
«La sentenza del Tar Toscana conferma che alla base del regolamento sui giochi di Grosseto non c’erano dati concreti a supporto, così come avevamo sostenuto nell’audizione che abbiamo avuto con l’amministrazione comunale lo scorso ottobre».
Lorenzo Verona, Vicepresidente e responsabile per i territori di Astro, parla dopo le sentenze dei giudici amministrativi che hanno annullato i limiti orari imposti a sale e apparecchi dall’ordinanza del sindaco, entrata in vigore a ottobre 2016.
«Nel colloquio con l’amministrazione avevamo sollevato perplessità sullo studio americano alla base del regolamento, ma non siamo stati ascoltati», continua Verona ad Agipronews. L’analisi a cui fa riferimento, una relazione dell’A.U.S.L.Toscana Sud Est, è stata ritenuta insufficiente e contraddittoria.
«La ritenevamo inutile comparata alla realtà di Grosseto, ma in generale la logica di provvedimenti del genere è sbagliata - spiega il vicepresidente di Astro - Limiti orari e distanze minime non portano i benefici auspicati, come abbiamo potuto verificare dai casi di Lombardia e Liguria. Qui, dopo l’entrata in vigore dei regolamenti, ci sono dati peggiorativi, sia per quanto riguarda i giocatori problematici, sia per la “deviazione” verso il gioco illecito. Al Comune di Grosseto abbiamo provato a spiegare che nel 2017 i distanziometri e gli orari risultano quantomeno anacronistici perché, ad esempio, nel mondo on line non esistono luoghi sensibili o orari». Secondo Verona la prevenzione e il contrasto alla ludopatia devono imboccare altre strade.
«Sono obiettivi attuabili solo attraverso la presenza di un gioco lecito all’interno di locali debitamente formati e responsabilizzati dove l’acquisto del “servizio gioco” coincide con messaggi di prevenzione - conclude - Siamo ancora disposti a un dialogo con il Comune e a fornire la nostra professionalità per iniziare un percorso più efficace».
Fonte: Ufficio Stampa
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