Omicidio di Giulia Ballestri, rinvio a giudizio per il marito 52enne. Il Comune di Ravenna parte civile

Matteo Cagnoni

La Procura di Ravenna chiede il rinvio a giudizio per Matteo Cagnoni, dermatologo 52enne accusato di aver ucciso la moglie 39enne Giulia Ballestri e di averne inoltre occultato il cadavere. La morte di Ballestri avvenne il 16 settembre scorso a Ravenna, a colpi di bastone. È durata tutta la mattina fino alle 16.30 la prima udienza preliminare, con una requisitoria durata oltre un'ora e mezza. Ammessi a costituire parte civile il Comune di Ravenna, le associazioni Udi-unione donne italiane, Linea Rosa, i genitori della vittima e il fratello. Proprio quest'ultimo era presente in aula e ha avuto un duplice ruolo, costituitosi infatti sia in proprio che "per conto dei tre figli che la defunta ha avuto con il marito". In aula anche l'imputato, in abito blu e camicia bianca.

Il pm Cristina D'Aniello ha parlato di "mattanza" e di "azione omicidiaria violenta, di "omicidio premeditato ma anche annunciato" perché "si sapeva che lei aveva paura" e che "lui non riusciva ad accettare la separazione per un altro uomo". L'omicidio nella villa disabitata era necessario "per distruggere Giulia Ballestsri". Il procuratore capo Alessandro Mancini ha invece specificato che le ricostruzioni di Cagnoni affermate al gip di Firenze all'epoca, quando fu fermato il 10 settembre, sono "illogiche, paradossali, surreali, incredibili". Lunedì sarà tempo delle difese, le quali potranno sollevare eccezioni di nullità o inutilizzabilità su alcuni atti d'indagine. Sulla volontà della difesa, Cagnoni sarebbe intenzionato ad arrivare alla Corte d'Assise, non a un giudizio abbreviato.

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