Corleone in Consiglio regionale: "Positiva la chiusura dell'Opg di Montelupo"

(foto gonews.it)

Con una proposta di risoluzione licenziata all’unanimità, la commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani (Pd), ha espresso apprezzamento per l’attività svolta dal Garante delle persone private della libertà Franco Corleone nel corso del 2016.
“E’ stato un anno caratterizzato dal contrasto tra elementi positivi ed elementi negativi” ha rilevato il Garante nella sua relazione in commissione.

Tra i primi, ha ricordato la chiusura dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo fiorentino, “una riforma epocale, straordinaria, che richiede però una serie di misure ulteriori per garantire i diritti di sicurezza e salute”. L’apertura della Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) a Volterra è infatti insufficiente e si pensa di aprirne una seconda ad Empoli, appena saranno superati i problemi burocratici e amministrativi nel passaggio della struttura dal demanio alla Regione ed infine all’ Asl.

Tra gli aspetti negativi, Corleone ha sottolineato il difficile rapporto con l’amministrazione penitenziaria, perché il provveditore, che sovrintende a tutto il sistema carcerario, non si occupa soltanto di Toscana ed Umbria, ma anche della Campania. Altrettanto difficile la situazione dei direttori. Il carcere di Sollicciano, il più grande della Toscana, ha visto un cambio di tre, quattro dirigenti nel giro di un anno, con l’attuale che deve occuparsi anche di Parma, un istituto con il 41 bis. San Gimignano è seguito da un direttore che viene da Grosseto una o due volte la settimana. Viceversa, la presenza di un direttore “molto appassionato” ed un garante “altrettanto vigile”, in un anno e mezzo, ha trasformato il carcere di Porto Azzurro. “Sono state aperte una falegnameria ed una panetteria, uno spazio verde – ha rilevato - cose che sembravano impossibili”.

Il Garante ha informato la commissione che l’ufficio di Beirut della Cooperazione italiana ha chiesto una collaborazione per un progetto di due anni sulle carceri libanesi di Beirut. “E’ un progetto molto impegnativo – ha commentato – che conferma come la Toscana sia punto di riferimento importante e significativo”. Secondo Corleone le risorse economiche ci sono. “Non costruire il carcere di Lucca ha messo a disposizione dell’amministrazione penitenziaria circa 17 milioni di euro – ha sottolineato - Si possono ristrutturare tutte le carceri toscane in maniera decente”. Il garante si è infine soffermato sulla “partita aperta” della salute, a partire da quella mentale. “Nel corso del 2016 sono stati registrati nelle carceri toscane sei suicidi (due a Firenze Sollicciano, uno a Grosseto, uno a Lucca, uno a Massa ed uno a Porto Azzurro) su 39 casi registrati a livello nazionale – ha osservato - I tentati suicidi sono stati 125, con punte di 50 a Firenze Sollicciano, 30 a Pisa, 13 a Livorno. Di grande allarme anche gli atti di autolesionismo ben 1.103”.

Secondo Claudio Borghi (LN) i problemi nascono fondamentalmente dal fatto che su 3182 detenuti, ben 1540 sono stranieri. “Un dato che dovrebbe far riflettere, ma nessuno lo fa” ha osservato. Sono seguiti gli interventi di Valentina Vadi (Pd), Gabriele Bianchi (M5S), Monica Pecori (gruppo Misto), Francesco Gazzetti (Pd), Andrea Pieroni (Pd), Jacopo Alberti (LN).

Alle osservazioni di Borghi, Franco Corleone ha replicato citando la sua relazione a pagina 29: “In Toscana l’incidenza di detenuti di origine straniera supera ampiamente la media nazionale attestandosi, alla fine del 2016 sul 47,8% dei presenti, a fronte di un 34,07% registrato a livello nazionale. In Toscana spicca l’altissima percentuale di stranieri presenti presso il Nuovo Complesso Penitenziario di Firenze Sollicciano (68,3% al 31.12.2016)”.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana

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