“L’ampliamento del divieto di nuove aperture in strade come via Carducci o largo del Parlascio è sicuramente un passo avanti per la loro riqualificazione. Ed un segnale di come il Comune sia in grado di raccogliere le istanze che vengono proprio dai commercianti”. Questo il commento di Luigi Micheletti e Simone Romoli, rispettivamente responsabile centro storico e area pisana di Confesercenti, al blocco di nuove aperture di locali pubblici che Palazzo Gambacorti ha prorogato di altri sei mesi prevedendo però un allargamento appunto anche alla zona di via Carducci. “La concertazione sull’ampliamento del blocco – spiegano ancora Micheletti e Romoli - è stata convocata dal Comune alcuni giorni dopo la nostra richiesta ufficiale sostenuta dalle firme di tutti gli operatori tradizionali della zona. E' un primo risultato – insistono i due dirigenti Confesercenti -, ma ribadiamo la richiesta di aprire un confronto per quella zona che preveda interventi di riqualificazione dell'area, anche intervenendo sui privati che non mantengono il decoro. Per questo abbiamo apprezzato i controlli fatti nei giorni scorsi proprio in via Carducci nei confronti delle "stenderie" esterne dei negozi di "chincaglieria seriale", controlli che chiediamo proseguano con cadenza regolare. L’obiettivo finale concludono – deve però essere la pedonalizzazione del tratto compreso tra via San Lorenzo e via Santa Caterina, con possibilità per i pubblici esercizi di ampliare gli spazi concessi in suolo pubblico”. Ma la Confesercenti non si accontenta di queste proroghe o, meglio, teme che alla fine non possano più essere concesse. L’unica soluzione duratura sarebbe l’inserimento del centro storico pisano, o almeno la parte più significativa, nel patrimonio Unesco così come accade Firenze. “Il modello Firenze – sottolinea il presidente area pisana Antonio Veronese – purtroppo non può essere esportato a Pisa. Il sindaco Nardella ha infatti il vantaggio di un centro storico patrimonio Unesco, riconoscimento che permette un controllo capillare sia su nuove aperture che sul decoro di quelle presenti”. Secondo Veronese però nei giorni scorsi è arrivata una proposta per verificare la possibilità di stipulare un protocollo con la Regione per un regolamento analogo a quello in discussione a Firenze. Da qui l’invito di Confesercenti di aprire un tavolo con il Comune, con il coinvolgimento della Regione, per valutare la possibilità anche a Pisa di un “modello Firenze”. La conclusione di Veronese: “Nella nostra città l’area Unesco è solo quella monumentale di piazza dei Miracoli. Proponiamo una applicazione in deroga ad almeno due percorsi turistici di connotazione medievale (asse Stazione-Duomo-Santa Caterina) da individuare in collaborazione con l'Università di Pisa, con il coinvolgimento delle piazze e degli assi commerciali limitrofi. Aree in cui si prevedano normativamente misure finalizzate a favorire l'apertura di attività di laboratori artigianali e di commercio di vicinato tradizionale e identitario”.
Fonte: Confesercenti
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