
Si terranno oggi alle 15 presso le cappelle del commiato dell'ospedale di Empoli i funerali di Carlo Maestrelli, professore di matematica scomparso proprio alla cattedra dell'istituto 'Fermi' dopo un malore che è stato per lui fatale. Riportiamo un ricordo inviato dalla vice preside Nadia Del Torrione a nome dei colleghi che hanno lavorato con lui in questi anni nella scuola empolese:
"Sono tutti gli eventi frutto del vario combinarsi delle circostanze dettate dal caso o esiste talvolta un segno che attraverso di esse si manifesta, così da trasmetterci, seppur oscuramente, qualcosa che interroga la nostra coscienza? Perché Carlo, non un collega, ma un nostro fraterno amico, ha esalato l' ultimo respiro in una di quelle aule della nostra scuola, in cui aveva consumato larga parte dei suoi ancora giovani anni.
Non si sentiva bene ma a scuola è voluto venirci lo stesso. Qualcosa lo ha chiamato.
A scuola Carlo si dava con la semplicità di chi, veramente colto, non sente il bisogno di ammantare nell' albagia il suo comportamento. Ma soprattutto, nell' epoca in cui anche della scuola si esibiscono le credenziali tecnologiche spesso secondo le imperanti logiche del preteso efficientismo aziendale, lui sapeva testimoniare nella quotidianità dei gesti la prevalenza e l' insostituibile importanza della dimensione umana.
Sapeva esprimerla col calore e col candore, con l' allegria con cui sapeva spegnere l' insinuarsi della tristezza e della malinconia. Ti rendeva partecipe delle avversità che aveva saputo affrontare, spesso con le sue uniche forze, per assistere i lunghi anni di malattia dei suoi genitori. Ma senza mai, mai, esternare una sola volta un' espressione di insofferenza, con la fedele dedizione del figlio esemplare. In fondo tutto ciò che rientrava nel cerchio della sua attenzione si riempiva d' affetto: fossero gli anziani genitori malati, i gatti - Micetta - o i libri di astronomia, di fisica, di matematica o di storia".
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