Caso Swap, il Comune di Prato chiamato a pagare 2,5 milioni di euro

Matteo Biffoni

E' stata pubblicata oggi la sentenza della Corte d'Appello di Londra sul caso Swap. Il sindaco Matteo Biffoni ne ha dato comunicazione durante il consiglio comunale odierno per informare immediatamente tutti i consiglieri. La Corte ha ritenuto che non si possa applicare il diritto italiano (Testo Unico sulla Finanza) avendo ravvisato nel contratto elementi di internazionalità che non permettono l'applicazione della Convenzione di Roma.
Immediate le conseguenze finanziare: il Comune di Prato è chiamato a pagare entro il mese di luglio parte delle spese legali della controparte quantificate dalla sentenza in 2,5 milioni di euro, mentre la restante parte - ancora da quantificare - verrà comunicata successivamente dal giudice. Entro il 31 luglio dovranno essere pagati anche i differenziali di quanto non corrisposto dal Comune di Prato a Dexia dal 2010 a oggi, oltre 12 milioni di euro. Tale cifra è stata prudenzialmente accantonata nel bilancio previsionale.

Il processo è stato incardinato a Londra dopo la decisione della giunta Cenni di sospendere i pagamenti degli Swap a partire dal 2010, sul presupposto che i contratti fossero illegittimi. Nel 2014, a processo già in corso, il sindaco Matteo Biffoni appena insediato avanzò una proposta transattiva a Dexia, che però non la accolse. L'Amministrazione si confronterà con i legali dello studio Seddons di Londra che seguono il Comune di Prato nella causa civile e attende la traduzione in italiano della sentenza per conoscere nel dettaglio le motivazioni.

La nota di Dexia Crediop

I contratti per i derivati stipulati dal Comune di Prato con Dexia Crediop tra il 2002 e il 2006 sono pienamente validi. Lo stabilisce oggi la Corte d'appello di Londra, a cui lo stesso Comune si era rivolto per dirimere la questione. Questa decisione, spiega una nota di Dexia Crediop, segue quella del Tribunale di Prato, che il 31 maggio scorso aveva assolto Dexia Crediop e un suo ex dipendente dalle accuse per una presunta truffa ai danni dell'ente, disponendo tra l'altro la trasmissione degli atti alla procura per verificare l'eventuale commissione del reato di falsa testimonianza da parte di un ex dirigente del Comune. I contratti riguardano il pagamento di un totale di circa dieci milioni di euro.

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