
"In relazione a quanto apparso sulla stampa, secondo cui il Presidente di Confeservizi Cispel Toscana, avrebbe dichiarato : “Non siamo inoltre soddisfatti del lavoro di Arpat, un'agenzia che ha smarrito le buone pratiche, diventando un organo di polizia giudiziaria incapace di cogliere le realtà produttive nella loro complessità.”, l’Agenzia precisa quanto segue:
ARPAT svolge il suo lavoro quotidianamente nell’interesse della comunità e secondo il dettato normativo. La recente legge 132/2016, approvata alla quasi unanimità dal Parlamento, ha istituto il Sistema nazionale per la protezione dell’Ambiente, confermando alle agenzie ambientali il ruolo primario del controllo ambientale, anche con funzioni di polizia giudiziaria, integrando così un’altra importante norma per la salvaguardia dell’ambiente approvata in questa legislatura, e cioè la legge 68/2015 che ha introdotto nell’ordinamento i cosiddetti “ecoreati”.
Il personale dell’Agenzia svolge il proprio lavoro con competenza, rigore e "buon senso" rilevando, quando si presentano, le violazioni delle norme, ma anche fornendo un supporto, tecnicamente qualificato, alle Amministrazioni competenti. Da sempre ARPAT assicura la propria collaborazione alle aziende, pur nella distinzione dei ruoli e sempre nel rispetto della legge, per individuare le soluzioni più indicate per risolvere le problematiche che emergono.
Infine, a conferma del corretto operato dell’Agenzia, la recente indagine svolta in collaborazione con l’Università di Firenze sulle percezioni del mondo economico toscano sul ruolo di ARPAT nelle attività di controllo relative all'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e alla normativa sulla prevenzione di incidenti rilevanti (c.d. Seveso), ha rilevato valutazioni decisamente diverse da quelle espresse nelle suddetta dichiarazione."
ARPAT
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