
Il libro San Lorenzo. A Florentine Church, a cura di Robert W. Gaston and Louis A. Waldman (The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies) è una raffinata edizione di contributi di studiosi affermati e giovani ricercatori, che nell’insieme concorrono ad aprire nuovi percorsi e ad offrire nuove prospettive sulla storia della basilica, mostrando una visione che attraversa la tradizionale separazione tra le discipline storiche .
La raccolta copre un arco temporale che va dal IV secolo d.C. alla fine della seconda guerra mondiale. Alcuni contributi sono focalizzati su momenti precisi, altri indagano periodi di lunga durata e a secondo dell’autore sono in lingua inglese o italiana. Nell’insieme le prospettive che emergono sono molteplici e affascinanti.
Tutto questo per merito di un duplice approccio: da una parte un’attenta ricerca di archivio sui documenti presenti in San Lorenzo, dall’altra un’attenzione costante alla storiografia della chiesa e della città. La genesi del volume si rintraccia infatti in un incontro tra i curatori e l’allora direttore di Villa i Tatti Joseph Connors che compresero il potenziale dell’archivio della Basilica di San Lorenzo, uno degli archivi ecclesiastici più importanti della diocesi fiorentina e meglio conservato, ma ancora non sufficientemente investigato.
San Lorenzo (è il caso di ricordarlo) secondo la tradizione nasce come la chiesa più importante di Firenze. Tuttora è una delle più importanti per numero di parrocchiani e ricchezze artistiche, storiche e documentali. Il suo archivio rivela, tra l’altro, l’importanza del contributo dei laici al culto. In questo senso è rivelativo (e raccontato puntualmente nei saggi) il rapporto tra San Lorenzo e le famiglie dei Medici, dei Lorena e dei Savoia, che lungo i secoli hanno detenuto il potere politico. Uno spaccato di rapporti tra politica e religione di eccezionale interesse storico, in una città che per alcuni periodi è stata luogo eminente di decisione, esperimento politico, aggregazione economica mondiale. Anche i rapporti con i Papi sono di un interesse che non si limita a questioni di potere locali, ma investe, paradigmaticamente, i rapporti tra potere romano e politica fiorentina.
La ricostruzione di San Lorenzo, nel Quattrocento, permette poi di approfondire importanti questioni non solo amministrative, ma anche legate alla storia dell’arte e al patronato delle famiglie fiorentine. Alcuni contributi esaminano la tradizione musicale e i bellissimi corali liturgici miniati. Altri prendono in considerazione la scuola dei Chierici dove veniva formato parte del clero fiorentino, altri ancora hanno come oggetto di indagine eventi liturgici, che culminarono in processioni orchestrate dalla corte come uno strumento di propaganda politica.
Le ricerche come si può immaginare sono di una importante ricchezza e varietà difficilmente riassumibile in poche righe. Una serie di saggi che offrono al lettore prospettive illuminanti su una delle chiese più famose di Firenze, la basilica di San Lorenzo
Tra i saggi si possono ricordare oltre a quello di Robert Gaston A Parish Church and its community, A Corte e in Capitolo di Francesco Martelli e Tempus tacendi, tempus loquendi, San lorenzo 1849-1947di Sonia Puccetti.
Fonte: Ufficio Stampa
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