Il sindaco di Pescia ai domiciliari per peculato: indagato anche per corruzione

Oreste Giurlani

Finisce ai domiciliari il sindaco di Pescia Oreste Giurlani, per fatti contestati quando era presidente dell'Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, delegazione della Toscana (UNCEM Toscana). La notizia giunge dalla Guardia di Finanza di Firenze, su ordinanza di misura cautelare del Gip di Firenze Anna Donatella Liguori, su richiesta della Procura della Repubblica diretta da Giuseppe Creazzo. Le indagini dei finanzieri sono state curate da parte del gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze, coordinato dal sostituto procuratore Tommaso Coletta.

L'ipotesi è quella di peculato, poiché le indagini avrebbero accertato che tra il 2012 e il 2016 Giurlani si sarebbe appropriato di denaro dell'Uncem, trasferendo oltre 570mila euro sul proprio conto corrente personale. Giurlani è stato presidente di tale ente dal dal 2005 al 2016.

Le Fiamme gialle avrebbero inoltre appurato che Giurlani si sarebbe 'autoliquidato' oltre 200mila euro senza produrre alcun giustificativo di spesa, nonché ulteriori 233mila euro con fittizie giustificazioni contabili, "ideologicamente false e soprattutto non pertinenti alla funzione pubblica svolta (quali spese per l’acquisto di numerosi telefoni cellulari ed I-Pad e rimborsi benzina per picchi di 15.000 km il mese (500 il giorno). Alcune spese non avrebbero neppure giustificazione, una è stata fatta in un negozio di articoli religiosi, per fare presepi e statuette di angeli.

Inoltre, sempre nel periodo considerato, Giurlani avrebbe ricevuto compensi per consulenze private effettuate dall’indagato a favore dell’Uncem per oltre 143mila euro, su incarichi auto-conferiti. In merito a questa accusa sono tuttora in corso approfondimenti ispettivi.

In tale contesto, sono state eseguite diverse perquisizioni negli uffici pubblici e nelle residenze tra le province di Firenze e Pistoia. I faldoni e il materiale informatico è ora al vaglio degli investigatori. Le indagini sarebbero state chiuse in 15 giorni.

Creazzo: "Nessuno controllava le spese"

Il procuratore della Repubblica di Firenze Giuseppe Creazzo, in merito alla vicenda, ha commentato che l'arresto è stato possibile "per l'assenza di un sistema di controlli sulle spese di enti di questo tipo". A rafforzare la tesi anche l'ordinanza del gip di Firenze Liguori: "le note per i rimborsi erano predisposte dallo stesso Oreste  Giurlani, nessuno effettuava il controllo delle spese portate a rimborso e puntualmente pagate da Uncem perché non esiste in Uncem un organo di revisione e controllo. Esistono dei sindaci revisori nominati dalle assemblee generali formate da tutti i soci aderenti, sindaci dei Comuni ed unioni dei Comuni, ma che di fatto non hanno mai effettuato alcuni tipo di controllo", inoltre "non esiste un regolamento Uncem per le spese di rappresentanza".

La somma che Oreste  Giurlani avrebbe sottratto all'Uncem avrebbe messo in grosse difficoltà l'ente, creando un debito verso l'Inps "di oltre 712.000 euro (nonostante il piano di riparto già sottoposto all'ente)". Il bilancio 2016 è stato chiuso con perdite per 2,4 milioni di euro.

Le reazioni in Toscana

Giurlani indagato anche per corruzione

La procura di Firenze starebbe indagando su Oreste Giurlani anche per i reati di corruzione. Parliamo di vicende collaterali ma distinte, che gli inquirenti avrebbero scoperto lungo la stessa inchiesta. Gli accertamenti sono in corso e , secondo quanto emerge in ambienti investigativi, Giurlani non è l'unico indagato. Lo riporta l'agenzia Ansa.

La procura della Repubblica di Firenze aveva chiesto all'ufficio gip la custodia in carcere per Oreste Giurlani. Liguori ha disposto i domiciliari come misura adeguata, convenendo comunque con il pm sui pericoli di inquinamento delle prove (il gip scrive, "già in atto") e di reiterazione del reato. Una misura restrittiva diversa, scrive ancora il gp "vanificherebbe le esigenze cautelari".

Le indagini partite da un esposto di Giovanni Donzelli (FdI)

Sarebbero partite da un esposto presentato alla Corte dei Conti da un consigliere regionale, secondo quanto appreso da ambienti investigativi, le indagini che hanno portato all'arresto con l'accusa di peculato del sindaco di Pescia Oreste Giurlani (Pd), ora anche vicepresidente di Anci Toscana con delega alla montagna.

L'esposto sarebbe stato presentato dal consigliere Giovanni Donzelli (Fdi) e avrebbe riguardato presunte irregolarità nel pagamento dei contributi previdenziali ai collaboratori dell'Uncem. Gli accertamenti successivi avrebbero poi consentito di scoprire trasferimenti sospetti di denaro sul conto di Giurlani.

Tra le presunte giustificazioni di spese fasulle accertate, spiegano le fiamme gialle, quelle per il carburante, come se avesse percorso 500 chilometri al giorno per lunghi periodi. Questa mattina i finanzieri hanno perquisito l'abitazione di Giurlani e un altro appartamento nella sua disponibilità a Pescia, l'ufficio del sindaco nella sede del Comune di Pescia, e un locale ancora nella sua disponibilità nella sede dell'Uncem a Firenze.

Chi è Oreste Giurlani

Nato nel 1964 a Bologna, Giurlani è stato consigliere comunale a Pescia dal 1993 al 2001, e dal 1997 al 2000 assessore della Comunità montana dell'Appennino Pistoiese. A Fabbriche di Vallico, in provincia di Lucca, è stato prima assessore e vicesindaco dal 2002 al 2004, e poi sindaco dal 2004 al 2013. All'Uncem della Toscana è stato coordinatore dal 1999 al 2002, poi vicepresidente fino al 2005, infine presidente fino al 2016. Dal 2010 al 2016 è anche vicepresidente nazionale di Uncem. Tra le comunità montane, è stato vicepresidente di quella della Media Valle del Serchio dal 2002 al 2004. In Anci Toscana è vice presidente e delegato alla montagna. Ruolo assunto a partire dal giugno 2016 dopo la riorganizzazione istituzionale delle associazioni rappresentative dei Comuni della Toscana, che vede l'integrazione di Uncem in Anci.

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