Cioni ti ama: gli aneddoti dello 'sceriffo di Firenze' nel ricordo della figlia scomparsa

Graziano Cioni (foto gonews.it)

Cioni ti ama: lo 'sceriffo' Graziano ha forse cambiato idea rispetto al primo volume della sua biografia del 2011 (Cioni ti odia, anch'esso edito da Sarnus editore)?

Diciamo che l'assoluzione in Cassazione per il reato di corruzione, dopo gli otto anni di calvario del processo sullo sviluppo dell'area fiorentina di Castello, ha dato nuova vita all'ex parlamentare, assessore provinciale e comunale a Firenze, uomo di punta del Pci toscano eppure scomodo avversario perché, come dice lui, "vicino alla gente".

E allora Graziano Cioni è tornato a parlare di sé, scavando ancora più a fondo, mettendo tra i primi capitoli quelli del dolore. La morte della figlia Valentina, in una notte di novembre nel 1996, dopo un incidente stradale ("Parlerò di lei come se fosse ancora in vita, parlerò con lei per raccontarle ciò che avviene di bello e di brutto nella mia vita", racconta con sofferenza inaudita). L'inquilino inglese, ossia il morbo di Parkinson, giunto in quella che poteva essere l'ascesa finale di Graziano Cioni, ossia le primarie a sindaco di Firenze. E invece nel 2008 ha inizio un declino che ha portato quasi alla depressione quell'animale politico che è stato per trent'anni 'I'Cioni'.

Come per il primo libro, nella miscellanea si 'gode' a sentire gli aneddoti di un passato che non tornerà più: i ricordi dell'infanzia passata tra i pontormesi, i viaggi in Unione Sovietica e tra i terremotati del Friuli. Poi le vicende da assessore, i racconti di nicchia ma certamente gustosi come quelli degli aspiranti suicidi che volevano gettarsi dall'ufficio di Cioni nel cortile di Palazzo Vecchio, quando era assessore.

Leggere 'Cioni ti ama' è come stare a sentire i racconti di uno zio che ne ha viste tante e ancora non ha perso il gusto di sorridere alla vita. Anzi: nell'ultima parte Cioni non le manda certo a dire e descrive, sempre secondo il Cioni-pensiero, i personaggi della sinistra degli ultimi 20 anni.

Non si poteva certo eludere il trionfo di Matteo Renzi e del Giglio Magico. Cioni ne ripercorre l'intera storia: dagli esordi in Provincia si potevano già vedere i tratti distintivi del leader, vero cavallo di razza della politica ma avverso al dialogo in moltissime occasioni.

"È un uomo capace di una sensibilità rara tra i politici [...]. Non conosce amici ed è pronto ad 'asfaltare' chiunque possa essergli anche potenzialmente d'ostacolo", scrive Cioni fuori dai denti, tratteggiando poi anche gli uomini e le donne del Presidente. Tra cui anche Dario Nardella, successore allo scranno di Palazzo Vecchio, per cui Cioni fa il tifo dopo gli anni renziani.

Gli amori e la politica per Cioni sono la stessa cosa: i sentimenti sono altrettanto forti, e nel libro lo si avverte, saltando da riflessioni profonde verso i propri cari a ragionamenti strategici per il futuro della sinistra. Cioni è fatto così, e da quell'assoluzione in Cassazione si gode di più gli anni da padre.

Ha scelto di mettere per iscritto la sua vita, con un testo limpido e cristallino, com'è sempre stato anche l'autore. Da oltre settant'anni il suo sguardo da Pontorme si allarga su tutta l'Italia, con la lucidità e l'impegno di chi ne ha viste tante, troppe, ma che ora si ferma a parlare. E di cose ne ha da dire a bizzeffe.

Elia Billero

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