esami necessari ivi compreso le prove da sforzo. Sempre la Direzione Generale ha scelto di delocalizzare rapidamente il servizio, sembra entro i primi di settembre mandando i macchinari ( elettrocardiografo, spirometro) all’Ospedale di Camerata dirottando tutti i piccoli atleti verso l’ospedale di Ponte a Niccheri, dove ci sono i lavori di ristrutturazione, problemi di accesso, di parcheggio, di penetrabilità poiché l’ospedale ripolese è tutto un cantiere.
Ma a parte questo “piccolo problema” perché si distrugge un attività qualificata, consolidata e utile del Distretto figlinese, creando disagi enormi alla popolazione in termini di mobilità e costi? Perché di accentrano ancora i servizi depauperando un territorio e creando disagi. Ma i Sindaci dei Comuni di Figline Incisa, Rignano sull’Arno, Reggello erano stati informati di questa operazione di smantellamento, sui motivi e i tempi? E’ possibile che fossero all’oscuro di tutto? Ma non spetta ai Sindaci salvaguardare e tutelare la popolazione anche in termini di costi sociali??Mah!!!!
E perché ancora una volta si colpisce oltre che l’Ospedale Serristori anche il Distretto Figlinese favorendo le strutture private? Lo sa il Direttore Generale Dr Gori che a Figline Valdarno esiste l’Istituto S. Caterina (studi medici Medicina dello Sport) che è una struttura privata e concorrenziale al servizio sanitario pubblico? Forse non è passata ancora la “moda” di regalare servizi e prestazione al privato privato, una logica che dovrebbe essere sempre di più ridotta.
Come delegati RSU COBAS P.I. USL Toscana Centro siamo contrari a questa operazione di smantellamento perché: impoverisce il Distretto e il territorio, favorisce il privato a discapito del servizio sanitario pubblico, aumenta i costi sociali a carico della popolazione e delle famiglie, aumenta i disagi e criticità sul piano della mobilità e degli accessi ai servizi sanitari. Chiediamo che tale operazione di smantellamento venga fermata e motivata, non solo in termini di risparmio della spesa ma anche sul piano della efficacia e che ci sia un passaggio con i Sindaci del Valdarno fiorentino e con la stessa RSU, anche perché la direzione aziendale deve ancora illustrare concretamente come intende nel concreto rafforzare, qualificare e mettere in sicurezza l’ospedale e il territorio e non distruggerli entrambi.
Fonte: Andrea Calò Delegato RSU COBAS P.I. USL Toscana Centro
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