Cabina di regia del turismo toscano, Federalberghi impugna il decreto

Messa sotto accusa la dirigenza dell’assessorato, che avrebbe stravolto il testo della nuova legge regionale. Presentato il ricorso in sede amministrativa


“È pura follia, ha dichiarato il presidente regionale degli albergatori Paolo Corchia, il modo con il quale la dirigenza dell’assessorato ha scritto il decreto dirigenziale nel quale si individuano i componenti la cabina di regia del turismo, impedendo di fatto a Federalberghi la designazione diretta di un proprio rappresentantestravolgendo quindi il testo della legge”.

“Ovviamente, ha continuato il Presidente, abbiamo fatto immediatamente ricorso al tribunale amministrativo. Il fatto più grave è che ancora una volta la struttura burocratica ha prevalso sugli impegni politici assunti, assecondando e rendendosi strumento della strategia di quanti nel mondo della rappresentanza di impresa da anni stanno tentando di condizionare l’autonomia politica ed organizzativa della Federazione autonoma degli albergatori”.

“La Toscana è l’unica Regione italiana in cui si tenta sistematicamente di escludere Federalberghi dalla partecipazione diretta ai consessi istituzionali in materia di turismo, ha detto ancora il presidente Corchia, il che fa sorridere il resto d’Italia, e crea in noi un grande imbarazzo ogni qual volta ne dobbiamo parlare con i colleghi di altre regioni, che stentano a credere che in una delle Regioni trainanti per il turismo nazionale, quando si deve parlare di programmi e promozione in ambito turistico non si individui nella principale Federazione di imprese turistiche italiana l’interlocutore naturale“.

“Il fatto ancora più grave, ha dichiarato Daniele Barbetti, consigliere delegato di Federalberghi, è che almeno due su quattro delle confederazioni di impresa che, sulla base del decreto dirigenziale, dovrebbero entrare nella cabina di regia, hanno un numero di imprese turistiche associate largamente inferiore al numero degli alberghi che aderisco alla Federalberghi per tramite delle nostre associazioni autonome distribuite su tutto il territorio regionale, e che rappresentano, come i numeri ampiamente dimostrano, la struttura portante del sistema dell’offerta ricettiva in Toscana. È opportuno che l’Assessore ed i componenti la Giunta riflettano sul fatto che stanno escludendo dalla cabina di regia l’unica Associazione che raccoglie al suo interno attività che hanno il turismo come loro unica attività di impresa, sia sul mercato interno ed internazionale. E’ opportuno che venga chiarito il concetto di associazioni di categoria delle imprese turistiche maggiormente rappresentative: sarebbe sufficiente specificare che si fa riferimento alle imprese oggetto della legge stessa e quindi alberghi, imprese del ricettivo extra alberghiero, agenzie di viaggio, campeggi, etc.., come d’altronde è stato già bene specificato per le strutture agrituristiche.”

“Tutto comincia, ha specificato il segretario generale di Federalberghi Toscana, Pier Luigi Masini, nella seconda metà del 2006, quando con la nuova formulazione della composizione dei tavoli di concertazione, la dirigenza dell’assessorato ha ritenuto di poter estendere quei criteri di selezione a tutti i provvedimenti, ma non è così anche se a qualcuno, non solo in Regione, piace pensarlo e sostenerlo”.

“Nello specifico, conclude Masini, la legge è molto chiara e chiarissimo fu il dibattito sulla formulazione in questione: si parlava e si parla delle associazioni delle imprese turistiche di cui si occupa la legge, in primis gli alberghi. Il tortuoso percorso tra codici ATECO e formulazioni astruse aveva ed ha un solo obiettivo: ridimensionare il ruolo di Federalberghi Toscana”.

Fonte: Federalberghi Toscana

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