Consiglio Comunale straordinario sui migranti, FI: "La Prefettura chiarisce, ma il Comune sceglie di non renderlo pubblico"

Giuseppe Romano

Il 2 marzo scorso, tre consiglieri comunali, Lucia Masini, Giuseppe Romano (Forza Italia) ed Eliseo Palazzo (Altrapolitica), chiedono al Presidente del Consiglio Comunale Dott. Giuseppe Lombardo che disponga un consiglio comunale straordinario nei termini di Legge (20 giorni) sul tema migranti. Si chiede anche che tale consiglio preveda la partecipazione dei cittadini.

Il no del Presidente è netto e totale “causa mancato raggiungimento del quorum previsto”.

Il diniego del Presidente è impugnato dinanzi alla Prefettura.

All’improvviso lo stesso Presidente che aveva respinto la richiesta ne dispone l’accoglimento, fissando il consiglio comunale per il giorno 31 maggio, (però, non aperto alla partecipazione attiva dei cittadini), giorno in cui si è effettivamente tenuto.

Oggi si sono comprese le ragioni del dietrofront del Presidente e del PD certaldino che si erano fermamente e risolutamente opposti alla celebrazione del consiglio sotto qualsiasi forma.

La Prefettura di Firenze, infatti, con una nota del 21 giugno scorso ha chiarito come nel caso del Comune di Certaldo, (16 consiglieri) il quinto che la legge richiede per la convocazione del consiglio, (3,2), corrisponde al numero di 3 e non 4 consiglieri come incautamente sostenuto.

Spiega la Prefettura che l’arrotondamento per difetto debba essere applicato “in quanto maggiormente legato al principio di tutela delle minoranze”.

Sempre la Prefettura chiarisce che la scelta sulla forma “pubblica” spetta al Consiglio Comunale.

La puntualizzazione intervenuta dalla Prefettura è di straordinaria rilevanza in quanto stabilisce un principio di carattere generale applicabile in tutti i consigli comunali. L’arrotondamento va fatto per difetto e non per eccesso.

E’ però altrettanto innegabile che dietro la querelle tecnico-giuridica vi sia una questione politica che non può essere sottaciuta. Il Presidente del Consiglio, l’Amministrazione in carica e il PD certaldino che la esprime, hanno dato l’ennesima dimostrazione di chiusura e di scarso senso delle Istituzioni, poiché non si può altrimenti qualificare il tentativo di chiudere la bocca alla minoranza consiliare.

Si comprende benissimo e i recenti risultati elettorali sono a dimostrarlo, la riluttanza del PD a parlare pubblicamente del tema migranti, (il PD Certaldino è al passo coi tempi solo quando  discorre della Cirinnà) ma questa scarsa propensione all’argomento in questione non può spingersi a interpretare la Legge in maniera difforme dal suo senso logico e letterale. La minoranza, nel caso in questione, si è mossa attraverso un percorso istituzionale e rispettoso della Legge, ed ha così ottenuto ciò che la Legge stessa le consente e che solo un diniego conservatore ed illegittimo poteva impedire.

La mancata concessione della forma pubblica alla discussione tenutasi e le ragioni addotte dal primo cittadino e da parte del PD a sostegno di questa scelta, risultano davvero insostenibili e non certamente rispettose delle forme di partecipazione diretta dei cittadini che la Legge pur prevede e disciplina.

Da parte sua, la minoranza, nell’interesse dei cittadini, continuerà questa battaglia di trasparenza contro ogni chiusura ingiustificata e su qualsiasi argomento questa dovesse manifestarsi.

 

                                                                                           Giuseppe Romano

                                                                                               (Forza Italia)

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