
Il Nucleo di Polizia Tributaria di Arezzo ha individuato un’azienda agricola operante nel settore della produzione di energia a bio-masse che ha illecitamente percepito un contributo pubblico di 200.000 euro senza rispettare il vincolo della “prevalenza dell'attività agricola". Infatti le biomasse, necessarie per la produzione “pulita” di energia, provenivano in misura inferiore al 50% dalla produzione diretta del proprio fondo, contrariamente a quanto previsto dal bando.
Attraverso una costante attività di monitoraggio di soggetti beneficiari di contributi pubblici, nazionali e comunitari, è stata individuata una società agricola che ha partecipato al bando della Regione Toscana e co-finanziato dall’Unione Europea per la salvaguardia e lo sviluppo rurale dei territori a vocazione agricola, favorendo la diversificazione delle attività esercitate in questi contesti.
I successivi accertamenti hanno messo in evidenza che la società individuata dai finanzieri, benché disponesse di svariati ettari di terreno, non tutti coltivati, provvedeva - in larga parte - all’acquisto da fornitori esterni di prodotti agricoli necessari per la produzione di energia a bio-masse, facendo così venire meno il criterio di prevalenza dell’attività agricola imposta dal bando regionale.
E’ stato accertato che per ottenere il contributo la società ha predisposto una relazione agronoma con dati non corrispondenti al vero, fatta “su misura” per le esigenze di partecipazione al bando.
A seguito dell'indagine, il rappresentante legale della società agricola è stato denunciato per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno della Regione Toscana e dell’Unione Europea, ai sensi dell’art. 316-ter del c.p.. La Procura della Repubblica di Arezzo, su input della Guardia di Finanza, ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. presso il Tribunale il sequestro preventivo di un immobile e delle disponibilità sui conti correnti della società per un valore equivalente al contributo indebitamente percepito, a tutela del credito verso l’Erario.
Il servizio è da inquadrarsi nel costante impegno delle Fiamme Gialle di Arezzo nel controllo sulla correttezza di erogazioni dei fondi pubblici, a tutela non solo delle casse dell’Erario ma anche della corretta e leale concorrenza fra imprenditori.