
Dopo alcuni mesi senza pioggia la Toscana (come altre regioni italiane) si trova ad affrontare una importante crisi idrica. La collaborazione e le analisi meteo e sul campo tra LaMMa e Autorità Idrica Toscana (AIT) avevano già da tempo fornito una situazione chiara rispetto allo stato di emergenza che adesso ci troviamo ad affrontare. Oggi abbiamo due zone di crisi idropotabile grave, concentrata all’Isola d’Elba e in Lunigiana. Si aggiungono a queste altre aree di crisi media che, perdurando la situazione di siccità diffusa su tutta la penisola italiana, potrebbero aggravarsi. Si tratta di alcune zone di Massa e Carrara e di tutta la Val di Cecina, da Volterra fino al mare, oltre a situazioni di disagio lieve diffuse un po’ su tutta la regione. “Sono mesi che stiamo monitorando il territorio toscano – ha dichiarato Alessandro Mazzei, direttore generale dell’AIT – e oggi siamo consapevoli che soltanto la dichiarazione dello stato di emergenza idropotabile può aiutarci ad attuare misure o interventi necessari a fronteggiare un’estate che potrebbe diventare tra le più secche e siccitose degli ultimi due decenni. Per questo invitiamo tutti i cittadini a non sprecare acqua fin da subito”. Infatti, lo stato di emergenza idrica e idropotabile è stata dichiarata oggi dal Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che sta seguendo con attenzione i dati forniti da AIT e dagli uffici regionali. Oltre alle zone colpite da problemi di risorsa idropotabile, il caldo intenso di questi ultimi mesi ha favorito anche la siccità estrema dei campi e delle coltivazioni agricole, allarmando sensibilmente le imprese e gli operatori del settore e gli stessi uffici regionali. Per quanto riguarda la questione della scarsità diffusa di risorsa idropotabile l’Autorità Idrica Toscana ha stabilito, in collaborazione con i gestori, gli interventi più urgenti che riguardano l’attivazione di pozzi di captazione idrica (già previsti e attivabili entro l’estate), nella provincia di Livorno all’Isola d’Elba (4 pozzi), a Sassetta (1 pozzo), a Cecina e Rosignano Marittimo e Castagneto Carducci (5 pozzi); nella provincia di Pisa a Santa Luce (1 pozzo), Volterra e Pomarance (3 pozzi), Monteverdi Marittimo (1 pozzo); nella provincia di Grosseto a Massa Marittima località Montebamboli (1 pozzo), Santa Fiora (1 pozzo), Manciano (1 pozzo); nella provincia di Siena a Radda in Chianti (1 pozzo), Gaiole in Chianti (1 pozzo), Castellina in Chianti (1 pozzo); nella provincia di Arezzo a Laterina (2 pozzi); nella provincia di Firenze a Empoli (4 pozzi), a Montaione (1 pozzo); nella provincia di Pistoia a Buggiano in località Malocchio (1 pozzo). Infine, l’AIT raccomanda a tutti i Sindaci della Toscana l’emanazione delle ordinanze per il divieto dell’uso dell’acqua potabile per attività non strettamente necessarie (tipo lavaggio auto, innaffiamento orti e giardini), e il massimo sforzo dei gestori nel recupero delle perdite dalle tubazioni, anche attraverso la limitazione della pressione notturna.
Fonte: Autorità Idrica Toscana
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